Si può nuotare il proprio primato personale di sempre a trent’anni? La risposta è sicuramente si.
Se invece riformulo la domanda aggiungendo un particolare, sono sicura che la vostra risposta non sarà così scontata.
Si può realizzare il proprio personal best a 30 anni dopo una pausa di tre anni e con solo 45’ di allenamento al giorno?
Austin Surhoff lo ha fatto.
Alla tappa di Richmond della Pro Swim Series, Surhoff era iscritto soltanto a due gare: i 50 ed i 100 metri stile libero maschili.
Nella finale dei 50 metri stile libero ha chiuso con il tempo di 22.59. Ha abbassato di 39 centesimi il suo primato personale. Nei 100, ha realizzato per la prima volta in carriera un tempo inferiore ai 50 secondi. Toccando la piastra in 49.76 ha conquistato il terzo posto nella finale. In questo modo ha ottenuto la qualificazione ai Trials in entrambe le gare.
Austin Surhoff ha partecipato ai trials olimpici del 2012, dove si posizionò quarto nei 200 metri misti e 15° nei 400. Ai trials del 2016 chiuse ottavo nei 200 metri misti maschili. Dopo non essere riuscito ad entrare nella squadra olimpica per ben due volte, si è preso una pausa di 3 anni.
Tornato alle competizioni alla fine del 2019, riuscì a nuotare il tempo limite di qualificazione per i trials 2020 nei 50 metri stile libero. A quel punto abbandonò i misti e rivolse la sua attenzione alle gare veloci.
Questa settimana è stato ospite di Coleman Hodges al SwimSwam Podcast. Surhoff ha raccontato che non amava più allenarsi e cercava un modo per ritrovare la gioia nel nuoto.
Ha riferito di aver capito che gli bastava una routine di allenamento di 45 minuti giornalieri. Secondo lui è ciò che è sufficiente per chiunque per raggiungere i propri obiettivi.
Cosa ne pensate?
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Potete vedere l’intervista realizzata (in inglese) qui: