La FINA ha implementato i protocolli di sicurezza COVID-19 per tutti i soggetti accreditati in vista dei prossimi Campionati Mondiali che inizieranno il 18 giugno a Budapest, in Ungheria.
I vaccini non sono richiesti per l’accredito e l’Ungheria non richiede più il test COVID-19 per entrare nel Paese. FINA, tuttavia, ha implementato le proprie norme, anche se solo per le persone accreditate e non per gli spettatori.
- È necessario un test PCR o antigenico negativo 48 ore prima di recarsi a Budapest.
- All’arrivo, è richiesto un test PCR e antigenico e l’uso della mascherina è obbligatorio finché i test non risultano negativi.
- In seguito, l’uso della mascherina è facoltativo.
- In caso di test positivo, i contatti stretti non saranno squalificati dall’incontro o obbligati a isolarsi se sono vaccinati, a meno che non risultino anch’essi positivi.
- I contatti stretti saranno sottoposti a test più regolari. Sei non vaccinati devono rimanere in isolamento almeno fino al 5° giorno dell’incontro.
Queste norme sono più permissive rispetto a quelle in vigore ai Campionati mondiali in vasca corta di dicembre. In quell’occasione, diversi atleti sono stati allontanati dalle competizioni dopo essere risultati positivi ai test e, in almeno un caso, un’intera delegazione, quella della Nigeria, è stata allontanata dopo che un funzionario della squadra, che aveva contatti minimi con gli atleti, è risultato positivo ai test.