Swimming Canada ha rinviato ancora una volta la manifestazione di qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo. L’evento si svolgerà dal 19 al 23 Giugno.
La decisione è stata presa in seguito alla dichiarazione del terzo stato di emergenza nella provincia dell’Ontario in seguito all’aumento dei casi di coronavirus.
I Trials erano stati già rinviati dal 24 al 28 Maggio ed erano riservati soltanto ad una selezione di atleti.
Per ora, i funzionari sperano di continuare a svolgere l’incontro presso il centro sportivo Pan Am di Toronto, ma stanno esplorando altre opzioni nel caso in cui i regolamenti locali non consentano di ospitare la manifestazione. L’alternativa potrebbe essere Montreal ed il suo Winnipeg Pan Am Sports Centre.
Swimming Canada ha annunciato che, nel caso in cui non si riesca a trovare una location adatta, si opterà per trovare altre opzioni fuori dal Paese.
L’ultima spiaggia sarà scegliere la squadra olimpica “sulla Carta”.
Attualmente sono sei i nuotatori preselezionati che manterranno il loro posto in squadra:
- Kylie Masse – 100/200 metri dorso donne
- Maggie MacNeil – 100 metri farfalla donne
- Sydney Pickrem – 200 metri rana, 200/400 metri misti donne
- Penny Oleksiak – 200 metri stile libero donne
- Taylor Ruck – 100 metri stile libero donne
- Markus Thormeyer – 200 metri dorso uomini
Situazione Vaccini in Canada
Il Canada sta attualmente accelerando il suo programma di vaccinazione. Contrariamente agli Stati Uniti, il Canada non ha alcuna produzione interna di vaccini. Sta dunque facendo affidamento sulle scorte che provengono dagli alleati, tra i quali, appunto, gli Stati Uniti. Il mese scorso, gli Stati Uniti si sono impegnati a condividere 4 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca con Messico e Canada. Il presidente americano Joe Biden si è anche impegnato questa settimana a rilasciare altri 60 milioni di dosi, ma non ha precisato dove sarebbero state inviate.
Ad oggi la maggior parte della fornitura di vaccino del Canada proviene dall’Europa. Al ritmo attuale, secondo i dati di Bloomberg, il paese è ancora a 5 mesi di distanza da quello che la maggior parte degli esperti ritiene essere un livello di “immunità di gregge”. Finora è stata coperta una percentuale pari al 16,7% della popolazione.