CAMPIONATI MONDIALI FINA 2019 – GWANGJU
- 21/28 Luglio 2019 – nuoto
- Gwangju, Corea
- sito web dell’evento
- Pagina Swimswam Italia Dedicata all’Evento
- Programma gare nuoto / Programma gare con orari day by day
- Nazionale Italiana
- Risultati Live
- Batterie Day1 Prima parte / Day1 Seconda Parte
- Start List Finali Day 1 Recap Finali Day1
- Batterie Day2 Finali Day2
- Batterie_Day3 Finali Day3
- Batterie Day4 Finali Day4
- Batterie_Day5 – Finali Day 5
- Batterie Day 6 – Finali Day6
- Batterie Day7
Il 14 Luglio vi avevamo notiziato circa il ritiro dell’australiana Shayna Jack dai Campionati Mondiali FINA di Gwangju
Oggi è stata diffusa la notizia sul motivo del ritiro. L’atleta Australiana è risultata positiva ad una sostanza proibita.
Ancora una volta tramite Instagram, Jack rivela di essere risultata positiva, ma dice:
“Non prenderei mai intenzionalmente una sostanza proibita. Non rispetterebbe il mio sport e comprometterebbe la mia carriera”.
L’atleta di St. Peters Western afferma inoltre:
“Ora c’è un’indagine in corso e il mio team ed io stiamo facendo tutto il possibile per scoprire quando e come la sostanza è entrata in contatto con il mio corpo”.
La sostanza esatta deve ancora essere rivelata, ma l’Australian Sports Anti-Doping Authority (ASADA) dice che il test antidoping è datato 26 Giugno.
La Jack è stata provvisoriamente sospesa in attesa della conclusione dell’indagine.
Swimming Australia, ha dichiarato di essere informata, ma che i dettagli devono rimanere riservati fino al completamento delle indagini.
Leigh Russell, CEO di Swimming Australia, afferma:
“Swimming Australia è ed è sempre stata impegnata in uno sport pulito.
Abbiamo sempre sostenuto un approccio di tolleranza zero nei confronti del doping e siamo stati forti sostenitori di un approccio rigoroso e coerente ai test antidoping sia qui che all’estero.
Secondo il nostro sistema, se un nuotatore risultata positivo, gli viene automaticamente concessa una sospensione provvisoria e gli viene impedito di gareggiare fino al completamento del processo ASADA e alla determinazione del risultato”.
“Come ci si aspetterebbe, siamo amaramente delusi dalle accuse che una nuotatrice abbia una sostanza proibita nel suo corpo. E’ importante sottolineare che la questione deve ancora essere determinata. Continueremo a fornire un supporto adeguato a Shayna. Forniremo anche supporto ai membri del nostro team che sono ancora in Corea e il nostro team e la nostra organizzazione continuerà a riaffermare il nostro approccio di tolleranza zero”.