Federico Poggio: “Non Sono Guarito, Ma Sto Imparando A Gestire Il Dolore”

“Non se lo aspettava nessuno, e nemmeno io.” Inizia così l’intevista a Federico Poggio, argento europeo nei 100 rana nella vasca del Foro Italico alle spalle dell’amico Nicolo Martinenghi.

Uno stupore giustificato, comprensibile, che spinge a cercare risposte al di fuori della logica dello sport. Meno di sei mesi fa la versione amareggiata di Federico annunciava di aver bisogno di un periodo di pausa a causa di una serie di infortuni che non gli permettevano di proseguira la preparazione. Un problema al gomito, uno al ginocchio, poi la spalla, il lato sinitro del suo corpo ha innescato ad inizio 2021 una catena di dolori che imponevano una pausa a dispetto dei buoni risultati in acqua.

“Ho ricominciato a nuotare con il mio gruppo a metà maggio, limitando però sia il volume che la qualità, specialmente a rana. Solo 3 settimane prima degli Europei sono riuscito a non modificare l’allenamento previsto. Avevo appena strappato la qualificazione per Roma, in una gara incredibile con 3 atelti racchiusi in 2 centesimi. Non credevo di poter nuotare questi tempi agli Europei, ero sorpreso già nelle batterie del primo giorno.”

Il percorso che ha portato Federico fino al secondo gradino del podio continentale ha qualcosa di mistico, simile alla sceneggiature di un film che si fatica anche a credere sia realistico o verosimile. Una serie di piccoli dettagli inannellati nel modo giusto: la qualifica ai Campionati Italiani insieme ai suoi compagni di allenamento, Andrea Castello e Simone Cerasuolo, tutti e tre in un battito di ciglia, il corpo che inizia a dare un po’ di tregua proprio alla vigilia del grande evento, la gara giusta già nelle batterie, dove il rischio di non essere tra i primi due azzurri avrebbe potuto far partire i titoli di coda. E poi l’ultimo dettaglio, che fa tutta la differenza del mondo, nuotare 58.98.

” Quei 2 centesimi cambiano tutto. Non siamo in tanti ad aver nuotato i 100 rana in 58″, in Italia solo in due e non molto tempo fa il muro da abbattere era quello del minuto. E’ un numero che mi emoziona e mi stupisce che sia arrivato di fatto con una forma fisica ancora precaria. Perché il mio corpo non sta ancora bene e forse non guarirà mai del tutto. Si tratta più della gestione del dolore che della guarigione vera e propria. Ho una tabella molto rigorosa di esercizi da fare che mi aiutano nella percezione del dolore, ho ascoltato molti pareri e ho scelto la strada che credevo giusta. Dopo un anno e mezzo ho una consapevolezza diversa di tutti i miei problemi fisici. Ora che per il ginocchio ho trovato una routine capace di farmi allenare potrò concentrarmi sulla spalla, dove è stata riscontrata un’instabilità posteriore che mi porta molti fastidi al braccio. Sono ancora preoccupato, non posso permettermi di lasciare niente al caso, anche tra i diversi turni del 100 rana ho avuto dolori.”

Imparare a conoscere il proprio corpo, ad ascoltasi per provare a prevenire, ad aver la pazienza di prendersi cura di ogni singola parte perchè il tutto possa performare. A volte siamo i peggiori neminici di noi stessi e per passare al livello successivo è necessario scendere a patti con i limiti che il corpo ci pone di fronte.

“Mi vengono i brividi se penso che quattro mesi fa andavo ad allenamento e nuotavo con il gruppo dei ragazzi più piccoli e mi mettevo in fondo. Non avevo né le forze né le energie mentali per fare qualcosa di diverso, e mi andava bene così.

Ho avuto uno staff attorno a me capace di comprendere i miei tempi e di non mettermi fretta. Dal mio allenatore, Cesare Casella al gruppo delle Fiamme Azzurre. Vorrei ringraziare in particolar modo Jacopo Landi, che ha messo a punto una routine di esercizi specifici per i miei dolori, e Fabio Scozzoli, che ha molti ruoli nella mia carriera, è un vero punto di riferimento in acqua e da un anno anche fuori come preparatore atletico della squadra.”

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nuotofan
1 year ago

Ecco un articolo che merita di essere letto! Complimenti a Poggio per avere superato tutte queste avversità

About Aglaia Pezzato

Aglaia Pezzato

Cresce a Padova e dintorni dove inizialmente porta avanti le sue due passioni, la danza classica e il nuoto, preferendo poi quest’ultimo. Azzurrina dal 2007 al 2010 rappresenta l’Italia con la nazionale giovanile in diverse manifestazioni internazionali fino allo stop forzato per due delicati interventi chirurgici. 2014 Nel 2014 fa il suo esordio …

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