Romanchuk Sulla Decisione Del CIO Di Far Gareggiare Gli Atleti Russi: “E’ Una Vergogna”

Al termine della sua batteria degli 800 stile libero, Mykhailo Romanchuk, ha condiviso i suoi pensieri sugli atleti russi e bielorussi autorizzati a competere alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Venerdì, il CIO ha annunciato che avrebbe permesso ai singoli atleti russi e bielorussi di competere alle Olimpiadi di Parigi 2024 in condizioni di neutralità. Finora, solo 11 atleti sono stati approvati come neutrali – 8 dalla Russia e 3 dalla Bielorussia.

Secondo le Nazioni Unite, dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, almeno 10.000 civili ucraini sono stati uccisi e almeno 18.500 sono stati feriti. Ciò si aggiunge alle stime dell’uccisione di circa 100.000 soldati delle due parti.

Romanchuk ha vinto il bronzo all’inizio  nei 1500 stile libero e si presenta con il secondo crono nella finale degli 800. Ha vinto due medaglie olimpiche ai Giochi di Tokyo nel 2021 – l’ argento nel 1500 e il bronzo nell’800.

“È una grande, grande vergogna per il mondo dello sport. Voglio dire, i russi hanno attaccato le città ucraine, i civili ucraini, gli atleti ucraini, gli impianti sportivi ucraini, e ora sono autorizzati a competere. Non è normale. Più di 400 atleti sono morti durante questa guerra, non è giusto.

La Federazione Russa non rispetta le regole sulla pace olimpica. L’hanno fatto tre volte. Nel 2008 in Georgia, in Ucraina 2014 e nel 2022 sempre in Ucraina. Significa che ti è permesso competere anche se non rispetti le regole.

Sul fatto che nuotatori russi potrebbero essere autorizzati a competere a Doha 2024 ai Campionati del Mondo:

La risposta è la stessa. È un peccato per tutto lo sport.  Quello che posso fare io è il mio lavoro, che è nuotare e rappresentare l’Ucraina e parlare. Con voi (giornalisti e media). Voglio fare un’altra volta un grande ringraziamento ai ragazzi che stanno difendendo il nostro paese. Stanno difendendo non solo l’Ucraina. Stanno difendendo l’intera Europa. Io nuoto perché non ci sono altre cose che posso fare.

Sulla diminuzione dell’attenzione dei media sulla guerra in Ucraina:

E’ così, il mondo è completamente stanco della guerra e anche molti ucraini, ma la guerra non è finita. E non riesco a vedere la fine di questa guerra, purtroppo. Quindi abbiamo bisogno di un supporto molto più grande. So che il mondo è stanco, l’Europa è stanca, ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti i Paesi.

Il giorno prima dell’inizio della manifestazione, un nuotatore ucraino nato nel 2005 è morto in guerra. Non lo conoscevo personalmente, ma voglio dire, aveva 18 anni. Aveva tutta la vita davanti a sé, e forse un giorno avrebbe potuto essere una medaglia d’oro olimpica. Ma ora, non è nemmeno vivo. I russi lo hanno ucciso. E ora diciamo loro ad alta voce che possono gareggiare.

Sulle condizioni imposte dal CIO e sulla dichiarazione di neutralità che deve essere firmata dagli atleti che vogliono competere a Parigi:

Non basta. Il 90% degli atleti sono nell’esercito. Penso che sia lo stesso in diversi Paesi d’Europa. Tutti questi atleti sono come una piccola parte dell’esercito. Come possono essere neutrali se sono nell’esercito? Dovresti dirlo e non firmare il foglio. Quindi posso anche io firmare un documento. Ma, che valore ha un pezzo di carta?

Spero di essere a Parigi, ma la decisione spetta al governo, al Paese, al Comitato Olimpico. Ma lo spero perché gli atleti dovrebbero fare il loro lavoro, quello che possono come saltare, nuotare, correre e boxare per rappresentare l’Ucraina.

Sulla decisione di World Athletics di non permettere a russi e bielorussi di competere:

Conosco Sebastian Coe. Lo conosco personalmente. E’ una persona fantastica. E rispetto la sua decisione. Perché ha detto che ai russi non sarebbe stato permesso di competere fino alla fine della guerra. Mi piace la sua decisione. E la mia opinione è che tutto il mondo dovrebbe fare lo stesso.

Sono tornato in Ucraina ad allenarmi. Ero in Germania ma ora sono tornato in Ucraina perché ho deciso che voglio aiutare l’Ucraina e la squadra ucraina a riprendersi. Perché l’Ucraina ha bisogno dei giovani in Ucraina per riprendersi, per costruire, per rinnovare tutto. Ecco perché sono tornato. Vivo sul lato ovest dell’Ucraina e tutte le piscine sono completamente distrutte. A volte possiamo nuotare nella piscina di 50 metri ma durante l’allarme aereo non è permesso e dobbiamo uscire dall’acqua.

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About Aglaia Pezzato

Aglaia Pezzato

Cresce a Padova e dintorni dove inizialmente porta avanti le sue due passioni, la danza classica e il nuoto, preferendo poi quest’ultimo. Azzurrina dal 2007 al 2010 rappresenta l’Italia con la nazionale giovanile in diverse manifestazioni internazionali fino allo stop forzato per due delicati interventi chirurgici. 2014 Nel 2014 fa il suo esordio …

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