La ISL Propone Appello Nella Causa Antitrust Contro World Aquatics

La International Swimming League e un trio di nuotatori – Tom Shields, Michael Andrew e Katinka Hosszu – hanno presentato mercoledì un ricorso congiunto chiedendo al Nono Circuito di ribaltare la sentenza emessa a gennaio da un tribunale di grado inferiore a favore dell’imputato World Aquatics, riaccendendo una lunga causa antitrust che risale al 2018.

Cinque mesi fa, la Corte distrettuale degli Stati Uniti di San Francisco ha stabilito che World Aquatics non ha violato la legge antitrust quando la società di gestione globale ha minacciato di sospendere i nuotatori che partecipavano alla competizione Energy for Swim 2018. Lo Sherman Antitrust Act del 1890 vieta alle organizzazioni di adottare comportamenti anticoncorrenziali.

LE ACCUSE DELLA ISL

Le cause sostenevano che le mosse di World Aquatics (allora FINA) di bloccare lo svolgimento della competizione Energy For Swim 2018 e di minacciare le sospensioni degli atleti in caso di partecipazione violavano lo Sherman Antitrust Act del 1980, che vieta alle organizzazioni di adottare comportamenti anticoncorrenziali.

Gli avvocati dei querelanti hanno anche chiesto che si pronunciasse su:

  • interferenza illecita nei rapporti contrattuali o nelle relazioni economiche future
  • collusione al fine di limitare irragionevolmente la concorrenza
  • monopolio.

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE

Il tribunale distrettuale si è schierato dalla parte di World Aquatics.

In parte ha ritenuto che la cooperazione dell’organizzazione non fosse necessaria per consentire alla ISL di ospitare le proprie competizioni.

IL RICORSO IN APPELLO

I ricorrenti sostengono che la politica aveva comunque un effetto anticoncorrenziale in quanto limitava l’accesso della ISL ai nuotatori professionisti per gli eventi previsti nel 2018.

Hanno sottolineato come la regola abbia avuto “effetti dannosi” sul mercato del lavoro, tra cui 842.400 dollari di premi in denaro che sarebbero stati distribuiti ai migliori nuotatori in occasione dell’incontro annullato dalla lega a Torino, in Italia.

I ricorrenti hanno anche fatto riferimento a precedenti per sostenere che un rifiuto di trattare può ancora essere considerato un boicottaggio di gruppo se ha un impatto sulla capacità di competere di un rivale, anche se quest’ultimo non è stato completamente isolato dal mercato. Hanno affermato che la decisione di World Aquatics di vietare alle federazioni nazionali di lavorare con leghe “non approvate” ha provocato “danni duraturi”.

“Questa decisione errata minaccia di minare l’applicazione dello Sherman Act nell’industria dello sport”, si legge nel documento di apertura.

Shields, Andrew e Hosszu sono rappresentati da un team di avvocati dello studio Winston & Strawn che comprende Jeffrey Kessler, che ha affrontato diverse cause antitrust di alto profilo per gli atleti (tra cui Alston v. NCAA). World Aquatics è rappresentata da Christopher Yates e Aaron Chiu di Latham & Watkins.

Dopo la vittoria legale di World Aquatics a gennaio, il presidente Husain Al-Musallam ha rilasciato una dichiarazione in cui definisce la sentenza “una buona decisione, non solo per World Aquatics, ma per il Movimento Olimpico e non solo”.

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE A law graduate, and attorney for 15 years while devoting herself to running her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. In 2015, she collaborated with Italian swimming news websites before joining SwimSwam in 2017. She loves swimming from every point of view and in 2016  became an official of the Italian …

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