La vita da allenatore prevede che ogni mattina non mi svegliano le cannonate, ma la fretta.
Il tempo lo rincorro fin dal primo istante che mi sveglio .
Colazione fatta, caffè a fiumi e via a lavoro. Sempre con la doppia vita nascosta nel portabagagli, con i pantaloncini ed i cronometri a portata di mano. La vita dell’allenatore 2.0 è fatta così.
Adattiamo il mondo esterno per continuare a coltivare la nostra passione fatta di cloro e fatica, particolare e a volte discutibile.
Corro la mattina, non mi fermo il pomeriggio e poi arriva la sera.
Sorrido e tengo duro perché ora non sono io che rincorro il cronometro, ma devo sostenere i miei ragazzi perché anche oggi non sarà facile.
Adolescenti, scuola che cambia, fisico che cresce, fatica che si accumula e tante paure.
Timore degli altri, del cambiamento di se stessi, di non farcela. Insicurezze continue e discontinuità nel parlare che obbliga spesso noi, allenatori dalla corsa continua a fermarci un attimo.
Se un problema esiste, allora c’è una soluzione.
Dico questo un giorno sì e l’altro pure, aprendo così un vaso di Pandora di confidenze, lacrime, sorrisi ed aneddoti, vizio di chi si chiude dietro ad uno schermo per ore al giorno e quando inizia a parlare non trova freni.
Prima che me ne accorga quel fiume di racconti entra a far parte della mia vita. Dubbi, confidenze o crisi che vivo anche nella quotidianità senza ricordarmi quanto sia importante prendersi il proprio tempo.
Rincorro i secondi in modo costante. Ho scadenze nei progetti, nello studio, tempi limite da raggiungere, tabelle da rispettare e rincorro quelle quattro lancette colorate di continuo senza nemmeno accorgercene di quanti giri abbia già fatto in questi anni.
E non appena ho bisogno di fermarmi, crollo.
Siamo umani coi superpoteri noi allenatori, ma a volte la terra trema anche sotto i nostri piedi.
Decompressione
Esci, respira ed osserva. Hai tanto intorno a te. Persone che ti stimano, alcune che ti amano ed altre che ti salvano la vita. Ti tengono viva col loro essere fuori dagli schemi e dal cloro. E sei brava in quello che fai, ci metti passione, ma per essere ancora più efficace devi prenderti del tempo e non rincorrerlo.
Prenditi il tempo di decomprimere le aspettative che hai e quelle che senti addosso, perché se da un lato non puoi permetterti di avere momento di cedimento, dall’altra devi ricordarti che se hai lasciato qualcosa negli occhi di chi ti segue dall’acqua, allora qualcosa di buono lo stai già facendo.