Thomas Ceccon è uno di quei campioni che il mondo dello sport ammirerà per decenni. Ma dietro l’oro olimpico nei 100 dorso e la figura apparentemente invincibile di un nuotatore dall’acquaticità innata, si cela un giovane uomo in piena transizione personale.
Intervistato da Aldo Cazzullo e Arianna Ravelli per il Corriere della Sera, Ceccon racconta senza filtri il peso del successo e le delusioni personali che lo hanno plasmato.
Il Trionfo e l’Ansia del Dopo
Il nome di Thomas Ceccon sarà per sempre legato a quel momento glorioso della finale dei 100 metri dorso alle Olimpiadi di Parigi 2024, quando è diventato il primo italiano della storia a vincere una medaglia d’oro olimpica nel dorso. Eppure, come lo stesso Ceccon ammette, la gloria non è sempre una benedizione. “Mi sento svuotato”, confessa,
Più vinci, più vai su, ma più vai anche giù. Fatico a ricominciare la vita di sempre.
Dietro il sorriso del trionfatore c’è una realtà fatta di notti insonni e una motivazione che sembra dissolversi.
“Vado a letto all’alba, alle sei del mattino, e dormo fino al pomeriggio”, racconta. E non è solo la fatica fisica a pesare, ma anche quella mentale, l’ansia di chi ha dato tutto per raggiungere un sogno e ora si ritrova a doverne trovare un altro. “La mia generazione è ansiosa”, afferma, e per lui quell’ansia non è un nemico, ma una spinta: “Vuol dire che ci tieni, che stai provando a fare qualcosa di importante”.
Il Tradimento che Ha Forgiato un Campione
Dietro la determinazione di Ceccon, però, c’è una ferita profonda, che va oltre le fatiche atletiche. Fu un tradimento d’amore, scoperto sui social quando aveva solo 18 anni, a dare a Thomas la spinta definitiva per emergere. “L’ho vista su Instagram con un altro. Era una bravissima persona, ma è finita, e io mi sono gettato nel nuoto per sfogare la rabbia”, rivela. Questo dolore, paradossalmente, è diventato il carburante che l’ha portato in cima al mondo. “Quando le cose vanno bene, ti annoi. Il dolore ti tira fuori il meglio“, afferma con una saggezza che sembra di gran lunga superiore alla sua età.
Un Idolo di Ferro e una Voce Solitaria
Se Ceccon ha trovato la sua strada attraverso il nuoto, è stato anche grazie a modelli di ispirazione forti, come Rafael Nadal, “il più grande combattente nella storia dello sport“, secondo lui. Ma, nonostante l’ammirazione per grandi nomi, c’è una nota dissonante nel suo racconto. Federica Pellegrini, una leggenda del nuoto italiano, non ha mai giocato un ruolo particolare nella sua vita, nonostante si allenasse nella stessa piscina: “Non è mai venuta a dirmi una parola“, confessa Ceccon. Una freddezza che non sembra intaccare la sua ammirazione per l’atleta.
Una Nuova Rotta in Australia
Oggi, Thomas Ceccon è in cerca di nuovi stimoli e nuove motivazioni. Ha deciso di lasciare temporaneamente l’Italia per trasferirsi in Australia, dove spera di ritrovare il focus che sembra essersi perso tra le notti insonni e l’eco del successo olimpico. “Devo ritrovare le motivazioni“, afferma. In Australia, lontano dai riflettori, spera di tornare ad amare il nuoto come un tempo e di riscoprire quella scintilla che lo aveva portato a immaginare, già a 15 anni, che un giorno avrebbe vinto l’oro olimpico.
Ceccon non è solo il campione che tutti vedono, ma un giovane uomo alla ricerca di un equilibrio tra l’incredibile successo sportivo e la vita personale.
Come ci ricordano le sue parole, dietro ogni medaglia c’è una storia fatta di sacrifici, delusioni e momenti di introspezione. Thomas Ceccon ci insegna che anche i campioni, a volte, devono trovare una strada tutta nuova per continuare a vincere — non solo nelle piscine, ma anche nella vita.
In realtà su Pellegrini ha detto ben altro. Conosce i suoi polli e ha colpito là dove fa male, a vedere le reazioni scomposte che ha suscitato.