Genitori Di Nuotatori Cosa Ci Può Insegnare La Quarantena

I genitori sono messi a dura prova in queste settimane.

Improvvisamente la routine familiare è drasticamente cambiata.

Piscine chiuse. Allenamenti sospesi. Scuola chiusa.

La realtà con la quale avevamo preso confidenza e che era entrata nella nostra quotidianità è mutata in qualcosa che non avevamo mai gestito prima.

I nostri figli sono a casa con noi ed insieme abbiamo l’obbligo (morale e giuridico) di non crollare, di resistere.

I pensieri che hanno affollato le nostre menti sono stati gli stessi in ogni parte d’Italia.

Nell’incertezza iniziale sul come/dove/quando/perchè tutti ci siamo chiesti se c’era la possibilità di recuperare la stagione, se i nostri figli avrebbero avuto ancora la possibilità di nuotare, di allenarsi, di inseguire i loro sogni.

Non era egoismo. Era necessità di avere risposta anche ad una soltanto delle domande che ci facevano i nostri figli e che diventavano anche le nostre.

Con il passare dei giorni, con l’epidemia che diventava pandemia, i dubbi iniziali sono diventati chiari quanto la nuova realtà alla quale ci si doveva abituare.

Abbiamo lavato i loro zaini. Tirato fuori pinne, palette, occhialini. Pulito ed asciugato tutto per bene e riposto lo zaino, pronto per essere riutilizzato quando sarà il momento.

Ci sono però alcune cose che questa esperienza ci sta insegnando. Portiamole con noi anche dopo.

Il Percorso Conta più Del Risultato

Una stagione può interrompersi per tanti motivi. Un infortunio, una malattia, un urgenza scolastica.

Questo deve farci capire quanto sia importante la strada fatta fino al punto di interruzione. Nulla andrà smarrito, buttato o perso.

Godiamo di ogni momento

Quando torneranno le gare, le trasferte, le sveglie la domenica mattina alle 6, non guardiamole come una tortura da subire, ma come una possibilità da cogliere. Ogni gara potrebbe essere l’ultima. Nostro figlio potrebbe decidere di ritirarsi, o di cambiare sport e noi vivremmo con il rimorso di non aver assistito ad ogni sua competizione.

Abbracciamo i cambiamenti

Come adulti siamo forse meno disposti ai cambiamenti. Abbiamo lavorato sodo per costruirci una realtà che riteniamo solida e non guardiamo con favore ai cambiamenti della stessa.

Ora abbiamo imparato che tutto può cambiare improvvisamente. Proviamo ad essere meno rigidi dopo.

Accogliere invece di criticare

La pandemia ci ha fatto comprendere quanto piccoli siamo se rapportati alla gravità dell’emergenza sanitaria. Eppure eravamo convinti di poter esprimere il nostro giudizio su allenatori, giudici, altri atleti, pur non avendo nessuna conoscenza tecnica in merito.

Accogliamo. Abbracciamo i nostri figli, i loro compagni di squadra. Esprimiamo qualche parola di supporto per l’allenatore e mostriamoci disponibili nell’aiutare la squadra.

Alla fine di tutto questo ci salveremo non solo perchè siamo rimasti in casa per tutto il periodo prescritto.

Ci salveremo se riusciremo a conservare e a far uscire dal nostro carattere, l’umanità, il senso di apparenza ad una famiglia, la voglia di ricostruire insieme.

Sarà dura, difficile. Probabilmente sarà impossibile per una sola persona sollevare tutti i mattoni per rialzare i muri. Un mattone ciascuno però, pesa davvero poco.

Ci rivedremo in piscina, presto.

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE Giusy Cisale graduated high school at the Italian Liceo Classico "T.L. Caro" where she was engaged in editing the school magazine. In 2002, she was among the youngest law graduates of the  Federico II University of Naples (ITA). She began her career as a Civil Lawyer, becoming licensed to practice law …

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