Il velocista brasiliano Gabriel Santos ha ricevuto una sospensione di otto mesi, retroattiva al 20 maggio, per essere risultato positivo ad uno steroide anabolizzante in un test antidoping.
La notizia è stata riportata oggi dal Globe Esporte
Come abbiamo riportato a fine Giugno (leggi qui l’articolo), il 20 Maggio Gabriel Santos è risultato positivo al Clostebol durante un test eseguito al di fuori delle competizioni.
La sostanza è considerata un debole steroide anabolizzante androgenico. E’ però utilizzata come un ingrediente del turinabol orale. Questo era un elemento fondamentale del programma anti-doping sponsorizzato dallo stato della Germania orientale negli anni settanta e ottanta.
Gabriel Santos si trova con la squadra brasiliana a Gwangju, dove si è svolta l’udienza del panel antidoping.
I dettagli esatti e i risultati del panel devono ancora essere resi noti, è stata annunciata solo la sospensione.
La difesa di Santos.
Secondo Globe Esporte, Santos ha affermato di essere entrato in contatto con la sostanza accidentalmente. Ha dichiarato di aver indossato l’asciugamano del fratello giorni prima del test del 20 maggio.
Santos avrebbe trascorso alcuni giorni a casa e suo fratello ha usato un unguento dopobarba che conteneva la sostanza rilevata.
Il panel antidoping avrebbe accolto questa difesa e ridotto la pena di Santos, punendolo solo per “negligenza”.
All’udienza erano presenti l’allenatore della Nazionale brasiliana Alberto Pinto da Silva, il medico della CBDA Rodrigo Brochetto Ferreira e l’avvocato Stefano Malviesto.
In origine, la principale difesa di Santos è stata che la sostanza era presente in un gel topico usato su un nuovo tatuaggio.
Il Clobestasol è, infatti, un ingrediente che si trova in alcuni farmaci. Tra questi i gel topici per trattare l’infiammazione e il prurito causati da una serie di condizioni della pelle, compresi i tatuaggi.
La sospensione di Santos terminerà il 19 gennaio 2020.
Avrà dunque tempo e modo per prepararsi per Tokyo.
Per ora deve lasciare il villaggio atleti a Gwangju e tornare in Brasile.