Paese Che Vai, Nuoto Che Trovi: Il Mezzofondo Tedesco

Paese che vai, usanza che trovi, si dice

O meglio ancora

Paese che vai, nuoto che trovi 

Ogni paese infatti ha le proprie tradizioni, da quelle culinarie, storiche, artistiche fino anche alle tradizioni natatorie. 

La rana giapponese, lo sprint svedese e olandese, i misti ungheresi sono solo alcune delle tradizioni portate avanti dai nuotatori più forti di sempre.

In questa serie dunque ci si tufferà nella storia natatoria di alcune nazioni, attraverso le gesta dei personaggi che hanno prima iniziato e poi mantenuta viva la propria tradizione.

La tradizione tedesca

La scuola tedesca è storicamente impostata sull’insegnamento precoce della rana. Non è infatti raro trovare ranisti eccellenti dalla Germania, specialmente però nella prima parte del 1900. La tendenza è infatti sempre più andata verso una specializzazione dello stile libero, dovuta in parte all’approccio scientifico e metodico all’allenamento, in parte forse alla volontà di fronteggiare le super potenze come USA e Unione Sovietica sul proprio campo. Così nelle mezze distanze dei 200 e 400 metri stile libero, dopo l’erezione del muro di Berlino, si individuano nuove possibilità di vittoria, che si realizzano nelle prestazioni di atleti come Michael Gross e Kristin Otto fino ai moderni Paul Biedermann e Lukas Martens.

I pionieri del mezzofondo 

I protagonisti di questi anni si dividono in due squadre, così come erano divisi gli abitanti di Berlino dal muro eretto nel 1961:

  • Da una parte c’era la Germania dell’Ovest, alleata degli Stati Uniti, con un forte settore maschile guidato dalla tecnica occidentale
  • Dall’altra la Germania dell’Est, cui ideologia socialista si serviva di un sistema di doping di stato per favorire le nuotatrici donne, e trovando nel mezzofondo lo scenario perfetto

Proprio nel contesto della Germania orientale, si fa strada l’eccezione maschile Frank Wiegand. Il tedesco si fa infatti pioniere della tradizione specialistica e stabilisce nel 1966 un record mondiale nei 400 stile libero (4:11.4).

Dall’altra parte del muro si allena invece Hans-Joachim Fassnacht, pluricampione europeo che durante un periodo di studi negli Stati Uniti abbassa il record dei 400 stile a 4:04.04, segnando la direzione futura della scuola occidentale.  Tra il 1969 e il 1971, Fassnacht viene inoltre nominato atleta dell’anno nella Germania Ovest, superando anche Franz Beckenbauer.

Mentre l’Ovest lascia spazio alla crescita individuale, l’Est fabbrica successi a tavolino: il mezzofondo femminile infatti, meno attenzionato dai media rispetto alla velocità maschile, diventa il terreno ideale per sperimentare in silenzio. 

Tra il 1974 e il 1977 quindi nascono numerose specialiste dello stile libero, da Kornelia Ender, nei 200 stile, Barbara Krause e Petra Thümer nei 400, tutte plurimedagliate internazionali.

In un terreno così frammentato i 200 e i 400 diventano una terra di mezzo anche dal punto di vista politico.

Gli anni dell’Albatros

L’atleta-simbolo del decennio successivo è Michael Gross, soprannominato “l’albatros” per l’apertura alare fuori dal comune. Ancora parte della Germania dell’Ovest, Gross contribuisce ad una delle rivalità più entusiasmanti di quegli anni, sfidando spesso l’americano Mark Spitz nei 200 stile, anticipando in un certo senso la futura dualità Paul BiedermannMichael Phelps. Il tedesco tra il 1983 e il 1985 portò il limite dei 200 stile libero a 1:47.55 e dei 400 stile libero a 3:47.80. Gross non è il solo tedesco a detenere il record del mondo nei 400 in quegli anni: verrà infatti battuto dal connazionale Uwe Dassler qualche anno dopo.

Al femminile, la DDR, la Germania dell’Est continua a dimostrare la sua potenza, ma con i miglioramenti nei sistemi anti doping inizia a essere più cauta. Kristin Otto e Heike Friedrich si pongono al vertice delle classifiche mondiali dei 200 stile libero – nonostante non siano mai risultate positive ai test, i dubbi dovuti alla loro crescita nel sistema sono ancora irrisolti.

Dalla caduta del muro al Re del Gommato

Dopo il 1989 il sistema osovietico scompare e la Germania affronta un periodo di transizione. Nonostante questo, l’eredità degli anni precedenti non è dimenticata, ed è infatti subito ricordata e ripresa dalla giovane Franziska van Almsick. La tedesca, nota per il suo record di medaglie olimpiche nessuna delle quali d’oro, conquista il bronzo nei 200 stile libero a Barcellona 1992, al debutto olimpico, a soli 14 anni. La tedesca otterrà poi anche il record del mondo della distanza due volte: prima nel 1994, e poi otto anni dopo, nel 2002, portandolo al limite di 1:56.64.

Negli anni 2000 subentra un nuovo personaggio destinato a perpetare la tradizione del mezzofondo tedesco e a fare ancora una volta la storia di questa distanza e di questo paese: Paul Biedermann. Lo stileliberista diventa protagonista di sfide leggendarie nei 200 stile libero, dove affronta spesso Michael Phelps, fino ad arrivare al celebre record del 2009 nuotato in costume gommato. Il suo tempo di 1:42.0 è un record tuttora imbattuto. 

Agli stessi Mondiali di Roma diventa il primatista mondiale dei 400 stile libero, abbassando il precedente record di Ian Thorpe di un centesimo, portandolo a 3:40.07.

La tradizione è ancora viva

Dopo anni di astinenza dai vertici mondiali, in seguito alla discesa di Paul Biedermann, ritorna ancora in aiuto del nuoto tedesco il mezzofondo. Già negli ultimi anni infatti si è delineata una nuova generazione di stile liberisti tra autori come Lukas Martens al maschile e Isabel Gose al femminile.

Proprio Martens è stato colui che soli pochi mesi fa, nell’Aprile 2025, ha infranto per la prima volta la barriera dei 3:40 nei 400 stile, cancellando, dopo 14 anni uno dei record più longevi di sempre, stabilito dal connazionale Biedermann. Il nuotatore classe 2001 è l’espressione più classica dell’eredità tedesca, e l’ha dimostrato laureandosi campione olimpico su questa distanza a Parigi 2024, in una finale nella quale era presente l’altro tedesco Oliver Klemet.

In campo femminile Isabel Gose, seppur più incentrata verso le distanze più lunghe degli 800 e 1500 stile, vanta un oro europeo e un bronzo mondiale anche nei 400 stile.

Da non dimenticare inoltre l’ascesa di Sven Schwarz, compagno di allenamento di Martens e di Wellbrock, che solo poche settimane fa ha fissato il nuovo record europeo degli 800 stile libero. 

Con questi potenziali, la tradizione del mezzofondo tedesco non solo sopravvive, ma si rinnova, pronta a portare in alto la propria bandiera e i propri atleti in cima alle classifiche mondiali.

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