Il 2025 Australian Open Championships ha restituito al mondo del nuoto un Cameron McEvoy più affamato e lucido che mai. Il trentaquattrenne australiano, campione olimpico nei 50 stile a Parigi 2024, ha infatti fermato il cronometro a 21.48 nella sua gara regina, segnando il secondo tempo mondiale stagionale dietro al russo Egor Kornev (21.43).
Un risultato che assume un peso ancora maggiore se si considera che McEvoy ha ripreso ad allenarsi in acqua da appena tre settimane, dopo un lungo periodo dedicato alla palestra, alla sua vita personale – matrimonio e nascita imminente del primo figlio – e al recupero fisico e mentale.
Ma a sorprendere non è stato solo il crono finale. Durante un’intervista rilasciata a Swimming Australia, McEvoy ha raccontato di aver lavorato con particolare attenzione sullo start e sui primi 15 metri di gara, da sempre il suo punto debole.
Ha dichiarato McEvoy:
“Sono davvero entusiasta di quel tempo. Non mi aspettavo un 21.4. A metterlo in prospettiva: ai Trials olimpici dell’anno scorso avevo nuotato 21.3. Quindi essere così vicino dopo tre settimane di allenamento in acqua è qualcosa di speciale.”
Il passo avanti decisivo, spiega l’australiano, è stato proprio nello scatto iniziale:
Ho lavorato tantissimo sui primi 15 metri. A Parigi ero terzultimo nei 15 metri iniziali, circa 0.2 secondi dietro a Caeleb Dressel e agli altri top sprinter. Ma in batteria agli Australian Open ho distrutto il mio personale di oltre un decimo, e ho passato il resto della giornata sulle ali dell’entusiasmo.
Un miglioramento che non è solo motivo di soddisfazione immediata, ma che apre scenari affascinanti:
Non avrei mai pensato di essere un ‘tuffatore’ veloce. Sono sempre stato più uno da tecnica pura. Ora invece vedo un piano chiaro: se riesco a mettere insieme il mio miglior primo 15 metri e il mio miglior tratto da 15 a 35 metri… allora posso pensare al record del mondo.
McEvoy parla senza giri di parole di un obiettivo preciso: il 20.91 di Cesar Cielo, che resiste dal 2009, in piena epoca dei supersuit. O, quantomeno, del 21.04 di Caeleb Dressel, il record mondiale in tessuto.
Sono risultati eccitanti, considerando che ho avuto solo un blocco di tre settimane di vero allenamento. Ora il vero obiettivo è riuscire a far coincidere tutto nella stessa gara.
In effetti, l’analisi è chiara: McEvoy, migliorando di un decimo il suo primo tratto, si proietterebbe sotto i 21 secondi, entrando in un territorio finora riservato solo a pochi eletti.
Al momento, il suo 21.06 resta il quarto tempo più veloce di sempre nei 50 metri stile libero:
Posizione | Atleta | Tempo | Anno |
---|---|---|---|
1 | Cesar Cielo (BRA) | 20.91 | 2009 |
2 | Frederick Bousquet (FRA) | 20.94 | 2009 |
3 | Caeleb Dressel (USA) | 21.04 | 2019/2021 |
4 | Cameron McEvoy (AUS) | 21.06 | 2023 |
L’appuntamento è ora per i Trials australiani di giugno, dove McEvoy cercherà non solo la qualificazione per i Mondiali di Singapore, ma anche – forse – l’assalto a un pezzo di storia.