Giorno 1: Tra Buoni Propositi E Cattive Sensazioni

Giorno 1.

Recuperi lo zaino dall’armadio. Cerchi un paio di occhialini nuovi perché proprio non ricordi dove li hai messi al termine dell’ultima gara. La cuffia invece c’è, è quella della squadra, che non usi mai, ma che è rimasta nello zaino proprio da quell’ultima gara. Dimentichi a casa lo shampoo e forse anche le ciabatte.

Sei ufficialmente pronto.

Per ogni atleta, quella è come fosse la mattina di Capodanno: è il momento dei buoni propositi. Quella lettera maiuscola diversa dalle altre perché scritta all’inizio di una nuova pagina.

Il primo allenamento di una nuova stagione ha un sapore inconfondibile. E’ pungente, come il sudore che ti gocciola sulla bocca dopo il primo giro di corsa. E’ dolce, come la sensazione di leggerezza che hai quando sai di aver iniziato a raschiare il fondo del barile delle energie.

Strano come la pausa estiva, quella tra due stagioni agonistiche, sia in grado di resettarci completamente. Se per caso nel corso della preparazione ci capita di fare uno stop (forzato o no) della stessa durata, ci sembrerà comunque di essere nel mezzo di qualcosa. Di dover poi riprendere il bandolo della matassa lasciato l’allenamento precedente. A settembre, invece, la matassa è lì ancora tutta da districare.

L’acqua, purtroppo o per fortuna, ha memoria breve.

Ogni volta che ci immergiamo dopo una lunga assenza il nostro corpo deve ricominciare le presentazioni da capo prima di tornare in completa confidenza con l’elemento. Braccia e gambe sembrano danzare a due ritmi diversi e tutto, davvero tutto, è più faticoso di qualche settimana prima.

In questo il nuoto è democratico.

Vale per tutti. Che tu sia il neo campione del mondo o un amatore della domenica, l’unico modo per poter stare bene in piscina, sarà starci più tempo possibile. Il concetto di acquaticità è difficile da spiegare, forse impossibile. Non è solo una dote innata e nemmeno una lezione che qualcuno ci può impartire. E’ il dialogo che ciascuno di noi instaura con l’acqua. E, come in ogni contesto, è la quotidianità che permette di instaurare amicizie durature. Ecco perché un nuotatore vorrà nuotare anche nei giorni liberi. Oppure dopo un lungo viaggio. Vorrà fare un bagnetto, nessuno sforzo, ma un saluto veloce ad un’amica dalla memoria corta.

Non per questo qualcuno rinuncerebbe alla propria pausa di fine anno: è’ vitale. L’unico modo possibile per guardare lucidamente quello che di buono e di meno buono c’è stato nei mesi precedenti. Per tornare a sentire il desiderio di faticare. Per ricaricare le batterie a sufficienza da sopperire poi a tutte le brutte sensazioni che i primi giorni di allenamento regaleranno. Un boost di energia fisica e mentale capace di trasformare le prime sedute dell’anno in momenti galvanizzanti carichi di buoni propositi e di voglia di fare.

Riuscire a mantenere tale grado di abnegazione alla fatica anche quando la condizione fisica sarà migliore significa forse, e dico forse, aver scoperto il segreto di Pulcinella dello sport.

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About Aglaia Pezzato

Aglaia Pezzato

Cresce a Padova e dintorni dove inizialmente porta avanti le sue due passioni, la danza classica e il nuoto, preferendo poi quest’ultimo. Azzurrina dal 2007 al 2010 rappresenta l’Italia con la nazionale giovanile in diverse manifestazioni internazionali fino allo stop forzato per due delicati interventi chirurgici. 2014 Nel 2014 fa il suo esordio …

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