I Miei 14 Momenti Preferiti Del Nuoto Alle Paralimpiadi Di Parigi 2024

Il sipario della Defense Arena di Parigi è ormai chiuso da più di una settimana, e la nostalgia per quello che sono state queste Olimpiadi e Paralimpiadi si fa sempre più sentire.

Tuttavia, ho deciso di non combattere la nostalgia, ma anzi di darle spazio, ricordando quelli che per me sono stati i 14 momenti più belli del nuoto alle Paralimpiadi di Parigi 2024.

14. LA MEDAGLIA NUMERO 30 DI JESSICA LONG

La leggenda statunitense Jessica Long si è presentata a Parigi con una bacheca di 29 medaglie paralimpiche, tra cui 16 ori. Sebbene non sia riuscita a raggiungere la cifra tonda già nella finale dei 200 misti S8, la nuotatrice classe 1992 ha presto rispettato le aspettative vincendo i suoi 400 stile libero S8 e vincendo così tra le lacrime la sua trentesima medaglia paralimpica. Come se non fosse abbastanza, per sicurezza, la Long ha anche vinto i 100 farfalla S8. 31. Medaglie. Paralimpiche.

13. LO SHOW DI GABRIEL ARAUJO

Il fenomeno brasiliano Gabriel Geraldo dos Santos Araujo, conosciuto in patria come Gabrielzinho ha messo il suo show personale alla Defense Arena. Prima dentro alla piscina, vincendo tre ori nei 200 stile libero e nei 50 dorso S2 di cui era già il campione in carica e migliorando l’argento di Tokyo nei 100 dorso S2 con un ulteriore oro. Poi ancora tra le corsie della classe superiore nei 150 misti S3 stabilendo il nuovo record del mondo S2, e arrivando quarto. Gabriel Araujo ha però continuato il suo show fuori dalla piscina, tra balli, esultanze e risate, conquistando i cuori degli spettatori non solo come atleta, ma anche come persona.

12. L’EMOZIONE DI VALERIIA SHABALINA SULLA CORSIA

Una delle parti più belle di queste Paralimpiadi è stata vedere l’emoizione dei nuotatori esplodere una volta realizzato il loro obiettivo. Durante i 200 stile libero femminile S14 Valeriia Shabalina non ha lasciato la testa della gara neanche per un decimo di secondo, sicura di sè. Anche all’arrivo la sua espressione sembrava dire “Esattamente quello che dovevo fare, ottimo lavoro”. Valeriia sale sulla corsia per godersi il suo momento di gloria. Ma bastano pochi attimi e l’esplosione della folla parigina perchè la nuotatrice realizzi il compimento della sua impresa e si commuova davanti a 17mila persone. Lei da sola, più in alto di chiunque altro in vasca, sulla cima della sua corsia nella quale è appena diventata campionessa paralimpica, non contiene le lacrime. E piange. Un’immagine bellissima.

11. L’IMPRESA D’ORO DI FEDERICO BICELLI

Il 2 settembre 2024 Federico Bicelli si presenta ai blocchi della Defense Arena per la finale dei 400 stile libero S7. Federico è il campione mondiale in carica, ma non ha ma vinto una medaglia paralimpica. La sua corsia è la numero 6, riservata a chi si qualifica con il quarto tempo in batteria. Dopo 250 metri nuotati dietro l’argentino Inaki Bainoff, Federico vede l’avversario spegnersi e attacca. Ai 300 metri l’azzurro si porta sulla stessa linea dell’argentino e a una vasca dalla fine ha già portato il suo vantaggio a 0.5s. Nell’ultimo 50 Federico dà tutto quello che gli rimane e al tocco al muro il verdetto è chiaro: oro con quasi due secondi sul secondo Andrii Trusov.

10. I NEOGENITORI STEFANO RAIMONDI E GIULIA TERZI PORTANO LA L’ITALIA IN CAPO AL MONDO

Il primo ad entrare in acqua per l’Italia è il pluricampione paralimpico Stefano Raimondi che con la sua frazione in 51.43 regala all’Italia un grande vantaggio. Il 4 volte medaglia d’oro a Parigi dà il cambio alla sua compagna di vita Giulia Terzi. Giulia, che, non solo ha vinto tre bronzi in questa edizione paralimpica, ma è diventata, insieme a Stefano, genitrice di Edoardo solo qualche mese fa, passa il testimone a Xenia Palazzo in 5° posizione. Un’ottima Xenia Francesca Palazzo recupera una posizione, tra le onde accumulate dagli uomini in vasca in precedenza, e lancia Simone Barlaam.

A questo punto l’Italia è al quarto posto a 15 secondi dall’oro, e a 4 secondi dal podio, fino a quel momento occupato da Canada, USA e Cina. In ultima frazione però abbiamo il detentore del record del mondo dei 100 stile libero S9, Simone Barlaam. Con un parziale da 51.85 Simone recupera tutti gli avversari fino a prendere la testa della gara e toccare 0.4s prima dell’Australia, per conquistare l’oro e il nuovo record del Mondo.

9. ELENA KRAWZOW CHE BATTE ANCHE SE STESSA

Una delle prestazioni più incredibile delle Paralimpiadi è forse quella della faccia da noi già conosciuta di Elena Krawzow. La primatista mondiale dei 100 rana SB12 fa capolino alla Defense Arena e dopo aver sconfitto il cancro, affrontato subito dopo l’oro di Tokyo, sconfigge anche se stessa, battendo il suo vecchio record del 2019.  La tedesca, che già aveva vinto le batterie con il record paralimpico di 1:03.19, conquista il secondo titolo paralimpico di fila con 1:12.54, superando dunque il suo 1:12.71 nuotato cinque anni fa.

Un’impresa che ha già di per sè dell’incredibile dal lato agonistico, ma la cui storia umana rende questa gesta ancora più affascinante.

8. LE LACRIME DI NICHOLAS BENNET SUL PODIO

Ok, se ti commuovi, mi commuovo. Ma le lacrime di Nicholas Bennet sul podio dei 200 misti S14 sono state veramente un tuffo al cuore. Positivamente, certo. Il ragazzo canadese, allenato dalla sorella Haley Bennett-Osborne, era già salito sul podio due volte, prima nei 200 stile libero S14, dove ha vinto l’argento, poi con l’oro nei 100 rana SB14. Nonostante fosse ormai abituato però, quando l’inno canadese ha iniziato a suonare per lui e per la sua seconda medaglia d’oro non ha saputo trattenere le lacrime, mostrando tutta la sua emozione di fronte a una soddisfazione tanto grande.

7. GLI ULTIMI 25M DI ALEXANDER HILLHOUSE NEI 100 FARFALLA S14

Personalmente penso questa sia stata una delle gare più avvincenti delle Paralimpiadi. Il recupero del danese Alexander Hillhouse mi ha ricordato per certi versi la controparte olimpica e il recupero di Kristof Milak nei 100 farfalla alle Olimpiadi. Al muro dei 50 metri Alexander era fuori dal gioco delle medaglie, quarto a circa 0.6s dall’amico e rivale William Ellard. Grazie a un incredibile seconda vasca però, il danese riesce a riportarsi sulla linea per la medaglia. Basta un’occhiata veloce con una respirazione laterale perchè scorga Ellard e capisca che ce la può fare: con una notevole progressione (il suo 50m è di quasi un secondo più veloce degli avversari), tocca il muro per primo, con il nuovo record paralimpico di 54.61.

6. LA DOPPIETTA DEI FRATELLI PORTAL

Sabato 31 Agosto, nella terza sessione di finali a Parigi, Alex Portal e Kylian Portal, fratelli, stanno per gareggiare nei 400 stile libero S13.

Alex conduce la gara per la maggior parte del tempo riuscendo a limitare il pluricampione Ihar Boki. Il bielorusso però accende il motore ai 350 metri superandolo nella virata e conquista il titolo di campione paralimpico in 3:58.37. Alex tocca il muro in 4:00.37 seguito da Kylian, che ricordiamo essere un S12, in 4:05.99 che con un grandioso 50m finale si prende il suo posto sul podio lasciando fuori Kyrylo Garashchenko per una storica doppietta fraterna.

All’arrivo i due fratelli si abbracciano, uno più fiero dell’altro. E sul podio Kylian, il fratello più piccolo, si appoggia ad Alex, il fratello grande, che lo abbraccia e lo accoglie tra le sue braccia, lasciando che sfoghi le sue lacrime di gioia.

“Ogni volta che vinco una medaglia, sento che Alex è più orgoglioso di me che di quando vince lui stesso una medaglia”

5. I RECORD DEL MONDO DI ALEXA LEARY

Sarò forse di parte, perchè ho seguito molto il percorso di Alexa Leary verso Parigi, ma i suoi record del mondo nei 50 stile S10 sono stati tra i risultati più emozionanti a cui assistere.

La 24enne, che soli tre anni fa ha subito un incidente potenzialmente mortale durante un allenamento di triathlon in bici, è approdata nel mondo paralimpico l’anno scorso. Grazie a una serie di coincidenze fortunate e in seguito alla sua forte mentalità agonista (e non solo), si è qualificata per le sue prime Paralimpiadi, dove ha fatto incetta di record. Già nelle batterie dei 50 stile S10 infatti l’australiana aveva abbassato il suo stesso record a 59.60, per poi migliorarsi ancora in 59.53 e vincere il titolo paralimpico.

4. LA NUOTATA SOTTO 24s DI SIMONE BARLAAM

Dopo aver gareggiato nei 100 metri stile libero S10, Simone Barlaam torna nella sua classe di appartenenza nei 50 stile libero S9. La quinta giornata è magica per gli azzurri e Simone si presenta in finale con un tempo da record paralimpico.

Nella sessione serale però completa la magia: Simone Barlaam è il primo nuotatore S9 di sempre a nuotare i 50 stile libero in meno di 24 secondi, 23.90 per firmare il nuovo record del mondo. Più di un secondo lo separa dal secondo gradino del podio.

A sommarsi a questa clamorosa performance, c’è l’atteggiamento da gigante gentile e il sorriso contagioso di Simone, che dopo aver abbracciato,essersi complimentato con tutti i suoi rivali, e aver salutato come si deve il pubblico della Defense Arena, dice ai microfoni Rai:

“Finalmente i fan italiani si sono divertiti (…) É un’atmosfera incredibile perché tutti ti applaudono indipendentemente dalla nazionalità”

3. GUO JINCHENG IL SILURO CINESE

Guo Jincheng è senza dubbio il volto di questa edizione, almeno dal mio punto di vista. Il siluro cinese ha realizzato delle performance incredibili. Abbiamo raccontato la sua storia e il suo percorso qui. Con la sua tecnica con la quale cerca di non rompere mai la tensione superficiale dell’acqua, ill 23enne, che perse le braccia a causa di una folgorazione quando aveva solo 5 anni, ha vinto 4 medaglie d’oro e 2 d’argento a Parigi.

Tra le sue gesta le più sorprendenti sono le gare dei 50 stile libero. Prima nell’evento individuale dove ha portato il nuovo limite dei 50 stile S5 a 29.33, il primo a riuscirci con il solo utilizzo delle gambe. Tuttavia la sua performance nella staffetta 4×50 mista mista 20 punti è forse ancora più notevole. Guo Jincheng ha nuotato l’ultima frazione in 28.79. Certo, con la partenza lanciata direte, ma quando un atleta non ha le braccia, quanto vantaggio può effettivamente prendere da una partenza lanciata?
Senza parole.

2. LE PAROLE DI ANGELA PROCIDA

In un’estate di polemiche tra podi mancati, record di medaglie di legno e critiche ad ogni tipo di reazione avuta dagli atleti, Angela Procida, già bronzo nei 100 dorso S2, pochi minuti dopo aver mancato il podio dei 50 per un solo centesimo, si fa portabandiera del sentimento del “centesimo perso”:

“Può capitare a tutti, ogni tanto bisogna provare l’ebbrezza del centesimo perso, è capitato a me, non sempre si è fortunati in questo. (…)l’Olimpiade è fatta anche del 30 per cento di fortuna, bisogna cogliere l’attimo, evidentemente non ho colto l’attimo giusto per andare forte”

“Normalizziamo che non sempre siamo al cento per cento, cioè noi atleti ci proviamo sempre ma non è facile essere al cento per cento nell’occasione giusta, la volontà c’è, non sempre il risultato rispecchia la volontà”

1. LE GIORNATE D’ORO DELL’ITALIA

Infine, ho c’è un sentimento di odi et amo per due giornate in particolare dell’Italia. Odi perchè durante queste due sessioni di finali non potevo neanche andare in bagno senza il rischio di perdermi un podio azzurro. Ma ovviamente amo perchè la nostra spedizione è stata incredibile, e il solo fatto di averci quasi abituato a vedere la bandiera italiana alzarsi nel cielo della Defense Arena non è da sopravvalutare.

Durante la prima giornata, i nostri azzurri ci hanno subito indicato l’andazzo di quest’edizione con 2 ori (Carlotta Gilli 100 metri farfalla femminili S13e Francesco Bocciardo 200 metri stile libero maschili S5), 2 argenti(Simone Barlaam 400 metri stile libero maschili S9 e il capitano Efrem Morelli 50 metri rana maschili SB3) e 4 bronzi (Vittoria Bianco 400 metri stile libero femminili S9Francesco Bettella 100 metri dorso maschili S1, Angela Procida 100 metri dorso femminili S2,  Monica Boggioni 200 metri stile libero femminili S5). Credetemi se dico che non c’era tempo di chiudere gli occhi.

L’Italia, che non ha fatto passare un giorno senza aver aggiunto al medagliere almeno due medaglie,  ha poi avuto un altro giorno di estremo successo. La quinta giornata ci ha permesso infatti di ascoltare per be tre volte l’inno di Mameli, grazie a Federico Bicelli nei 400 metri stile libero maschili S7,  Simone Barlaam nei 50 metri stile libero maschili S9 WRe aGiulia Ghiretti 100 metri rana femminili SB4.  Come se non bastasse , i 3 bronzi di Giulia Terzi 400 metri stile libero femminili S7,  Carlotta Gilli 50 metri stile libero femminili S13  e  di Manuel Mateo Bortuzzo 100 metri rana maschili SB4, vinti sempre nella stessa serata.

E questi erano solo 14 dei miei momenti preferiti del nuoto alle Paralimpiadi di Parigi.

Quali sono i vostri?

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