5 Viaggi Speciali Verso Tokyo: Il Coraggio Di Gregorio Paltrinieri

5 profili, 5 percorsi che hanno in comune una meta e una data, Tokyo 23 luglio 2021.

5 storie da conoscere per scoprire quante cose ci possono essere dietro ad una qualifica olimpica, dietro ad un’aspirazione di medaglia. Chi sente addosso la pressione della stampa, ed è chiamato a ripetersi e obbligato al successo, per una gioia che, se raggiunta tende poi a trasformarsi in sollievo. Chi non ha nulla da perdere e per questo potrebbe anche vincere. Chi ha già raggiunto il suo obiettivo, e vista l’impresa compiuta si trova a poter sognare ancora più in grande. Chi vive seconde giovinezze, chi maturità precoci.

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#1. GREGORIO PALTRINIERI

PALTRINIERI Gregorio 2020 Settecolli Trophy, Rome, Italy 08/13/2020 European Record 1500 free


Credit Giorgio Scala/Deepbluemediaphoto

 

Immaginate, se riuscite a farlo, di non avere ancora compiuto 22 anni e di aver appena vinto un oro olimpico. Di averlo fatto in grande stile, con una gara maestosa, una di quelle costruite vasca dopo vasca anche se il finale non è mai scontato perché il blackout è sempre sempre dietro l’angolo.

Immaginate, se potete, di averla vinta dopo un lungo periodo di lavoro e di fatica in acqua, al quale sommare anche il peso delle aspettative di una nazione intera che ripone su di voi tutto il peso di un movimento, considerando quella medaglia quasi un dovere, soltanto da raccogliere.

Infine, e questa forse è la parte più complessa, immaginate cosa fareste subito dopo, dopo aver raggiunto il vostro sogno, dopo aver sentito il profondo sollievo nell’essere riusciti ad evitare quello che molti avrebbero considerato un fallimento. Cosa fare dopo un oro olimpico?

La verità è che sapere cosa possa scattare nella testa di un atleta dopo aver vinto un oro olimpico, è un privilegio riservato a pochi. E anche a voler chiederlo, a quei pochi, la risposta è che ciascuno arriva al successo attraverso un proprio, personalissimo, percorso. Una storia unica. Un racconto che sale sul podio seguendo i passi dell’atleta stesso. Qualcuno, lo abbiamo visto, poi si perde, altri invece vivono a lungo grazie alla luce riflessa di quel metallo prezioso.

Gregorio Paltrinieri, campione olimpico dei 1500 metri stile libero ai Giochi di Rio 2016, dopo aver vinto la massima competizione della propria disciplina, ha deciso di alzare l’asticella.

Nel 2012 il tunisino Oussama Mellouli era riuscito nell’impresa di vincere due medaglie olimpiche in quelli che, di fatto, sono due sport diversi: il nuoto in corsia e quello in acque libere. Il campione africano, che a Pechino aveva vinto l’oro nei 1500, non riuscì a ripetersi all’Aquatic Centre di Londra, lasciando il titolo al Cinese Sun Yang (coronato anche da un WR ancora imbattuto) ma colse comunque un ottimo bronzo, nella gara che concludeva il programma individuale.  Così, qualche giorno più tardi, è diventato il primo, e ad oggi unico, atleta ad aver vinto la 10km in mare con una medaglia olimpica già appesa al collo.

A volte, per poter sognare in grande, serve che altri Grandi, prima di noi, ci abbiano indicato la via. E forse è stato proprio pensando all’impresa del tunisino che Gregorio Paltrinieri, riposto l’oro di Rio nella propria bacheca a Carpi, nella casa di mamma e papà, ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura, portando avanti la specialità che lo ha consacrato, e imparando da zero uno sport nuovo, che invece non conosceva affatto, fatta eccezione per qualche sporadica gara giovanile.

Un salto nel buio, quel buio che nel mare a volte arriva all’improvviso, quando le voragini create dalla natura ti ricordano che su questa Terra siamo soltanto dei piccoli ospiti.

Il viaggio di Gregorio Paltrinieri verso Tokyo 2020 è un giro largo, che passa dall’Australia, dove si è allenato alcuni mesi per spezzare la monotonia, per imparare, per conoscere e conoscersi.

Ma è anche un percorso interiore, compiuto durante il lockdown quando ha deciso di cambiare guida tecnica a pochi mesi dalla nuova data Olimpica, affidandosi ad uno specialista proprio delle acque libere ma dimostrando anche di non aver perso il focus sulle gare in vasca e siglando il nuovo record europeo al rientro in competizione dopo lo stop forzato del 2020.

Dall’oro di Rio, di cui tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini, al volo verso la capitale giapponese, Gregorio è rimasto li, sempre nell’élite dei migliori al Mondo, certo con qualche alto e qualche basso, sommando gli allenamenti nelle vasche clorate a quelli più salati del mare, ma sempre senza mai nascondere dietro un dito le proprie intenzioni, il proprio obiettivo.

Circa 10 anni dopo l’impresa di Mellouli il panorama di entrambe le gare è molto diverso da quello di Londra 2012, con un campo partenti sempre più specializzato e con l’aggiunta degli 800 stile libero nel programma olimpico: l’idea di poter primeggiare in due eventi tanto diversi è ambiziosa e forse anche un po’ rischiosa.

Poche cose sono coraggiose come lasciare una strada certa per una incerta, e l’idea di intraprendere due strade parallele per raggiungere la stessa invece che raddoppiare le chance di successo forse le dimezza, ma chiunque conosca Greg sa che questo è il solo modo in cui ama vivere, a testa alta, con un sorriso sornione e con in mente il prossimo, audace, obiettivo.

 

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About Aglaia Pezzato

Aglaia Pezzato

Cresce a Padova e dintorni dove inizialmente porta avanti le sue due passioni, la danza classica e il nuoto, preferendo poi quest’ultimo. Azzurrina dal 2007 al 2010 rappresenta l’Italia con la nazionale giovanile in diverse manifestazioni internazionali fino allo stop forzato per due delicati interventi chirurgici. 2014 Nel 2014 fa il suo esordio …

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