Al Congresso Straordinario della LEN tenutosi ieri a Francoforte, Antonio da Silva è stato eletto nuovo Presidente della LEN.
Il presidente uscente, Paolo Barelli, con una nota pubblicata dalla Federazione Italiana Nuoto ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a non ricandidarsi. Barelli è stato presidente della LEN, l’organismo di governo europeo delle discipline acquatiche per 10 anni consecutivi.
“Non mi sono candidato per un ulteriore mandato perchĂ© non condivido la politica della federazione mondiale che ritiene di poter gestire gli organismi continentali come se fossero dei suoi dipartimenti.
In questi 10 anni di presidenza ho lavorato, con il bureau e con la partecipazione delle federazioni nazionali, per trasformare una LEN presa alla caritĂ in una confederazione indipendente dal punto di vista economico.
Come dimostrano i nostri bilanci e la distribuzione di oltre 9 mln, ci siamo riusciti ponendo al centro della nostra attivitĂ il benessere degli atleti, la promozione e diffusione delle discipline acquatiche e garantendo l’accesso di tutte le federazioni ai nostri eventi che abbiamo portato in oltre 50 cittĂ di 25 Paesi.
L’Europa è diventata una potenza degli sport acquatici per risultati agonistici e finanziari, per immagine e organizzazione.
Non mi sono ricandidato e lascio perché non avrei mai consentito alla LEN di essere assoggettata alla FINA.
Spero che l’indipendenza della LEN non venga sottomessa a logiche di politica internazionale.
Che il benessere degli atleti, lo sviluppo delle discipline natatorie e la promozione della cultura dell’acqua restino sempre il faro dei progetti futuri.
Purtroppo nutro forti perplessitĂ che ciò avvenga”
il VOTO DI SFIDUCIA
Il Bureau della LEN, ha ricevuto un voto di sfiducia il 25 settembre 2021, durante la riunione a Budapest.
La mozione di sfiducia è passata con il voto favorevole di 23 nazioni a 22.
Subito dopo il voto, il presidente della Federazione portoghese Antonio da Silva ha consegnato al segretario generale della LEN una richiesta di congresso straordinario. La richiesta è stata firmata dai membri di 24 nazioni europee, tra cui Germania, Russia, Francia, Grecia e Svizzera.
Gli unici punti all’ordine del giorno sono:  il “Licenziamento dell’attuale ufficio di presidenza della LEN e l’elezione di un nuovo ufficio” .
Nel novembre 2020, Paolo Barelli è stato rieletto per un terzo mandato come presidente della LEN con 86 voti favorevoli e 13 contrari.
Tuttavia, durante il congresso di Budapest di settembre scorso, il presidente tedesco Marco Troll ha chiesto un voto segreto a nome di 10 federazioni, che, secondo le regole della costituzione, doveva essere accolto.
Il punto “Dimissioni dell’Ufficio LEN” all’ordine del giorno è passato. Alla fine ha vinto la mozione di sfiducia.
La LEN ha emesso un comunicato stampa dopo la riunione del Congresso Generale. Non veniva menzionato il voto di sfiducia che ha avuto luogo.
Due giorni dopo è seguito un annuncio in cui l’organizzazione affrontava la mozione. Le accuse sono state contestate.
IL MONITO DI BARELLI
Cosa è cambiato in meno di un anno trascorso tra l’elezione e la mozione di sfiducia?
Il presidente Paolo Barelli lo ha spiegato durante la dichiarazione resa in assemblea.
dichiarazioni per gentile concessione di Federnuoto
Cari amici colleghi,
ritengo che ogni momento di difficoltĂ crei delle opportunitĂ .
Noi oggi abbiamo la possibilitĂ di uscire da questo LEN Congress con chiarezza. Considerare positivo il buon lavoro fin qui svolto da LEN e dal LEN Bureau o affidare la LEN ad altri che ambiscono di arrivare a gestirla attraverso modalitĂ violente sotto la regia esterna della nuova leadership di FINA.
Del resto cosa mai è accaduto dalle elezioni della LEN dell’8 novembre 2020 concluse con il sostegno delle federazioni nazionali che ha superato l’80%?
SUCCESSI FINANZIARI E SPORTIVI DEGLI ULTIMI 10 ANNI
A questo punto Barelli documenta i successi finanziari e sportivi di 10 anni di gestione:
- unico organismo continentale di FINA ad aver disputato ogni singolo evento o campionato programmato
- piena sicurezza durante la pandemia
- elargizione di contributi a federazioni e premi ad atleti solo negli anni 2020 e 2021 per un totale di quasi 3 mln di euro
- passaggio da 250.000 € ad oltre 5 mln di liquiditĂ
- destinazione dal 2015 ad oggi di 9 mln di risorse a federazioni ed atleti.
- partecipazione di ogni federazione agli eventi LEN
- coinvolgimento di oltre 50 cittĂ di 25 Paesi
- aumento del valore commerciale dei macro eventi che hanno toccato le maggiori cittĂ europee.
LA NUOVA LEADERSHIP FINA
Tornando alla domanda su cosa sia cambiato nell’ultimo anno, Barelli dichiara:
Il 5 giugno 2021 è cambiato il vertice della FINA.
AnzichĂ© promuovere politiche di partnership, inclusione e coinvolgimento, preferisce interessarsi di LEN in modo diretto utilizzando alcune persone “yes-men” che fino ad ora nulla hanno fatto per la nostra comunitĂ . Noi l’abbiamo resa leader sulla scena mondiale per gestione economica e risultati.
Una vocazione quella di alcune persone di FINA giĂ nota ed espressa fin dal 2014.
LE MINACCE DI MORTE
Sul finire della dichiarazione, Barelli confida:
Per meglio comprendere la situazione, vi devo inoltre confidare che chi oggi siede nei posti di vertice della FINA ha addirittura espresso nei miei confronti anche la volontĂ di “uccidermi”.
Probabilmente per avere il campo libero nel controllo di LEN. Chi lo desidera può chiedermi di vedere il documento.
Ebbene, questa è la verità .
Consegnare e sottomettere LEN alla FINA utilizzando persone giĂ perdenti in precedenti LEN Congresses.
In 10 anni abbiamo costruito insieme una LEN forte e solidale.
Ora c’è chi vuole acquisirla per interessi, smania di potere e ambizione personali.
Diffidate delle menzogne; guardatevi dalle promesse prive di contenuti e integritĂ .