Torri Huske, protagonista di una straordinaria estate olimpica, ha deciso di ritirarsi dai Mondiali in vasca corta 2024 di Budapest, nonostante fosse stata inizialmente selezionata nella squadra statunitense. Questo annuncio arriva poco prima aver ricevuto il premio di Atleta Femminile dell’Anno ai Golden Goggles, un riconoscimento per le sue incredibili prestazioni alle Olimpiadi di Parigi.
Il ritiro dai Mondiali e le modifiche alla squadra
Huske, che avrebbe dovuto competere nei 100 metri stile libero e nei 100 metri farfalla, non sarà sostituita nella formazione statunitense. La squadra femminile si presenterà quindi con 15 atlete anziché 16. Tuttavia, i suoi eventi saranno coperti da altre nuotatrici: Gretchen Walsh nuoterà i 100 stile libero, mentre Regan Smith sarà impegnata nei 100 farfalla.
Attualmente Huske è tornata a competere con il team di Stanford, dopo aver preso un anno di pausa olimpica dalla NCAA. Durante il suo rientro al mid-season meet del Texas, ha già impressionato con tempi come 1:52.89 nei 200 misti, 21.81 nei 50 stile libero e 49.24 nei 100 farfalla. La sua decisione di ritirarsi dai Mondiali sembra quindi legata a una pianificazione della stagione, piuttosto che a questioni legate alla forma fisica.
Tra le altre atlete NCAA che rappresenteranno gli Stati Uniti a Budapest figurano Phoebe Bacon, Jillian Cox, Kate Hurst, Gretchen Walsh, ed Emma Weber, ognuna pronta a contribuire alle ambizioni del team.
Un’estate indimenticabile a Parigi
Huske ha conquistato ben 3 ori e 2 argenti alle Olimpiadi di Parigi, emergendo come una delle stelle della squadra americana. Le sue medaglie individuali includono l’oro nei 100 metri farfalla e l’argento nei 100 metri stile libero, eventi in cui ha dimostrato non solo talento, ma anche una capacità strategica e una tenacia fuori dal comune.
Nei 100 metri farfalla, Huske ha realizzato un tempo di 55.59, superando l’altra americana e detentrice del record mondiale Gretchen Walsh. Dopo essere stata terza al passaggio dei 50 metri, Huske è stata l’unica atleta a nuotare l’ultima vasca sotto i 29 secondi, dimostrando la sua abilità nel chiudere le gare in modo dominante.
Anche nei 100 metri stile libero, Huske ha brillato, toccando la piastra in 52.29, un record personale che la rende la seconda americana più veloce di tutti i tempi dopo Simone Manuel.
Protagonista nei successi in staffetta
Huske è stata determinante in tre staffette per il team statunitense, contribuendo a due record mondiali. Nel mixed-medley relay, ha nuotato la frazione a stile libero con uno splendido split di 51.88, il più veloce in campo, assicurando agli Stati Uniti la vittoria per un decimo di secondo. Nel 4×100 medley relay femminile, ha ancorato la squadra con un solido 52.42, aiutando il team a trionfare con un margine di oltre 3 secondi sull’Australia.
Infine, nel 4×100 stile libero femminile, Huske ha giocato un ruolo fondamentale con uno split di 52.06 nella terza frazione. Questo ha permesso agli Stati Uniti di sorpassare la Cina e assicurarsi l’argento. Il suo contributo è stato decisivo per costruire il vantaggio che ha consentito a Simone Manuel di chiudere la gara davanti al team cinese.
Una carriera che ispira
Il premio di Atleta Femminile dell’Anno è un riconoscimento meritatissimo per Huske, che ha dimostrato di essere non solo una campionessa di talento, ma anche una leader per la squadra statunitense. La sua decisione di ritirarsi dai Mondiali in vasca corta lascia un vuoto, ma la sua eredità come una delle migliori nuotatrici del pianeta è ormai consolidata.