I nuotatori russi hanno montato una grande protesta sui social media dopo che la collega turca di origine ucraina Viktoriya Gunes ha postato una fotografia con i piedi su una bandiera russa.
La 23enne Gunes è nata a Poltava, in Ucraina. Ha iniziato la sua carriera internazionale rappresentando l’Ucraina e nuotando con il nome di Viktoria Solnceva. Ha vinto il Campionato del Mondo Junior 2013 nei 200 rana e il Campionato Europeo Junior 2013 nei 50 e 200 rana mentre rappresentava l’Ucraina.
Detiene ancora i record ucraini nei 100 e 200 rana in vasca lunga, più i 200 rana in vasca corta.
Ha rappresentato per la prima volta la Turchia, con il nome di Viktoria Gunes, ai campionati del mondo 2015 a Kazan.
Ai Campionati Mondiali Juniores 2015, ha vinto tutte e tre le gare nello stile rana e i 200 misti. Ha anche stabilito il record mondiale juniores nei 200 rana in 2:19.64: solo 0,53 secondi dal record mondiale. Ancora oggi è record mondiale juniores. Inoltre, detiene il record mondiale juniores dei 200 IM.
LA REAZIONE DEI NUOTATORI RUSSI
Diversi nuotatori russi hanno reagito con forza alla foto della Gunes.
Tra loro ci sono i suoi compagni di squadra (ora sospesi) in Energy Standard Kliment Kolesnikov e Maxim Stupin.
La risposta di Kolesnikov è stata relativamente vaga, pubblicando due punti interrogativi che circondano un’emoji di un uomo che scrolla le spalle
Altri sono stati più specifici.
Il detentore del record russo Vladislav Grinev e l’ex nuotatrice britannica ora russa Tatiana Belongoff sono stati più specifici.
“Dove sono i confini del comportamento consentito degli atleti?
Se decidete che è umano rimuovere gli atleti russi dalla partecipazione alle competizioni internazionali, allora agite anche qui.
Il nazionalismo è INACCETTABILE in qualsiasi forma”.
Stupin, che ha lasciato almeno un commento pro-guerra su Instagram all’inizio della guerra, ha condiviso lo stesso messaggio.
Da quando la Russia ha iniziato l’ invasione dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, oltre 1000 civili sono stati uccisi, secondo le Nazioni Unite.
Inoltre, si stimano decine di migliaia di morti negli eserciti di entrambe le parti.