Federica Pellegrini Commenta L’Esclusione Dei Russi Ed Il Caso Doping Cinese

Ad un mese dall’inizio delle Olimpiadi di Parigi, Federica Pellegrini ha rilasciato un’intervista a “Il Foglio” dove spiega il suo ruolo in questa edizione dei Giochi e commenta gli argomenti più controversi nel nuoto degli ultimi mesi.

Federica Pellegrini ha partecipato per l’Italia a cinque edizioni dei Giochi Olimpici consecutive: dal 2008 al 2020(1).

Questa sarà la prima Olimpiade senza la Pellegrini in acqua, ma come membro del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale.

SULL’ESCLUSIONE DEGLI ATLETI RUSSI E BIELORUSSI

I nuotatori russi e bielorussi sono stati sanzionati da World Aquatics nel marzo 2022 a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. A loro è stata negata la possibilità di partecipare a tutte le competizioni di World Aquatics.

Nel settembre 2023, World Aquatics ha approvato la partecipazione di atleti russi e bielorussi come atleti individuali e neutrali in base a una serie di criteri rigorosi,

Il consiglio esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha approvato lo scorso Dicembre il piano per consentire agli atleti russi e bielorussi di gareggiare individualmente alle Olimpiadi di Parigi 2024 come “neutrali” senza bandiera o inno nazionale.

A causa delle restrizioni, al momento soltanto un atleta russo ha ottenuto lo status di atleta neutrale: La tre volte medaglia olimpica Yuliya Efimova.

IL PUNTO DI VISTA DI FEDERICA PELLEGRINI

Alla domanda “É d’accordo con l’esclusione?”, Federica Pellegrini ha dichiarato a Francesco Calligaris de “Il Foglio”:

No.

Lo spiego perché altrimenti sembra che sia favorevole alla guerra.

Sarei per far gareggiare gli atleti, ovviamente sotto bandiera neutrale, però tutti gli atleti.

Invece adesso c’è un vincolo: gli atleti militari no. E lì, come anche in Italia, il 90 per cento degli atleti è sotto i centri sportivi militari.

Le prime linee, quindi, sono eliminate a priori, e secondo me un atleta, a meno che non si sia esposto pro-guerra prima dell’Olimpiade, non c’entra niente con quello che decide di fare il proprio governo. Non siamo così influenti dal punto di vista politico. E poi comunque ci sono altre guerre in corso.

O si opta per l’esclusione di tutti i paesi in guerra o di nessuno. Invece questa è una scelta mirata, in quanto comunque la Russia è il paese invasore.

SULLO SCANDALO DEI 23 ATLETI CINESI POSITIVI PRIMA DI TOKYO 2020

Lo scorso 20 Aprile una notizia notizia pubblicata dal New York Times ha sconvolto il mondo dello sport.

23 nuotatori cinesi sono stati scagionati dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) nonostante siano risultati positivi a una sostanza vietata circa sette mesi prima delle Olimpiadi di Tokyo del 2021.

Da allora, gli atleti di tutto il mondo hanno reagito facendo sentire la propria voce. In Italia, Elena Di Liddo chiedeva chiarezza sulla situazione, sentendosi coinvolta. Nella lista dei nuotatori cinesi risultati positivi c’erano infatti 3 dei 4 della staffetta mista 4×100 misti che vinse il bronzo a Tokyo. L’Italia chiuse al quarto posto, con una formazione composta da Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Elena Di Liddo e Federica Pellegrini.

Anche Katie Ledecky si è esposta sulla questione, dichiarando che la “fiducia nel sistema è ai minimi storici”.

IL PUNTO DI VISTA DI FEDERICA PELLEGRINI

Sulle dichiarazioni di Katie Ledecky dice a “Il Foglio”:

Da atleta capisco benissimo questa frase, e ha ragione, la fiducia degli atleti nella Wada è ai minimi storici. Come membro Cio ho partecipato a molte riunioni tra la Wada e gli atleti, e la Wada non ha dubbi: la loro azione investigativa è terminata, è contaminazione. Per loro non è un caso di doping perché nessun elemento fa combaciare i fatti con un ipotetico caso di doping. L’hanno archiviata così.

Ho letto molte carte, tutte quelle che la Wada ha pubblicato.

In questo caso mi sdoppio sempre un po’, perché da atleta molto probabilmente avrei reagito come Ledecky. Ricordo che forse avrei preso una medaglia alla mia ultima Olimpiade.

Alla domanda Se le dessero oggi quella medaglia, come la vivrebbe?, Pellegrini risponde:

Non sarebbe la stessa cosa. La prenderei, certo, me la prendo e me la porto a casa, però la vivrei diversamente. Ci sarebbe un po’ di rammarico.

Da un lato sarebbe molto triste perché non sono riuscita a vivere quel momento lì, un podio olimpico nella mia ultima Olimpiade, dall’altro sarei comunque felicissima.

Ma non capiterà, perché, ripeto, per la Wada il caso è chiuso.

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE A law graduate, and attorney for 15 years while devoting herself to running her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. In 2015, she collaborated with Italian swimming news websites before joining SwimSwam in 2017. She loves swimming from every point of view and in 2016  became an official of the Italian …

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