5 Viaggi Verso Le Paralimpiadi: Ali Truwit E La Sua Amica-Nemica Acqua

Per prepararci alle Paralimpiadi di Parigi, racconteremo 5 storie, 5 viaggi verso la Defense Arena di 5 atleti speciali.

Nel primo episodio abbiamo raccontato il viaggio di Alexa Leary: il suo ballo della vita.

Maggio 2023: Una studentessa di Yale di 22 anni è stata morsa da uno squalo durante una sessione di snorkeling nei pressi delle isole Turks e Caicos. Per il piede della ragazza non c’è più niente da fare, così come, in quel momento si pensa, per la sua promettente carriera da nuotatrice.

Il nome della studentessa è Alexandra, Ali, Truwit, e tra una settimana gareggerà dai blocchi di partena della Defense Arena.

ALI

Nel 2023 Ali Truwit è una ragazza di 22 anni che si è appena laureata a Yale. Non solo, l’americana fa anche parte della squadra di nuoto della scuola, gareggiando nell’Ivy League Championship.

Ali nuota da quando è una bambina. Per lei l’acqua è un’amica, una fonte di pace e di conforto, un posto in cui la sua mente può concentrarsi solo sul presente.

A Yale Truwit nuota specialmente le gare di mezzo fondo. Nel 2019/2020 sono suoi i secondi migliori tempi della squadra nei 500, 1000 e 1650 yard stile libero, e nelle ultime due raggiunge la decima posizione nel suo Campionato.

Giusto il weekend prima di partire per il suo viaggio di laurea corre con sua madre la Maratona di Copenaghen, per festeggiare la giornata della mamma.

Lo sport è sempre stato nella sua vita, anche la stessa madre infatti fu parte del team natatorio di Yale, nel 1991. L’amore per l’acqua però ha sempre avuto il ruolo principale, tanto che quando i suoi fratelli, da piccoli, si nascondevano quand’era tempo di andare a lezione di nuoto, lei era la prima a presentarsi davanti alla porta.

“L’acqua è il mio primo amore, e la mia migliore amica”

AMICI-NEMICI

Mai, dunque, Ali si sarebbe aspettata di dover riconsiderare il suo rapporto con l’acqua.

Dopo la sua laurea parte con la sua compagna di corso Sophie Pilkinton in viaggio alle isole Turks e Caicos. Un giorno le due decidono di andare a fare snorkeling, ed è lì che l’acqua è diventata per loro un nemico. Uno squalo. Enorme, così racconta Ali. Le ragazze vengono attaccate e provano a combattere con l’animale. Provano a chiamare aiuto, ma nessun aiuto arriva. Ali Truwit viene morsa, e perde il piede. A questo punto alle due compagne di squadra non resta che una decisione da prendere: nuotare per la loro vita.

Sophie e Ali, grazie al loro allenamento, riescono a nuotare circa 60 metri in mezzo all’oceano, con la gamba di Ali che continua a sanguinare copiosamente. E uno squalo che chiaramente è ancora in circolazione. La coppia riesce a salire sulla barca, ed è lì che Sophie contribuisce a salvare la vita della sua amica, legandole un pezzo di stoffa attorno alla gaba, per fermare l’emorragia.

L’elicottero ci mette quasi sei ore prima di arrivare e portare Ali all’ospedale di Miami. Troppo tempo per sperare di salvare il piede. Intanto la madre riceve una telefonata da un numero internazionale, e racconta di aver subito capito, il suo corpo sapeva che era successo qualcosa alla sua bambina.

Proprio quel giorno, in quella stessa ora, Hannah, una delle migliori amiche di Ali, che studia medicina, è di turno all’Ospedale di Miami. Proprio nel reaprto traumatologia. Prima che i parenti arrivino, la nuotatrice ha due amiche al suo fianco.

Il medico che la prende in cura le dice solo questo: “Primo passo: ti salvo la vita; Secondo passo salvo il più possibile della tua gamba; Terzo passo: vedremo con calma cosa succederà”

Il giorno del suo 23esimo compleanno i medici amputano la sua gamba, giusto sotto il ginocchio.

TRASFORMARE IL TRAUMA IN SPERANZA

La nuotatrice di Darien, Connecticut, affronta con determinazione, e ovviamente paura, il recupero. Non sa ancora se riuscirà a rientrare in acqua.

L’acqua è sempre stata sua amica. Ma adesso l’acqua la trascina nella memoria di un momento traumatico. L’ultima volta che Ali ha sentito il rumore dell’acqua, stava combattendo per la sua vita. Ricorda tutto l’attacco. Stava nuotando per salvare la sua vita.

L’acqua stava lentamente diventando una nemica.

E Ali non poteva permettere questo. L’attacco le aveva già tolto molto, e non avrebbe permesso che le togliesse anche quella passione.

Truwit inizia a lavorare sodo per tornare in vasca, accompagnata da familiari, amici, e dal suo allenatore storico, Jamie Barone , al suo fianco da quando aveva dodici anni. Non riece ancora a nuotare in acque libere, ma non perde l’amore per l’acqua.

Ci sono giorni in cui Ali non riesce a trovare la pace e il conforto che le aveva sempre riservato.  Più volte, durante gli allenamenti di velocità, i flashback a riportano alla nuotata verso la barca, e deve interrompere la sessione.

“Ma più mostravo a me stessa di potercela fare, più trovavo pace e conforto di nuovo”

Così Ali Truwit trasforma il trauma in speranza.

UN NUOVO VIAGGIO: VERSO PARIGI

In meno di quattro mesi il suo obiettivo passa dal voler imparare a  nuotare di nuovo, al voler a tutti i costi partecipare alle Paralimpiadi.

Sua madre che back in the days aveva un compagno di squadra in contatto con il Team Paralimpico US, la aiuta ad entrare nel programma verso le Paralimpiadi di Parigi 2024.

Un altro importante collegamento avviene tramite il suo protesista, che ha un’altra celebre cliente: niente di meno che la 29 volte medagliata paralimpica Jessica Long.

Grazie a lei Ali ha un mentore per il nuovo mondo in cui è entrata. Jessica Long è una leggenda del nuoto paralimpico, e un punto di riferimento per ciascun atleta, tra cui Ali  Truwit.

La ragazza racconta di averle chiesto anche domande che forse non vengono subito in mente. Per esempio “Dopo aver posato la mia protesi sulla sedia, come raggiungo il blocco di partenza? Non è così vicino!” è la prima domanda di Ali alla leggenda americana.

A dicembre del 2023 è già in vasca ai Campionati nazionali statunitensi. E vince un argento.

Il mese scorso, a Giugno 2024, Ali compete ai Trials paralimpici US a Minneapolis. E conquista un posto in squadra. Ali Truwit sarà sui blocchi di aprtenza della Defense Arena, e nuoterà i 100 dorso, e i 100 e 400 stile libero, nella categoria S10.

Perchè è successo a me?”  È naturale chiederselo e arrabbiarsi. Tuttavia Ali vuole conncetrarsi sul futuro, e sul modo migliore per realizzare il suo obiettivo.

È stato un grande plottwist, nel giro di un solo anno. Ma Truwit afferma

“Ho ancora molti successi da ottenere, e non vedo l’ora di provarci fino in fondo”

Dopo tutto, l’acqua ha di nuovo preso il suo ruolo. Da nemica a compagna che l’ha presa per mano in questo nuovo viaggio. L’acqua è di nuovo amica di Ali.

 

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