5 Viaggi Speciali Verso Tokyo: L’Irruenza Gentile Di Benedetta Pilato

5 profili, 5 percorsi che hanno in comune una meta e una data, Tokyo 23 luglio 2021.

5 storie da conoscere per scoprire quante cose ci possono essere dietro ad una qualifica olimpica, dietro ad un’aspirazione di medaglia. Chi sente addosso la pressione della stampa, ed è chiamato a ripetersi e obbligato al successo, per una gioia che, se raggiunta tende poi a trasformarsi in sollievo. Chi non ha nulla da perdere e per questo potrebbe anche vincere. Chi ha già raggiunto il suo obiettivo, e vista l’impresa compiuta si trova a poter sognare ancora più in grande. Chi vive seconde giovinezze, chi maturità precoci.

I 5 nuotatori che vale la pena scoprire come sono arrivati ai Giochi Olimpici di Tokyo.

(leggi anche #5. La rinascita di Ikee Rikako)

#4. Benedetta Pilato

Nell’antica Grecia il talento era un’unità di misura che serviva a quantificare il peso e la massa. E chissà quante discussioni tra amici e appassionati di sport si sarebbero potute evitare se esistesse, ancora oggi, un metro universale per misurare quello che noi chiamiamo talento. E’ un dono, dicono alcuni, è una predisposizione, rispondono altri. L’unica cosa certa è che quando ci si para davanti un atleta dotato di un talento puro e cristallino, ce ne accorgiamo tutti subito, a prescindere dalle convinzioni personali.

Benedetta Pilato nasce a Taranto nel gennaio del 2005, perché la grandezza spunta ovunque e quando le pare, persino nel tacco dello Stivale in una non poi tanto fredda giornata di inizio anno. Cresce nella piscina della Fimco Sport allenata sin dal primo giorno dal suo attuale tecnico, Vito D’Onghia, che ha vissuto con lei ogni tornante di questo viaggio.

L’ascesa di Benedetta nel mondo del nuoto è stata veloce, verticale e prepotente, esattamente come la sua rana. Una forza innata, applicata tanto dentro quanto fuori dall’acqua, che si materializza in un’irruenza gentile, tracimante per quanto semplice, che ha sconvolto le classifiche dello stile più tecnico del nuoto.

E’ difficile dire quando sia veramente iniziato il percorso di Benedetta verso le Olimpiadi di Tokyo.

Photo Rafael Domeyko

Forse nel 2018, nel giorno della sua prima medaglia ai Campionati Italiani Assoluti, quando ad appena 13 anni è salita sul podio dei 50 rana. Forse l’anno successivo, quando il suo nome ha iniziato a farsi conoscere anche fuori dal Paese, vincendo l’argento mondiale alle spalle della campionessa olimpica Lilly King, sempre in quegli stessi 50 che saranno anche bellissimi da guardare, ma che alle Olimpiadi non si nuotano proprio. Più probabilmente, invece, il viaggio della Pilato è partito un anno dopo ancora, nel momento esatto in cui il CIO ha annunciato ufficialmente il rinvio dei Giochi.

Il sogno più profondo di ogni nuotatore è rappresentare il proprio paese alle Olimpiadi, chi dice il contrario o scherza, o mente. Ed il “Pianeta di tutti i nuotatori” ci mette 4 anni per completare una rivoluzione, e riportarti nuovamente lì, al blocco di partenza con stampata sopra l’effige a cinque cerchi. 4 anni possono essere un lasso di tempo molto breve, oppure infinitamente lungo, dipende da molti fattori. 

Quando hai 12 anni, come Benedetta durante i Giochi di Rio de Janeiro, beata incoscienza, riuscire a vedere 4 anni davanti a sé impossibile, figuriamoci se poi quegli anni diventano addirittura 5.

Ma non serve andare così lontano, basta pensare allo stato delle cose di appena 12 mesi fa, quando in Italia il nome delle due raniste che avrebbero preso parte ai Giochi di Tokyo sembrava scolpito su pietra. E nessuno dei due corrispondeva a quello della nostra protagonista.

All’epoca però, erano molte le cose che non si potevano nemmeno immaginare. Certo nessuno pensava che una pandemia globale si sarebbe abbattuta sul pianeta Terra e che tra le molte e gravissime conseguenze ci sarebbe stato anche l’inedito spostamento dei Giochi Olimpici. Un anno in più diventa un macigno sulle spalle degli atleti più maturi, che in alcuni casi hanno visto persino sfumare la possibilità di un’ultima passerella olimpica. Ma più essere una pacca sulle spalle dei più giovani, che si sono visti recapitare un doppio regalo, Tokyo ad un passo, e l’edizione di Parigi a soli 3 anni di distanza.

benedetta pilato

Photo Andrea Masini / Deepbluemedia / Insidefoto

Ad oggi, nel panorama europeo, la storia di Benedetta sembra rappresentare la personificazione perfetta di questa nuova opportunità. Quando, nel dicembre 2020, la non ancora sedicenne ha raggiunto la qualificazione olimpica siglando il nuovo record italiano dei 100 rana l’intera piscina si è ammutolita di fronte all’enorme progresso compiuto dalla tarantina in un tempo ristrettissimo.

Da vittima sacrificale di un programma gare senza la propria specialità, a credibile contendente per uno dei gradini del podio olimpico: un viaggio rapido e frenetico, un volo più che altro, e si sa, che ci vogliono coraggio ed una grande rincorsa per riuscire a lanciarsi lontano.

 

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About Aglaia Pezzato

Aglaia Pezzato

Cresce a Padova e dintorni dove inizialmente porta avanti le sue due passioni, la danza classica e il nuoto, preferendo poi quest’ultimo. Azzurrina dal 2007 al 2010 rappresenta l’Italia con la nazionale giovanile in diverse manifestazioni internazionali fino allo stop forzato per due delicati interventi chirurgici. 2014 Nel 2014 fa il suo esordio …

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