Metà Squadra Olimpica Canadese Non Si Allena In Canada

by Sofia Altavilla 0

May 23rd, 2024 Italia, News

TRIALS OLIMPICI E PARALIMPICI CANADESI 2024

 

Le procedure di selezione dello staff tecnico canadese sono state al centro dell’attenzione questa settimana. L’unica medaglia d’oro olimpica in carica del Paese,  Maggie MacNeil , che si allena attualmete negli Stati Uniti ha preso pubblicamente posizione a favore dell’inserimento del suo allenatore Rick Bishop nello staff tecnico di Swimming Canada. Bishop per ora non farebbe parte dello staff tecnico di nessun’ altra squadra olimpica quest’estate.

La questione è Gli allenatori che lavorano al di fuori del Canada devono essere ammessi come membri dello staff tecnico della squadra olimpica canadese?

Alla fine, Bishop non è stato annunciato come membro dello staff, anche se la stella del nuoto  Summer McIntosh potrà contare sul suo allenatore americano Brent Arckey (l’anno scorso era stato invitato come “professionista del supporto personale”, un titolo accurato che lo differenzia dallo standard di “allenatore della squadra”).

Sua madre Jill è stata un’olimpionica canadese nel 1984 e suo padre Greg è vicepresidente esecutivo di Iron Mountain, un’azienda di gestione documentale che fattura oltre 5 miliardi di dollari l’anno.

La maggior parte dei Paesi del mondo ammette allenatori stranieri nei propri staff. Per molti dei principali Paesi in cui si il nuoto è uno sport rilevante, come Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Giappone e Australia, non è un problema perché la stragrande maggioranza delle loro squadre è composta da atleti nazionali. Alcune, come gli Stati Uniti, hanno requisiti di cittadinanza – e gli allenatori statunitensi devono essere iscritti a USA Swimming – ma la questione non è mai stata affrontata di recente.

Tuttavia gli staff olimpici di molte nazioni sono pieni di allenatori provenienti dai Paesi sopra citati, dove si allenano la maggior parte dei loro nuotatori di punta.

Ciò è meno restrittivo delle regole canadesi, che recitano invece:

 

Queste regole impediscono ad un allenatore, ad esempio, di compilare i documenti, di pagare la tassa e di essere dunque idoneo a causa dei requisiti di residenza e di conseguimento dei brevetti.

Il Canada occupa una posizione unica nel nuoto. Essa è considerata una delle “grandi potenze del nuoto”, con il sesto posto nel medagliere dei Campionati mondiali, ma la maggior parte dei suoi migliori nuotatori si allena a livello internazionale.

Ecco la composizione della squadra olimpica (secondo le informazioni pubbliche). In totale, 14 membri si sono preparati per i Trials allenandosi soprattutto in altri Paesi, mentre quattro sono diretti negli Stati Uniti il prossimo anno. Javier Acevedo ha frequentato il college in Georgia, ma è tornato in Canada da un po’, mentre Angus, nata e cresciuta negli Stati Uniti, vi ha frequentato il college, ma è tornata in Canada per allenarsi all’High Performance Centre dell’Ontario nel 2022:

DOVE SI ALLENA LA SQUADRA OLIMPICA CANADESE?

SI ALLENAVA ALL’ESTERO, ORA IN CANADA SI ALLENA IN CANADA SI ALLENERÀ CON UN COLLEGE (USA) IL PROSSIMO ANNO SI ALLENA E SI È QUASI SEMPRE ALLENATO IN CANADA
Javier Acevedo (Georgia) Alex Axon (USA) Julie Brousseau (Florida) Mary-Sophie Harvey
Sophie Angus (Northwestern, nata negli USA) Jeremy Bagshaw (Irlanda) Ella Jansen (Tennessee) Apollo Hess
Brooklyn Douthwright (USA) Emma Finlin (Ohio State) Yuri Kisil
Patrick Hussey (USA) Lorne Wigginton (Michigan) Finlay Knox
Tristan Jankovics (USA) Emma O’Croinin
Ilya Kharun (USA) Rebecca Smith
Josh Liendo (USA) Blake Tierney
Maggie MacNeil (USA) Ingrid Wilm
Kylie Masse (Spain) Kelsey Wog
Summer McIntosh (USA)
Penny Oleksiak (USA)
Sydney Pickrem (USA)
Regan Rathwell (USA)
Taylor Ruck (USA)

Angus è probabilmente il miglior esempio per il Canada di una nuotatrice che si è allenata per la maggior parte della sua vita negli Stati Uniti, ma che ha sfondato solo quando ha iniziato ad allenarsi in Canada.

Questo crea un difficile dualismo per il Canada. Da un lato, l’impegno nei confronti della Squadra Olimpica è quello di metterla nelle migliori condizioni per vincere le medaglie a Parigi quest’estate, il che probabilmente include l’ invio degli allenatori personali dei migliori nuotatori. Dall’altro lato, hanno l’obbligo di incoraggiare lo sviluppo di questo sport a livello nazionale, nei confronti dei soci che pagano le quote (e le tasse, visto che il movimento olimpico in Canada è finanziato da esse).

Si tratta di una sfida che la maggior parte delle grandi potenze natatorie si trova ad affrontare, e che è un enorme problema, nonchè un paradosso, in uno sport in cui la linea di demarcazione tra “agonista” e “professionista” è molto labile.

Se Swimming Canada cominciasse a riempire la propria rosa di allenatori americani, si potrebbe creare un “problema” (se lo si vede in questo modo, ma non è necessariamente così). Un problema che, evidenziando il vantaggio dell’esperienza, delle opportunità e delle diverse risorse, porterebbe un numero ancora maggiore di atleti all’estero.

Molti dei nuotatori della squadra avranno allenatori presenti all’incontro. Josh Liendo, ad esempio, si allena sotto la guida di Anthony Nesty, che è il capo allenatore della squadra maschile statiunitense.

Il Canada ha un buono staff che dovrebbe essere in grado di eseguire le istruzioni degli allenatori individuali in vista dei giochi, ma questo non risponde alla domanda esistenziale più grande. Anche molti di questi allenatori sono americani. Sia Darren Ward che Byron MacDonald sono nati negli Stati Uniti da genitori canadesi, si sono trasferiti in Canada da giovani e non se ne sono mai andati.

Ironicamente, gli americani potrebbero finire per “risolvere il problema” per il Canada. Se alcuni dei potenziali esiti peggiori delle attuali questioni generazionali della NCAA sul pagamento degli atleti si realizzassero, la NCAA Swimming & Diving potrebbe assomigliare di più al sistema canadese U Sports. Con gran parte della formazione internazionale canadese legata alle opportunità e alle risorse disponibili attraverso il sistema NCAA, ciò potrebbe rendere più attraente per un maggior numero di atleti la permanenza nel sistema U Sports.

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