Se ai tuoi figli puoi fare solo un regalo, fa in modo che sia l’entusiasmo.
In questo periodo di pausa non è stato facile incoraggiare i nostri figli a rimanere in forma.
Corsa, stretching, yoga, allenamenti a casa non li hanno entusiasmati poiché ciò che manca, oltre le corsie è la motivazione.
I nostri ragazzi sono abituati ad allenarsi duramente per un obiettivo. Il cronometro diventa la molla che li fa scattare dal divano. La voglia di migliorarsi, di battere se stessi o l’avversario storico sono più forti di qualsiasi nostro incoraggiamento.
Dove poi non arriva la motivazione interna, supplisce quella esterna. I compagni di squadra, il divertimento di allenarsi, l’allenatore che chiede quel centesimo in più, sono tutti fattori che completano il loro complicato universo.
Fino a qualche settimana fa erano tutti nella stessa posizione. Oggi, con le piscine che lentamente stanno riaprendo, potrebbero sentirsi frustrati, insoddisfatti, delusi da se stessi, poiché in acqua non ritroveranno il nuotatore che hanno lasciato a Febbraio.
ISPIRARE E MOTIVARE: LA DIFFERENZA
Se non si sentono “motivati” noi come genitori, possiamo fare soltanto una cosa: ispirarli.
Motivazione ed ispirazione potrebbero sembrare sinonimi, ma non è così. La motivazione a presentarsi ogni giorno in allenamento probabilmente verrà da quei fattori elencati sotto:
- migliorare i propri tempi
- senso di realizzazione
- stare con i compagni
- ricevere riconoscimenti
- battere un avversario
- vincere una medaglia importante.
Come genitori possiamo “spronarli” ma non “motivarli”. Il nostro compito è accompagnarli nel loro viaggio lungo tutta una vita, non essere il “mental coach” a disposizione h24.
L’ispirazione, invece, è qualcosa che nasce e cresce nel profondo dell’animo. E’ il voler prendere ad esempio una persona o un modo di essere e potarlo con sé come stile di vita.
Per ispirare i nostri figli non è nemmeno necessario conoscere la differenza tra il delfino e la rana. In un momento così delicato per i nostri ragazzi, l’unica cosa che possiamo fare è accogliere le loro paure, ascoltarli, mostrarci sereni nel vivere questa nuova normalità nel nostro quotidiano, al lavoro, con i nostri colleghi, con gli amici. Mostrare spirito di adattamento e fiducia nel futuro aiuterà i nostri ragazzi a superare senza angoscia i mesi che verranno.