Proprio così. Finalmente è fatta, diranno in molti. Non si sentiva la necessità, diranno altri. Qualunque sia la reazione però, il dado è tratto: ieri CIO e World Aquatics hanno annunciato che i 50m farfalla, i 50m dorso e i 50m rana faranno parte del programma delle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Così il nuoto diventa promotore dello sport moderno, accessibile, entusiasmante e ricettivo, proponendo di innalzare i propri limiti, a partire dal basso.
VERSO UN NUOTO POPOLARE
PER il popolo…
Gli amanti della tradizione, reputeranno forse non necessario questo cambiamento. Il programma natatorio olimpico va già bene così, perchè cambiare?
Perchè il mondo cambia. Perchè lo sport cambia. Perchè questo evolve, per molti versi in meglio, per pochi altri in peggio.
Per un certo verso dunque, se vogliamo che tutto resti com’è, bisogna che tutto cambi.
Per conservare il ruolo del nuoto alle Olimpiadi, per far sì che non sia questo a subire il cambiamento inflitto dal tempo, è necessario che si renda protagonista del cambiamento. Che sia plastico, come ricettivo al cambiamento, non artificioso.
Infatti, sebbene la nuova era del nostro mondo abbia portato con sé grandi soddisfazioni, porta anche qualche effetto collaterale.
Si osserva nella società odierna una sempre minore soglia dell’attenzione. Si ricerca il titolo d’effetto, l’articolo più breve, si predilige la visione di un video o l’ascolto di un podcast alla lettura: si ricerca la velocità. Il mondo di oggi è un modo veloce, che corre. Un appassionato di nuoto non soffrirà ( o almeno non troppo) nell’assistere a una finale dei 1500m. Un appassionato di sport, magari si fermerà alla visione del 400m stile. Uno spettatore occasionale, capitato sui canali televisivi trainato dall’entusiasmo che solo le Olimpiadi sanno suscitare, non sarà attratto da gare di questo tipo. Sarà già un successo se resisterà quei 50 secondi che servono per completare un 100m.
Ma una singola vasca, 20 secondi, quella è la durata di un video su TikTok. Fattibile, no?
In un’epoca dove TikTok è il mezzo di informazione più potente, nel bene e nel male, bisogna saperne cogliere il bene. Bisogna cambiare le modalità ed adattarsi all’epoca presente, non passata, cogliendo la potenzialità di quest’era il cui apparente difetto è la velocità e capovolgerlo a nostro favore. Se da un lato c’è la poca attenzione, dall’altro c’è infatti l’informazione veloce, l’accessibilità espansa. C’è la possibilità di condividere prestazioni, e di conseguenza il mondo natatorio di contorno, che non è mai riuscito ad emergere al grande pubblico, sfruttando una falla del sistema.
Partendo dal basso è possibile portare il nuoto più in alto.
…CON il popolo…
Dal non nuotatore al bambino aspirante nuotatore il desiderio di emulare un campione olimpico, di provare a replicare il gesto è un sentimento unico e non raro.
Quanti amici o parenti, però, seguendo una gara di nuoto alle Olimpiadi affermano di poter reggere una vasca veloce, ma già di faticare con due?
50 metri: una sola vasca, un gesto comprensibile e una sfida alla portata di tutti.
Questo tipo di esposizione, che pone l’accento sulla vasca singola, paradossalmente innalza il nuoto riportandolo in basso. Agli occhi dello spettatore il nuoto sarà ora più vicino. Lo posso fare anche io.
Il nuoto si avvicina così alla terra, ai livelli “più bassi”, quelli delle persone comuni, con il risultato però di innalzarsi, evolversi e solcare nuovi cieli.
…DEL popolo
Un altro grande risultato in termini di accessibilità coinvolge questa volta i protagonisti stessi. L’inclusione dei 50 in tutti gli stili trasforma il nuoto in ambasciatore della diversità culturale olimpica. Non tutte le nazioni infatti possono vantare impianti con piscine da 50m, o addirittura dotati di piscine. Ci sono nazioni che si allenano nei laghi, o al mare, o piccole realtà che si limitano a dimensioni minori. Includere queste tre specialità equivale a regalare a tutti, non solo agli spettatori, un’esperienza olimpica più significativa. In questo modo si valorizzano discipline che prima venivano trascurate, aprendo nuove opportunità di crescita per le nazionali emergenti, che potranno puntare su eventi più accessibili, concentrandosi su di essi e non su distanze meno alla portata.
VERSO UN NUOTO PIÙ VELOCE: La specializzazione
Se finora il focus è stato sull’abbassamento del nuoto a livello del popolo, ora l’attenzione si sposta su come ciò possa portare non solo a un innalzamento umano, ma anche a un innalzamento prestativo.
Non si parla infatti della velocità espressa dai 50 in quanto gara più breve. Si parla di velocità come superamento di limiti.
Cambia tutto.
Cambia tutto perchè in passato si è osservata una tendenza ad abbandonare la singola vasca, o quantomeno a tralasciarla, soprattutto in vista dei Giochi Olimpici.
A coloro che gridano alla denaturazione del nuoto, si risponde che invece questa decisione avrà l’effetto opposto.
Se da un lato infatti, l’introduzione di nuove gare apre la possibilità per molti nuotatori di nuotare più eventi, dall’altra parte può invece portare a una maggiore specializzazione.
Se finora gli sprinter puri si sono dovuti adattare alla distanza più lunga, snaturando così la propria essenza, in quanto la propria natura non era considerata degna di essere dichiarata disciplina olimpica, potranno ora concentrarsi su di essa. Quante menti saranno adesso più leggere, quanti nuotatori hanno fatto dei corrispettivi 100m una purga, una fissa che seppure non appartenesse loro, hanno dovuto perseguire. Probabilmente, di contro, molti altri non avrebbero scoperto fin dove il proprio corpo poteva spingersi, aprendo la mente e la preparazione ad altri tipi di gare.
Tuttavia sarà interessante capire come questa svolta, che già pone i 50m al pari livello delle altre gare, influenzerà gli specialisti. Tolti dunque i pesi, con una mente più libera e un corpo più specializzato alla distanza, potremmo forse osservare dei nuotatori ancora più pronti ad affrontare questo tipo di gara.
Questa specializzazione indotta potrebbe dunque contribuire attivamente alla crescita del nuoto anche in termini cronometrici e prestativi. Questa svolta, forse, innalzerà ancora una volta il nuoto laddove nessuno è ancora stato in grado di arrivare.