Yannick Agnel, due volte medaglia d’oro olimpica, ha ammesso di aver fatto sesso con una minorenne, ma ha negato la coercizione.
Le accuse sono stupro e aggressione sessuale ai danni di una minorenne.
Sabato, è stato incriminato e rilasciato.
In una conferenza stampa pubblica quest’oggi, lunedì 13 Dicembre, il pubblico ministero di Mulhouse Edwige Roux-Morizot ha detto che Agnel “riconosce la sostanza delle accuse contro di lui”. Ha aggiunto che il 29enne non ha “sentito che c’era stata coercizione”.
Il PM ha anche riferito che i procuratori credono che la differenza d’età tra Agnel (23 anni all’epoca dei fatti) e la ragazza, 13 anni all’epoca, sia sufficiente per dimostrare che c’è stata coercizione.
“Quando c’è una differenza di età di dieci anni, questo è considerato dalla legge come un caso di costrizione”, ha detto Roux-Morizot.
I fatti sarebbero inoltre avvenuti in diverse località, tra cui Spagna, Thailandia e Brasile.
La querelante sarebbe la figlia di uno degli allenatori di Agnel nel club di nuoto olimpico di Mulhouse.
L’indagine è stata avviata dopo che la nuotatrice ha presentato una denuncia contro Agnel. Sostiene che ha avuto rapporti sessuali con lui quando lei aveva 13 anni e lui 24.
Per la legge francese è vietato qualsiasi rapporto sessuale di un adulto con un minore di anni 15. E’ punito come stupro anche se il minore era consenziente. All’inizio di quest’anno il parlamento francese ha inasprito le pene per questo tipo di reati. E’ prevista la reclusione fino a 20 anni.
Di seguito le dichiarazioni del procuratore: