Viaggio Nella Mente Del Nuotatore: Il Lungo Percorso Di Lisa Angiolini

by Sofia Altavilla 0

May 28th, 2025 Italia, News

Argento europeo, campionessa italiana e ora anche atleta olimpica, Lisa Angiolini è da qualche anno uno dei volti della rana femminile italiana.

Mia mamma voleva che imparassi a nuotare. Mi ci sono trovata bene! E ho deciso di continuare questo percorso.

Un percorso quello di Lisa Angiolini che non è il tipico sentiero che parte dai Criteria, passa per la Nazionale giovanile e culmina nelle più grandi manifestazioni internazionali. La sua è una carriera natatoria tutt’altro che convenzionale e che la porta nel cosiddetto prime solo verso i 26 anni, età in cui spesso un nuotatore ha già un occhio rivolto verso la propria vita senza cloro.

“Un percorso molto molto molto lungo”

Così lo descrive Lisa Angiolini. E non mente.

Nei primi anni della sua vita da nuotatrice, Angiolini, che si allena con la Virtus Poggibonsi, si destreggia tra stile libero e rana, tanto da venir convocata nella rappresentativa degli esordienti A per fare i 400 stile, che ricorda ridendo come una gara traumatica. Quando iniziano ad arrivare le prime qualifiche a quelli che ora sono i Criteria, nei suoi 100 rana, si presenta però anche un problema alla spalla sinistra.

 Non riuscivo nemmeno a portare la cartella dal dolore che avevo

I medici le danno due opzioni: o ti operi subito, o smetti di nuotare. La carriera tra le corsie di Lisa sembra dunque finita prima di iniziare e si ferma per due anni.

Tuttavia nel 2011 conosce parte del team che l’avrebbe affiancata da quel momento fino ad oggi: il suo allenatore Gianluca Valeri e il suo fisioterapista Emanuele Cherubini. Grazie alla fiducia dell’allenatore che la prende letteralmente con sè in casa, per sopravvenire agli spostamenti piscina-scuola molto scomodi, e grazie ai metodi di recupero, la nuotatrice toscana ricomincia a nuotare. Prima a stile, poi a dorso, e solo dopo vari mesi anche a rana.

Chi ce la fa a recuperare tutto quello che ho perso?

Questo era inizialmente il pensiero di Lisa Angiolini, che si era rituffata in acqua sì, ma quasi per gioco. Pensiero però che dopo pochi mesi di lavoro, con l’ottenimento del tempo per gli Italiani, si tramuta in:

Allora forse qualche sassolino dalla scarpa riesco a togliermelo

Non immaginava però, sarebbero stati così grandi…

NON è MAI TROPPO TARDI

Con un salto temporale siamo nel 2024. Dopo un argento nei 100 rana agli Europei di Roma 2022, Lisa Angiolini ha capito di potersela giocare con le grandi della specialità. In un campo complicato come quello della rana femminile azzurra la 28enne si laurea Campionessa italiana e si qualifica per la prima volta ai Giochi Olimpici con il tempo di 1:06.00.

Le settimane prima della partenza per Parigi sono solo pura euforia, che sovrasta anche la paura di un eventuale dolore alla spalla, stavolta la destra, che da qualche anno la tormenta.

Chiedevo di continuo “Quando arriva la gara quando arriva?”. Come quando dici a un bambino “Andiamo al parco giochi“.

Così si sentiva Lisa Angiolini, che anche all’arrivo al Villaggio Olimpico non riusciva a vederne i lati negativi, tanto contenta che per lei il cibo era buonissimo e i letti comodissimi.

Purtroppo, ma anche per fortuna, risponde presente anche l’ansia e si fa viva specialmente durante il primo giorno di gare, quando Lisa Angiolini è alla Defense Arena, ma in veste di tifosa. Le batterie dei suoi 100 rana saranno il giorno seguente.

La mia fortuna è stata buttare fuori un bel po’ di ansia il primo giorno di gara, vedere le luci e l’ambiente, perché se avessi vissuto l’ansia che ho avuto il primo giorno avrei detto “Ok, posso tornare a casa”

Così il giorno del verdetto arriva, l’ansia si è dimezzata e Lisa Angiolini si sente bene. Tocca in 1:06.27. Semifinale sia.

Se prima di salire sull’aereo il pensiero era “Vada come vada, me la voglio godere al massimo, mi voglio divertire”, in camera di chiamata la mente di Lisa si azzera e va da tutt’altra parte:

 No, non mi basta essere qua, ora voglio fare la finale, punto

L’atleta del 1995 gareggia nella prima semifinale. Il primo 50 non è il suo punto forte, ma questa volta è troppo lento, e conclude in 1:06.39. Forse la pressione era più di quella percepita. La seconda semifinale sancisce il limite d’accesso alla finale su 1:06.38. Un solo centesimo.

Ero arrabbiatissima. Non mi si stava intorno.

La mente dell’atleta insieme al suo percorso e alle sue reazioni alle tappe che lo compongono, possono assumere mille sfumature. Dalla felicità alla rabbia, sono tutte emozioni equamente valide.

Lisa Angiolini è arrabbiata e aspetta solo di sapere se deve rimettersi il costume e fare la staffetta, ma ha solo voglia di staccare.

Non dico la nausea, ma ci sono rimaste talmente tanto male che continuare a nuotare in quel momento lì era una sofferenza.

Tutti le ripetono che è comunque un’Olimpiade, però quel “Mannaggia” rimane e ci va tempo per metabolizzare.

COME SI RICOMINCIA?

Lisa non ce la fa a staccare del tutto così e anche prima di partire per le vacanze nuota.

Basta rana però. Avevamo litigato.

Tornata dalle vacanze la delusione inizia a sciogliersi e nonostante l’epilogo sfortunato ritorna nella mente di Lisa Angiolini quella che era la sua promessa iniziale:

Mi ero ripromessa “Ok, vado, partecipo, se faccio la semifinale, bene, se non la faccio amen”.  Non voglio che Parigi mi rimanga un ricordo brutto.

Così verso fine Settembre, quando vengono pubblicati i criteri per le qualificazioni agli Assoluti Invernali, la 29enne è già in acqua.

L’ALLENAMENTO E LO STRANO CASO DEI 200

Lisa Angiolini si racconta come molto difficile da allenare:

 Se sento un tempo che non mi torna o cerco di farlo in ogni modo e nuoto male o mi abbatto e mi lamento

Anche per questo il binomio con il suo allenatore Gianluca è diventato indissolubile. Dopo tanti anni hanno imparato a prendersi, e a capirsi.

Sulla pagina di Aquatime della nuotatrice si potrebbe passare un pomeriggio a scorrere tra le pagine delle sue infinite gare…e ancora non si arriverebbe al fondo.

Come la campionessa olimpica Katinka Hosszu infatti, anche Lisa e il suo allenatore pensano che la gara sia il miglior allenamento.

Mi piace gareggiare. Per me le gare sono tutte importanti, voglio andare sempre forte.

E aggiunge scherzosamente

Poi le gare in cui vado forte sono poche

Non per forza a rana, dove se sotto carico, con un tempo superiore alle sue capacità rischia di ottener il risultato opposto in ambito di fiducia, ma in tutti gli stili, persino a dorso, dove non ha riferimenti rigidi. Nella sua prima gara dopo le Olimpiadi a Ottobre, racconta di aver nuotato i 200 rana in corta a 2:34 e di aver pensato subito

Oddio ma ho il Nico Sapio tra poco e ora? Mi spaventava quasi più di una batteria agli Assoluti

Proprio con i 200 la nuotatrice ha un rapporto travagliato: la particolarità di Lisa Angiolini è infatti il suo allenamento incentrato sui 200.

L’atleta toscana racconta che durante un a sessione dopo la qualifica olimpica nei 100 rana, il suo allenatore stava dividendo tra duecentisti e centisti e la lasciò nella prima categoria.

“Io in teoria mi sarei qualificata per i 100” gli dissi. E lui “Fino a prova contraria tu fai i 200”

E tuttora i 6×200 in passo o frazionati non glieli toglie nessuno.

I PIANI FUTURI

So che sarei più portata però poi non è così.

I 200 continuano a essere un obiettivo per la nuotatrice toscana che vede in essi molta più margine di miglioramento rispetto ai 100, dove le sue caratteristiche da non esperta dei 50m la limitano.

Tra i problemi alla spalla e la consapevolezza del proprio corpo che cambia, con i tempi di recupero che non sono più gli stessi, afferma prendendosi affettuosamente in giro

 Prima riuscivo a fare una settimana in carico senza morire, ora la accuso già a inizio settimana!

Sebbene infatti il suo allenatore abbia già il quadriennio verso LA 2028 in mente, Lisa Angiolini è più cauta a riguardo. 

Non perchè non abbia voglia. Ma non vogli dire “Sì LA” se poi la spalla mi abbandona e ci rimango male

Così si concentra su un anno per volta, con il prossimo obiettivo fissato ai Mondiali di Singapore di Luglio dove è già qualificata nei 100 rana, e con la possibilità di ottenere un altro pass al Trofeo Settecolli.

 

 

 

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