Sun Yang, era stato incluso in una lista di atleti invitati ad un collegiale di allenamento organizzato dalla Chinese Swimming Association.
Poche ore dopo la Federazione Cinese è tornata sui suoi passi. Ha rilasciato una dichiarazione dove si afferma che Sun Yang, essendo stato sospeso secondo il codice dell’Agenzia Mondiale Antidoping, non poteva partecipare agli allenamenti.
Nella dichiarazione non si spiega però il motivo della originaria inclusione di Sun.
La Federazione cinese si è affrettata a cancellare la lista che comprendeva Yang. In ogni caso, il Beijing Youth Daily aveva già catturato e pubblicato l’immagine contenente la lista completa.
Beijing Youth Daily confirm that Sun Yang is still in China's Olympic swimming squad for delayed Tokyo 2020. Document shows he is in the Zhejiang swimmers called up for national team training from April to June. pic.twitter.com/LU1IZsDqPD
— Jonathan White (@jmawhite) April 23, 2020
Secondo il codice WADA (10.12.1), gli atleti che scontano un periodo di sospensione, non possono partecipare ad attività con le federazioni aderenti alla FINA. Inoltre, anche durante il periodo di sospensione, gli atleti sono comunque soggetti ai controlli anti doping.
In data 28 Febbraio 2020, Sun Yang ha ricevuto la condanna ad otto anni di squalifica dalla Corte di Arbitrato dello Sport.
Il procedimento dinanzi al CAS riguarda la distruzione di un campione di sangue di Sun Yang durante un controllo antidoping, ad opera di una sua guardia del corpo. Sun Yang ha contestato le credenziali degli ufficiali di controllo antidoping rifiutandosi di eseguire il test.
In origine la FINA aveva chiesto un provvedimento di sospensione contro Sun, ma un comitato antidoping indipendente della FINA lo ha scagionato.
L’Agenzia Mondiale Antidoping, ha presentato ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport.
Lo scorso Novembre le parti si sono presentate in Svizzera, in un’udienza trasmessa live in diretta streaming.
IL CASO SUN YANG
GENNAIO 2019
- Il Sunday Times pubblica la notizia che durante un controllo anti doping, Sun Yang ed un membro della sua famiglia, aveva distrutto la fiala contenente il campione di sangue prelevato.
- All’udienza tenutasi agli inizi di Gennaio 2019, la FINA statuì che non era provato che l’infermiera addetta al prelievo del campione avesse i documenti necessari. Inoltre non era possibile sapere con certezza cosa fosse realmente accaduto.
- La Federazione cinese ha pubblicato una dichiarazione di sostegno a Sun, avallando l’accusa di diffamazione.
- A seguito dell’intensa reazione pubblica alla decisione della FINA, l’organizzazione ha rilasciato una dichiarazione. Si diceva che “non avrebbe preso in considerazione ulteriori speculazioni o dicerie sulla questione”.
MARZO 2019
- WADA, si dichiarata ‘furiosa’ della sentenza ed annuncia di voler proporre appello
LUGLIO 2019
- Il Daily Telegraph pubblica il rapporto completo. 59 pagine dove viene descritto in dettaglio l’incidente.
- Presentazione formale del ricorso WADA
- Ai Mondiali FINA di Gwangju, L’australiano Mack Horton, medaglia d’argento nei 400 metri stile libero maschili, protesta alla presenza della medaglia d’oro Sun Yang, astenendosi dalle celebrazioni sul podio.
- Alla protesta di Horton, segue Duncan Scott, che rifiutò le celebrazioni durante la cerimonia di consegna delle medaglie dei 200 metri stile libero maschili.
- FINA inviò due lettere di “avvertimento” indirizzate a Duncan Scott e a Sun Yang
AGOSTO 2019
OTTOBRE 2019
FEBBRAIO 2020
- L’AP fa sapere che la FINA sostiene l’appello dei legali di Sun. La richiesta si basa sull’accusa di conflitto di interessi del procuratore capo Young.
- Sentenza del CAS