Articolo scritto in collaborazione con Ronny Olivotti.
La Federazione Francese di Nuoto ha rilasciato statistiche dettagliate su tutte le finali di nuoto alle Olimpiadi di Parigi e in questo articolo analizzeremo la finale dei 100 metri rana maschili.
- Analisi dell’oro di Thomas Ceccon
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Nicolo Martinenghi ha scritto una nuova pagina nella storia del nuoto italiano alle Olimpiadi di Parigi 2024, conquistando una splendida medaglia d’oro nei 100 metri rana. Con un tempo di 59.03 secondi, Martinenghi ha preceduto di pochissimo (due centesimi di secondo) Adam Peaty e Nic Fink, in una gara che ha mostrato elevato livello tecnico e competitivo.
La gara è stata caratterizzata da un ritmo altissimo, con Melvin Imoudou e Lucas Matzerath a tenere il passo iniziale. Tuttavia, la forza del campione italiano è emersa chiaramente nei secondi 50 metri, in cui ha gestito brillantemente la sua velocità e l’efficienza delle sue bracciate.
Analisi della gara: la strategia vincente di Martinenghi
PODIO
- ORO NICOLO MARTINENGHI (ITA) 59.03
- ARGENTO Adam Peaty (GBR) 59.05 Nic Fink USA
CLASSIFICATI DAL 4° AL 8°
- Melvin Imoudu (Germany) – 59.11
- Lucas Matzerath (Germany) – 59.30
- Arno Kamminga (Netherlands) – 59.32
- Qin Haiyang (China) – 59.50
- Caspar Corbeau (Netherlands) – 59.98
La vittoria di Martinenghi può essere analizzata in dettaglio attraverso la scomposizione delle sue prestazioni nei segmenti di gara, inclusi i tratti subacquei, la velocità nei vari intervalli e la frequenza delle bracciate.
Start e fase iniziale
Il tempo di reazione alla partenza è stato un fattore cruciale. Martinenghi è scattato dal blocco con un tempo di 0.63 secondi, dimostrando un ottimo tempo di reazione, leggermente superiore rispetto ad Adam Peaty (0.62 secondi) ma comunque in linea con gli altri contendenti.
Nella fase subacquea iniziale, Martinenghi ha coperto i primi 15 metri in 5.38 secondi, con una velocità di 2.84 m/s. In questa porzione, ha mostrato una buona accelerazione, anche se Nic Fink ha avuto la prestazione più veloce in acqua con 5.10 secondi e una velocità di 2.87 m/s.
Scomposizione per segmento subacqueo e sopra l’acqua
Martinenghi ha coperto il tratto subacqueo complessivo in 11.79 secondi, evidenziando una delle migliori prestazioni in termini di efficienza nelle subacquee rispetto a Peaty e Fink. È interessante notare come la sua prestazione sopra l’acqua, con 47.24 secondi, sia stata altrettanto efficace.
Nuotatore | Parte Subacquea | Segmenti Sopra l’acqua |
---|---|---|
Nicolo Martinenghi | 0:11.79 | 0:47.24 |
Adam Peaty | 0:11.27 | 0:47.88 |
Nic Fink | 0:10.96 | 0:48.24 |
Melvin Imoudou | 0:11.13 | 0:47.97 |
La gara almeno inizialmente non ha avuto solo i tre medagliati come protagonisti, ma si sono alteranti nelle prime tre posizioni sia Corbeau, arrivato alla fine ultimo, che il campione mondiale il cinese Qin Haiyang arrivato settimo.
Analisi della successione di gara
Adam Peaty e’ il più rapido a staccarsi dal blocco, seguito ad un centesimo da tre atleti: Martinenghi, Arno Kamminga, e Qin Haiyang.
Nella fase subacquea l’americano Fink e’il più performante cosi da passare primo ai 15 metri con 5.96 distaccando il cinese di 18 centesimi e 22 centesimi su Corbeau.
Peaty che nelle sub della partenza ha avuto sempre il suo punto debole si trova in 5°posizione a 44 centesimi.
Nella fase subacquea si può notare le differenze di esecuzione tra Fink, Qin e Peaty.
Fink, il più a destra nella foto entra leggermente in ritardo rispetto all’inglese e al cinese ma effettua un colpo di gambe in anticipo, ma sopratutto non perde l’allineamento come invece fanno gli altri due atleti.
Qui si può notare come Peaty quando inizia il colpo di gambe perda la posizione orizzontale, cosa che non fa Fink.
Nella foto sopra si può vedere come Peaty nel mettere enfasi effettui un colpo di gambe eccessivamente profondo e perda l’assetto idrodinamico.
Anche il cinese effettua un colpo troppo energico con un eccessiva flessione che comporta atrovarsi in una posizione simile al Campione Olimpico in carica.
Ai 25 metri il cinese reagisce e arriva primo ai 25 metri in 12.12, Fink a 12.13, l’azzurro è in quarta posizione a un decimo.
Il campione Olimpico transita a 12.29 riducendo il distacco a 17 centesimi recuperando 27 centesimi al cinese e 9 centesimi all’ americano.
Ai 45 metri transita sempre Qin in prima posizione mentre risale prepotentemente il tedesco Imoudu e Martinenghi sale nella terza posizione seguito da Peaty ad un centesimo.
Alla virata dei 50 metri, QIN e Peaty sopravanzano Martinenghi aumentando il distacco in soli 5 metri a 31 centesimi e a 26 centesimi sull’azzurro.
Velocità nei 15-50 metri
Tra i 15 e i 50 metri, Martinenghi ha mantenuto una velocità costante e performante, registrando una media di 2.84 m/s. In questo tratto, la sua capacità di mantenere una buona propulsione con meno bracciate rispetto ai suoi avversari lo ha messo in una posizione di vantaggio.
Nuotatore | Velocità di subacquea (dalla partenza ai 15 metri
(m/s) |
---|---|
Nicolo Martinenghi | 1.66 |
Adam Peaty | 1.69 |
Nic Fink | 1.65 |
Nuotatore | Velocità 15-50m (m/s) |
---|---|
Nicolo Martinenghi | 2.26 |
Adam Peaty | 2.23 |
Nic Fink | 2.34 |
Melvin Imoudou | 2.78 |
CLASSIFICA AI 50 METRI
- Qin Haiyang 27.03
- Adam Peaty 27.08
- Nicolo Martinenghi 27.34
- Melvin Imoudou 27.37
- Nic Fink 27.45
Bracciate ed efficienza
Uno degli aspetti più interessanti della gara è stato il numero di bracciate utilizzate da Martinenghi rispetto ai suoi avversari. Ha completato i 100 metri con 44 bracciate totali, evidenziando un’ottima efficienza rispetto a Peaty, che ha utilizzato 43 bracciate, e a Nic Fink, con 43 bracciate. Questo indica come Martinenghi sia riuscito a coprire più distanza per ogni bracciata.
In particolare, Martinenghi ha coperto 1.73 metri per bracciata, dimostrando una grande potenza ed economia del movimento.
DATI BIOMECCANICI DELLA GARA
Per gentile concessione di Ronny Olivotti
SECONDO 50 DELLA FINALE
In questa fase l’azzurro parte alla riscossa effettuando una bella sub, e passando in testa affiancando Adam Peaty.
Qui, pur perdendo la posizione delle gambe, ha un ottima posizione mentre carica le gambe, con la gamba perfettamente in linea con il tronco perfettamente orizzontale. (Da Manuale del Nuoto)
Riesce ad effettuare il colpo di gambe continuando a mantenere il corpo perfettamente in posizione idrodinamica, iniziando subito dopo la trazione delle braccia.
Nel tratto dai 65 ai 75 metri, Qin rientra risuperando Martinenghi e riavvicinando Peaty, mentre Fink a sua volta riduce il distacco dalla testa del leader.
Il tedesco Imoudu invece continua a perdere posizioni arrivando a 69 centesimi.
Negli ultimi 25 metri Peaty mantiene la posizione leader mentre Martinenghi sale al secondo posto, ma aumentando leggermente il distacco, mentre l’americano Fink risale in terza posizione riducendo il distacco. A questo punto il cinese Qin crolla al 7°posto.
A pochi centimetri dalla piastra si assegnano le medaglie.
Adam Peaty è in testa ma effettua la sua bracciata a 1,46 metri dal muro in 0.94 centesimi. Nicolo Martinenghi invece si trova più vicino, 0,95 metri e scivolando più rapidamente (0,60 centesimi) tocca la piastra due centesimi prima diventando il nuovo Campione Olimpico.
La stessa cosa viene fatta da Fink: 0,99 metri in 0,62 che permette all’americano di agguantare l’argento a pari merito con PEATY.
DATI DI RIFERIMENTO DELL’ANALISI
Per gentile concessione di Ronny Olivotti
Conclusioni
La vittoria di Nicolo Martinenghi nei 100 metri rana alle Olimpiadi di Parigi 2024 è il risultato di un equilibrio perfetto tra velocità, tecnica ed efficienza. Il nuotatore italiano ha saputo sfruttare al meglio ogni fase della gara, dalle subacquee ai tratti in superficie, dimostrando una notevole capacità di gestione dello sforzo.
Sebbene Adam Peaty e Nic Fink abbiano offerto una forte competizione, Martinenghi ha eccelso soprattutto nella seconda parte della gara, dove è riuscito a mantenere la sua velocità senza aumentare troppo la frequenza delle bracciate. Con meno bracciate e una maggiore distanza coperta per ognuna di esse, Martinenghi ha consolidato il suo vantaggio tecnico, aggiudicandosi così una meritatissima medaglia d’oro.
Peaty, pur mantenendo un’ottima velocità nelle prime fasi della gara, ha visto calare leggermente la sua prestazione nella seconda metà, mentre Fink ha mantenuto un buon ritmo ma non è riuscito a raggiungere l’efficienza mostrata dal campione italiano.