L’Oro di Martinenghi A Parigi É Il Risultato Di Equilibrio E Gestione Dello Sforzo

Giusy Cisale
by Giusy Cisale 0

September 15th, 2024 Italia, News

Articolo scritto in collaborazione con Ronny Olivotti.

La Federazione Francese di Nuoto ha rilasciato statistiche dettagliate su tutte le finali di nuoto alle Olimpiadi di Parigi e in questo articolo analizzeremo la finale dei 100 metri rana maschili.

Nicolo Martinenghi ha scritto una nuova pagina nella storia del nuoto italiano alle Olimpiadi di Parigi 2024, conquistando una splendida medaglia d’oro nei 100 metri rana. Con un tempo di 59.03 secondi, Martinenghi ha preceduto di pochissimo (due centesimi di secondo) Adam Peaty e Nic Fink, in una gara che ha mostrato elevato livello tecnico e competitivo.

La gara è stata caratterizzata da un ritmo altissimo, con Melvin Imoudou e Lucas Matzerath a tenere il passo iniziale. Tuttavia, la forza del campione italiano è emersa chiaramente nei secondi 50 metri, in cui ha gestito brillantemente la sua velocità e l’efficienza delle sue bracciate.

Analisi della gara: la strategia vincente di Martinenghi

PODIO

  1. ORO NICOLO MARTINENGHI (ITA)  59.03
  2. ARGENTO Adam Peaty (GBR) 59.05 Nic Fink USA

CLASSIFICATI DAL 4° AL 8°

  1. Melvin Imoudu (Germany) – 59.11
  2. Lucas Matzerath (Germany) – 59.30
  3. Arno Kamminga (Netherlands) – 59.32
  4. Qin Haiyang (China) – 59.50
  5. Caspar Corbeau (Netherlands) – 59.98

La vittoria di Martinenghi può essere analizzata in dettaglio attraverso la scomposizione delle sue prestazioni nei segmenti di gara, inclusi i tratti subacquei, la velocità nei vari intervalli e la frequenza delle bracciate.

Start e fase iniziale

Il tempo di reazione alla partenza è stato un fattore cruciale. Martinenghi è scattato dal blocco con un tempo di 0.63 secondi, dimostrando un ottimo tempo di reazione, leggermente superiore rispetto ad Adam Peaty (0.62 secondi) ma comunque in linea con gli altri contendenti.

Nella fase subacquea iniziale, Martinenghi ha coperto i primi 15 metri in 5.38 secondi, con una velocità di 2.84 m/s. In questa porzione, ha mostrato una buona accelerazione, anche se Nic Fink ha avuto la prestazione più veloce in acqua con 5.10 secondi e una velocità di 2.87 m/s.

Scomposizione per segmento subacqueo e sopra l’acqua

Martinenghi ha coperto il tratto subacqueo complessivo in 11.79 secondi, evidenziando una delle migliori prestazioni in termini di efficienza nelle subacquee rispetto a Peaty e Fink. È interessante notare come la sua prestazione sopra l’acqua, con 47.24 secondi, sia stata altrettanto efficace.

Nuotatore Parte Subacquea Segmenti Sopra l’acqua
Nicolo Martinenghi 0:11.79 0:47.24
Adam Peaty 0:11.27 0:47.88
Nic Fink 0:10.96 0:48.24
Melvin Imoudou 0:11.13 0:47.97

La gara almeno inizialmente non ha avuto solo i tre medagliati come protagonisti, ma si sono alteranti nelle  prime tre posizioni sia Corbeau, arrivato alla  fine ultimo, che il campione mondiale il cinese Qin Haiyang arrivato settimo. 

Analisi della successione  di gara 

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Adam Peaty  e’ il più rapido a staccarsi dal blocco, seguito ad un centesimo da tre atleti: Martinenghi, Arno Kamminga, e Qin Haiyang.

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Nella fase subacquea l’americano Fink e’il più performante cosi da passare primo ai 15 metri con 5.96 distaccando il cinese di 18 centesimi e 22 centesimi su Corbeau.

Peaty che nelle sub della partenza ha avuto sempre il suo punto debole si trova in 5°posizione a 44 centesimi.

Nella fase subacquea si può notare le differenze di esecuzione tra Fink, Qin e Peaty.

Fink, il più a destra nella foto entra leggermente in ritardo rispetto all’inglese e al cinese ma effettua un colpo di gambe in anticipo, ma sopratutto non perde l’allineamento come invece fanno gli altri due atleti. 

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Qui si può notare come Peaty quando inizia il colpo di gambe perda la posizione orizzontale, cosa che non fa Fink.

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Nella foto sopra si può vedere come  Peaty nel mettere enfasi effettui un colpo di gambe eccessivamente profondo e perda l’assetto idrodinamico.

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Anche il cinese effettua un colpo troppo energico con un eccessiva flessione che comporta atrovarsi in una posizione simile al Campione Olimpico in carica.