CAS (Corte di Arbitrato per lo Sport) ha ridotto la sospensione della nuotatrice Australiana Shayna Jack da 4 a 2 anni. E’ stato accertato che l’atleta non aveva ingerito intenzionalmente la sostanza proibita.
Si legge nella decisione:
“A conti fatti, Shayna Jack non ha ingerito intenzionalmente il Ligandrol e ha assolto l’onere di dimostrare che la violazione della regola antidoping non era intenzionale”
Shayna Jack a Luglio del 2019, ha ricevuto una squalifica di quattro anni dalla Australian Sports Anti-Doping Authority (ASADA). La nuotatrice di Brisbane era tornata a casa in Australia nel mezzo del raduno di rifinitura prima del mondiale di Gwangjiu la scorsa estate. All’epoca aveva affermato che il suo passo indietro era dovuto a “motivi personali”. Successivamente è emerso che Jack risultava positiva alla sostanza vietata Ligandrol.
Avverso quella decisione, la Jack ha proposto ricorso dinanzi alla Corte di Arbitrato dello Sport.
Lo scorso Giugno, abbiamo riportato che la data dell’udienza dinanzi al CAS era stata fissata, ma veniva tenuta segreta. In quella occasione, la nuotatrice australiana rilasciò una dichiarazione completa sul suo account personale di Instagram.
“Ora inizia la vera lotta. Oggi ho ricevuto un ulteriore avviso in relazione alla mia udienza al CAS“. Questo quanto dichiarato nel post del 17 Maggio.
Oggi la Corte ha deciso di ridurre la sanzione. La Jack ha dimostrato che l’ingestione della sostanza non era avvenuta intenzionalmente.
La sospensione va retrodatata al Luglio 2019, quasi in contemporanea con l’inizio dei Giochi Olimpici. Questo elimina per la Jack la possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo.