I Nuotatori Più Giovani In Gara Alle Olimpiadi Di Parigi 2024

OLIMPIADI ESTIVE DI PARIGI 2024

Stasera è in programma l’atto primo che aprirà le porte dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Domani invece i nuotatori dovranno svegliarsi presto per presentarsi alla prima giornata di gare alla Defense Arena di Parigi.

Tra i vari atleti di alto livello che non vediamo l’ora di vedere in azione, le Olimpiadi sono note per dare spazio anche a nuotatori che normalmente non ne avrebbero la possibilità.

Alcuni di questi fanno parte del Team dei Rifugiati, altri sono atleti con storie particolari o che provengono da paesi in difficltà e che non hanno raggiunto il limite olimpico. Tutti questi atleti sono stati invitati dal Comitato Olimpico e parteciperanno insieme a tutti gli altri nuotatori.

Analizzando i nuotatori di questa fascia, le quote universitality abbiamo trovato ben sette nuotatori che non hanno mai visto i campioni del nuoto battere record su record grazie a costumi in gomma. Questo perchè i maginifici sette che vi elencheremo sono tutti nuotatori nati dopo il 2009.

Hanno 14 o 15 anni.

Io a 14 anni ancora sbagliavo i pullman per tornare a casa.

I BABY NUOTATORI

Dhinidhi Desinghu- 14 anni

  • DATA DI NASCITA: 17/5/2010
  • NAZIONE: India
  • GARE A PARIGI:
200m stile libero femminili 02:04:24 26/31 iscritte

Di questa nuotatrice indiana, nata il 17 Maggio 2010, abbiamo già parlato in occasione del doppio viaggio speciale verso le Olimpiadi, che narrava il suo e quello della nuotatrice più vecchia Kristel Kobrich.

Dhinidhi è la nuotatrice più giovane in assoluto, ha appena compiuto 14 anni, e gareggerà nei 200 stile libero. Nonostante la giovane età è l’atleta di questo elenco che più si è distinta per risultati. Il tempo con cui si presenta a Parigi è anche il record nazionale indiano.

Lois Eliora Irishura- 14 anni

  • DATA DI NASCITA: 15/4/2010
  • NAZIONE: Burundi
  • GARE A PARIGI:
 50m stile libero femminili 29.73 57/79 iscritte

Maia Chouloute – 14 anni

  • DATA DI NASCITA: 18/11/2009
  • NAZIONE: Haiti
  • GARE A PARIGI:
50m stile libero femminili 30.09 59/79 iscritte

Anahira McCutcheon – 14 anni

  • DATA DI NASCITA: 5/10/2009
  • NAZIONE: Fiji
  • GARE A PARIGI:
50m stile libero femminili 26.67 35/79 iscritte

La nuotatrice delle isole Fiji McCutcheon sarà l’unica rappresentante del nuoto per la sua nazione a Parigi 2024. McCutcheon si pone nella prima metà della entry list delle donne più veloci nei 50 stile libero.

Djenabou Jolie Bah- 14 anni

  • DATA DI NASCITA: 3/10/2009
  • NAZIONE: Guinea
  • GARE A PARIGI:
50m stile libero femminili 31.93 67/79 iscritte

Marouane Mamane Hamissou Abba – 15 anni

  • DATA DI NASCITA: 21/01/2009
  • NAZIONE: Nigeria
  • GARE A PARIGI:
50m stile libero femminili 31.93 67/79 iscritte

Troy Nisbett- 15 anni

  • DATA DI NASCITA: 6/01/2009
  • NAZIONE: St. Kitty and Nevis
  • GARE A PARIGI:
50m stile libero femminili 31.93 67/79 iscritte

UNIVERSALITY PLACE: COSA SONO

Sono chiamati Universality Places i posti riservati che garantiscono che ogni nazione sia rappresentata da almeno un nuotatore per evento. Solo i paesi che ne sono sprovvisti o con solo 1 atleta qualificato (o invitato) possono ammettere 1 nuotatore in questa modalità.
Ogni Nazione può avere un massimo di 2 atleti per evento, 1 maschio e 1 femmina.

Per candidarsi agli Universality Places, il nuotatore deve aver partecipato ai 20° Campionati del Mondo FINA 2022 di Fukuoka, tenuti nel 2023 e/o ai 21° Campionati del Mondo FINA 2024.

LO SPIRITO OLIMPICO

Quante volte avremo sentito dire “L’importante non è vincere, ma partecipare”? Troppe, immagino. Questa frase non è sempre vera. Vi sfido a pronunciarla davanti a qualche campione olimpionico.

Eppure, quando si parla di Olimpiadi, questa frase assume un altro significato. Certo, l’obiettivo dello sport è sempre quello di fare del proprio meglio per superare ogni limite, ma quando si tratta di Olimpiadi, già riuscire a qualificarsi rappresenta il più grande successo della carriera di molti atleti.

La differenza tra i Giochi Olimpici e un Campionato Mondiale o Europeo qualsiasi, risiede proprio nella sua filosofia. Da un lato le Olimpiadi sono il palcoscenico più grande che un atleta possa sognare per esibire il proprio talento sportivo; dall’altro offrono uno scenario unico nel suo genere in termine di diversità e uguaglianza.

Per prima cosa, durante i Giochi Olimpici abbiamo la possibilità di assistere a tutti gli sport immaginabili, tutti praticati nella stessa città. Che tutti gli atleti migliori del mondo siano nella stesso posto con un obiettivo comune è qualcosa di unico ed incredibile. Un paese intero si ferma per più di un mese, solo per ammirarli.

Ma l’aspetto più unico e affascinante dei Giochi è che tutti devono poter partecipare. Tutte le nazioni devono avere una propria rappresentanza, ed è per questo che stasera vedremo sfilare sulla Senna ben 206 delegazioni.

Laddove dunque un paese non arriva, per mancanza di risorse e di aiuti, le Olimpiadi (provano) a giungere in soccorso. Laddove la disuguaglianza in termini di ricchezza, di accesso alle strutture sportive, dilaga, le Olimpiadi provano a rappresentare quel ponte che colleghi anche quei paesi in difficoltà, dove non è scontato neanche avere una piscina dove potersi allenare.

Per qualche giorno, lo sport unisce 206 paesi diversi, rivali, ma uniti verso un solo obiettivo: raggiungere l’Olimpo.

Ed è per questo motivo che io mi stupisco davanti a una nuotatrice di 14 anni che arriva dal Burundi e che è in grado di nuotare un 50 stile libero in meno di 30 secondi. E non solo perchè io ci sarò riuscita al massimo una volta per sbaglio, ma perchè mi immagino cosa questo 29.73, o quel 32.67 del ragazzo nigeriano, potrebbero diventare se fossero allenati in luoghi più sviluppati e adatti alle esigenze di un giovane atleta.

In questo modo ci avviciniamo limare le differenze presenti, e rendere il terreno di tutti i paesi quasi allo stesso livello, in modo che sia rispettata una delle regole fondamentali dell’Olimpismo:

“I Giochi Olimpici sono per il mondo e tutte le nazioni devono essere ammesse ad essi”

– Pierre de Coubertine

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