Il Ritorno In Acqua: Cronaca Di Un Nuotatore Post-Festivo

Con le luci natalizie che si spengono e i cenoni che ormai sono un ricordo (o un’ombra sulla bilancia), per molti nuotatori è arrivato il momento della verità: il ritorno in acqua dopo le feste. È un rito annuale, quasi liturgico, che mescola rimpianti gastronomici, vaghe promesse di moderazione e un inaspettato spirito di redenzione. Ma come descrivere, in modo accurato tentando di celare la drammaticità dell’evento, le sensazioni che ci assalgono quando ci immergiamo di nuovo dopo settimane di panettoni e relax?

L’Acqua Come Specchio della Verità

La prima sensazione è ineluttabile: l’acqua non mente. Il corpo che avevamo lasciato prima delle feste, tonico e scattante, sembra essersi trasformato in un’entità più densa e meno idrodinamica. Ogni metro è un dialogo serrato tra la determinazione mentale e la resistenza fisica, quest’ultima visibilmente in crisi. Persino il cloro, abituale compagno delle nostre giornate, sembra aver assunto una vena sarcastica, ricordandoci con il suo odore pungente quanto a lungo siamo stati lontani.

Il Peso della Tradizione Gastronomica

C’è poi l’inevitabile riflessione sulle scelte alimentari. Durante i primi 100 metri, ogni movimento è un promemoria delle lasagne, dei cappelletti in brodo e dei dolci che abbiamo consumato con, diciamolo, un entusiasmo degno di miglior causa. È quasi impossibile non fare un parallelo tra la zavorra percepita e il menu delle festività: “Forse non era necessario quel secondo giro di pandoro,” ci diciamo, mentre le gambe faticano a seguire il ritmo imposto dall’allenatore.

La Rinascita del Ritmo

Ma proprio quando ci sentiamo tentati di abbandonare e cercare conforto nell’ultimo pandoro trasformato da mamma in tiramisù, qualcosa cambia. Dopo i primi venti minuti di fatica, il corpo inizia a ricordare. I muscoli, sebbene ancora un po’ riluttanti, iniziano a rispondere meglio. La tecnica, pur traballante, sembra ritrovare una sua armonia. La magia del nuoto, con il suo ritmo ipnotico e la sua capacità unica di svuotare la mente, torna a fare breccia. E con essa, riemerge la soddisfazione sottile di sapere che, con ogni bracciata, ci stiamo lasciando alle spalle gli eccessi natalizi.

Un’Ironica Lezione di Vita

Il ritorno in acqua post-festivo non è solo un esercizio fisico, ma anche una metafora. È il promemoria annuale che la disciplina, anche se temporaneamente accantonata, può sempre essere recuperata. È la dimostrazione che, nonostante gli errori e le indulgenze, è possibile rimettersi in carreggiata con un po’ di impegno (e tanta pazienza).

In definitiva, tornare a nuotare dopo le feste è un’esperienza che mescola umiltà, determinazione e una buona dose di autoironia. Forse non sarà il nostro momento migliore in acqua, ma è un passo fondamentale verso una nuova stagione di sfide, successi e, inevitabilmente, nuove tentazioni eno-gastronomiche in agguato. Ma dopotutto, il nuotatore sa che l’acqua, come la vita, è fatta di equilibrio, tra fatica e leggerezza.

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE A law graduate and practicing attorney for 15 years, Giusy Cisale balanced her professional career with her passion for swimming by founding and managing her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. Her expertise in the sport led her to collaborate with Italian swimming news websites starting in 2015, before joining …

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