Michael Phelps “USOPC Non Sostiene La Salute Mentale Degli Atleti”

Giusy Cisale
by Giusy Cisale 0

February 12th, 2020 Italia

Michael Phelps, ha rilasciato un’intervista al Washington Post dove esprime la sua opinione su come vengano trattati i problemi di salute mentale dal Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti (da qui in poi USOPC per brevità).

Abbiamo già avuto modo di leggere i pensiero sull’argomento dell’atleta più vincente di tutti i tempi (leggi qui le precedenti dichiarazioni)

Ora Phelps è ancora più critico, rilevando il silenzio dell’USOPC su questi problemi.

Dichiara nell’intervista:

“Per quanto tempo devo rimanere in silenzio? Posso stare seduto qui e stare in silenzio per tutto il tempo che vuoi, perché è quello che ho ottenuto”.

Nell’articolo del Post, Phelps afferma che l’USOPC non offre risorse per affrontare la depressione e le idee suicide. Sospetta che la depressione periodica colpisce fino al 70% degli olimpionici.

Phelps, inoltre, dichiara che ha taciuto la sua depressione durante la sua carriera. Temeva che quelle informazioni sarebbero diventate di dominio pubblico.

“Al suo apice come atleta, Phelps temeva che se avesse confessato la necessità di aiuto a un funzionario dell’USOC, la cosa si sarebbe diffusa in tutta l’organizzazione”, dice il Post.

Continua Phelps:

“Non hanno fatto nulla per aiutarci in materia di salute mentale”. Credo che si preoccupino di noi solo quando nuotiamo bene o quando siamo in competizione”.

IL CASO MOREAU

William Moreau, ex vicepresidente dell’ USOPC per la medicina dello sport, ha intentato un procedimento contro l’USOC.

Moreau sostiene che l’USOC non sta seguendo gli standard di cura relativi alla gestione degli atleti con istinti suicidi. I dirigenti dell’USOPC hanno contestato le affermazioni di Moreau.

Indipendentemente dai meriti delle affermazioni specifiche di Moreau, è chiaro che la salute mentale continua ad essere un problema per gli atleti, soprattutto per i nuotatori.

Proprio l’anno scorso, nuotatori di alto livello come Ashley Neidigh, Jack LeVant e Tom Shields si sono aperti sulle loro lotte per la salute mentale, unendosi alle fila dell’elite dei nuotatori che avevano parlato dell’argomento in precedenza, tra cui Phelps, Ian Thorpe e Allison Schmitt, solo per citarne alcuni.

USA Swimming sembra stia prendendo provvedimenti per aiutare ad affrontare i problemi di salute mentale degli atleti. Tra questi la collaborazione con Talkspace per offrire un sostegno a tutti gli atleti della squadra nazionale.

SE TU O QUALCUNO CHE CONOSCI HA PENSIERI SUICIDI, PUOI CONTATTARE IL TELEFONO AMICO ITALIA AL NUMERO 199 284284. PUOI TROVARE LA LISTA DELLE FONDAZIONI INTERNAZIONALI DI PREVENZIONE AL SUICIDIO QUI

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 GIUSY  CISALE A law graduate, and attorney for 15 years while devoting herself to running her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. In 2015, she collaborated with Italian swimming news websites before joining SwimSwam in 2017. She loves swimming from every point of view and in 2016  became an official of the Italian …

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