Il caso Sun Yang è costato a WADA (Agenzia Mondiale Antidoping ) 600.000 dollari americani, secondo il suo rapporto annuale per il 2019. La WADA cita il caso di Sun come uno dei casi antidoping di più alto profilo di sempre.
Secondo il rapporto, nel 2019 WADA ha ricevuto nel 2019 1,6 milioni di dollari da Giappone, Cina e dalla Polonia. I contributi della Cina ammontano a quasi 993.000 USD, la somma maggiore dei tre paesi citati.
Sun Yang ha formalmente proposto appello avverso la sentenza della Corte di Arbitrato dello Sport, che lo aveva condannato ad otto anni di sospensione.
Il campione cinese ha depositato gli atti il giorno 29 Aprile 2020, un giorno prima della scadenza del termine.
La decisione del Tribunale svizzero è stata depositata il 28 Febbraio. Da quel giorno devono essere computati i termini di presentazione di eventuali ricorsi. L’Alta Corte, a causa della pandemia da COVID-19 ha però sospeso la sua attività, il che ha comportato anche la sospensione dei trenta giorni utili per la proposizione degli appelli.
Le decisioni del CAS sono ricorribili soltanto per incompetenza, violazioni di norme di diritto fondamentali, incompatibilità con l’ordine pubblico.
Il ricorso al Tribunale Federale Svizzero diventa l’ultima spiaggia per Sun Yang.
Sun potrebbe vedersi ridurre la sospensione ad un anno ed avere la possibilità di gareggiare alle prossime Olimpiadi di Tokyo.
L’appello al Tribunale federale potrebbe non essere l’unica possibilità per Sun.
Come ultima spiaggia, Yang potrebbe anche appellarsi direttamente a FINA affinché gli venga ridotto il periodo di sospensione.