E’ nella cornice pioneristica di Aquamore, la piscina dell’Università Bocconi di Milano che il team di P.A.C.E. ha deciso di presentarsi uffcialmente al mondo. Il motivo di questa scelta è subito chiaro visto che lo scopo del progetto ideato e fondato dal Dott. Francesco Maria Confalonieri insieme all’ Ing. Alessio Cosmi e all’ex atelta Olimpica e oggi specialista di video analisi Francesca Salvalajo, è uno slancio nel futuro del mondo del nuoto che punta ad offrire nuovi e più strumenti possibili per indagare i margini di miglioramento del nostro sport.
Unire tecnologia, scienza e passione per ripensare l’allenamento, è questo l’obiettivo di P.A.C.E. (Performance Advanced Coaching Evolution), un progetto che integra una serie di strumenti e competenze in un unico protocollo mirato alla valutazione tecnica e funzionale del nuotatore. Supporti già utilizzati nel settore come l’analisi biomeccanica o il monitoraggio dei parametri filologi vengono affiancati da altri ancora meno conosciuti come il virtual swim trainer (una luce led a velocità impostata) per creare una fotografia sempre più precisa dell’atleta e conoscerne limiti e potenzialità.
Diverse le tecnologie al servizio del protocollo PACE: la video analisi, il monitoraggio dell’applicazione della forza in acqua e la valutazione dei parametri fisiologici che condizionano la prestazione come frequenza cardiaca e produzione di Acido Lattico.
Lo scopo finale è quello di allenare l’atleta nel modo più attagliato possibile andando a simulare in diversi aspetti la performance che è richiesta in gara, ovvero la ragione finale dei tanti allenamenti settimanali. Il protocollo stabilito dal Dott. Confalonieri, medico dello sport specializzato in nutrizione e allenamento, prevede tre diverse tipologie di test:
- Test di Mader: mirato a valutare le capacità aerobiche attraverso il monitoraggio della frequenza cardiaca e l’analisi dell’acido lattico prodotto a diverse andature.
- Test dei 100 Attivati: consente di valutare le caratteristiche anaerobiche e la loro evoluzione nel tempo.
- Test dei 2×50: una proposta innovativa mirata a comprendere in modo accurato le componenti che determinano la prestazione nelle gare più veloci.
I test sono stati mostrati anche praticamente durante la giornata di presentazione con la partecipazione di atleti olimpici che si allenano a Firenze, Costanza Cocconcelli, Filippo Megli e Lorenzo Zazzeri.
Un’idea nata oltre un anno fa, con il pensiero dei fondatori rivolto sempre alla memoria di chi per primo ha applicato la videoanalisi al nuoto, Stefano Nurra. Il progetto ha raggiunto ora una sua forma concreta e finita, dopo un lungo sperimentare nelle vasche di tutta Italia, supportando negli anni atleti di livello internazionale che hanno beneficiato delle informazioni ricavate dai test svolti, presenti alla prestazione di Venerdi 24 Gennaio in Bocconi, due testimonial d’eccezione: Silvia Di Pietro e Simone Barlaam.
Di Pietro, primatista italiana dei 50 stile lbero e dei 50 farfalla ha sottolineato l’importanza dell’applicazione di un metodo scientifico nell’allenamento della velocità quando la differenza tra gli atleti in acqua sta nei piccoli dettagli che si tramutano in centesimi, spiegando come nel corso del tempo anche grazie alla conoscenza dei processi metabolici di corpi diversi si è andati verso una metodologia di allenamento più rivolta alla qualità che non alla quantità.
La testimonianza di Simone Barlaam, reduce da 3 ori Paralimpici di Parigi 2024 si è concentrata principalmente nel sottolineare l’importanza di poter utilizzare tecnologie avanzate come la valutazione della forza applicata (che avviene tramite piccoli palmari) per comprendere quanto un atleta sia effettivamente in grado di essere propulsivo in acqua e come ridurre il gap imposto dalla propria disabilità.
Per informazioni su P.A.C.E. contattare: [email protected]