“Volevo Solo Nuotare (200.000 bracciate con Rachele Bruni)” è tra i finalisti del premio Bancarella 2020.
150 pagine, scritte da Luca Farinotti che fanno parte del progetto editoriale “Italia sul podio”.
La prefazione del libro è stata curata dal presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli.
Rachele Bruni era una bambina che adorava la sensazione di attutimento del mondo che le dava l’acqua. Un’atleta che nonostante i sacrifici a cui è sottoposta la sua quotidianità, si definisce “fortunata”.
La Bruni ha trovato poi in Fabrizio Antonelli molto più di un tecnico. Una persona che ha saputo plasmare la sua forza ed incanalarla verso il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Questa la prefazione del Presidente Barelli (prefazione integrale su Federnuoto)
Rachele probabilmente è diventata più grande del sogno che aveva da bambina.
Ha reso la sua passione la sua vita. Si definisce “fortunata”; ma solo noi atleti, o ex come me non certo del suo livello, conoscono il privilegio delle privazioni sostenute prima di liberarsi nelle bracciate.
Che ci portino alla vittoria o alla sconfitta non importa, perché le sensazioni che si provano spostando acqua di tutte le consistenze e latitudini vale qualsiasi rinuncia.
“I problemi non sanno nuotare”.
Lo ha tatuato, inciso sulla pelle. Ne ha fatto il suo mantra.
Ma prima ha dovuto trovare il Guerriero Dragone che dormiva in lei.
Ci è riuscita grazie a Fabrizio, il tecnico federale Antonelli che definire “allenatore” è riduttivo. Lo hanno plasmato insieme in sette lunghi anni, educato, senza irretirne lo spirito selvaggio perché “prima di essere schiuma saremo indomabili onde”.
“Sbirulino è come la Grecia che vinse l’Europeo di calcio. E’ come un supereroe, è come se si trasformasse quando si mette il costume da gara”, le parole di Antonelli, che chiama la nostra Rachele come il noto personaggio pagliaccesco.
Tutto raccolto nella 150 pagine di “Volevo solo nuotare”.