L’accoglimento del ricorso di Sun Yang da parte del Tribunale Svizzero ha rovesciato letteralmente la sentenza del CAS. Il pluri campione olimpico, è stato originariamente sospeso per otto anni dalla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS) lo scorso febbraio. La sentenza è stata emessa a seguito di un test antidoping in cui Sun ha distrutto dei campioni, sostenendo che coloro che lo stavano testando erano stati certificati in modo improprio.
Avverso quella sentenza, gli avvocati che rappresentano Sun si sono appellati al Tribunale federale svizzero, presentando la prova che il presidente della giuria, Franco Frattini, aveva in precedenza fatto osservazioni razziali sulla Cina sui social media.
La decisione del Tribunale federale svizzero afferma:
Nel caso in questione, l’arbitro aveva ripreso la causa della protezione degli animali nei tweet contestati.
In linea di principio, un arbitro può difendere le sue convinzioni anche sui social network. Deve avere però la moderazione richiesta ai giudici.
La scelta delle parole e l’uso ripetuto di espressioni violente è problematico nel caso specifico.
Nei suoi tweet, l’arbitro castiga una pratica cinese di macellazione dei cani. Denuncia il consumo di questa carne in una festa locale in Cina.
Alcune espressioni si riferiscono al colore della pelle di alcuni cinesi che prende di mira. Inoltre, l’arbitro ha anche fatto le suddette osservazioni nei tweet dopo la sua nomina a presidente del collegio arbitrale che ha deciso nel caso Sun Yang. In considerazione di tutte le circostanze rilevanti,
la Corte suprema federale ha quindi ritenuto che i dubbi sull’imparzialità dell’arbitro fossero oggettivamente giustificati.
Il caso Sun Yang tornerà dinanzi al CAS. L’udienza è prevista introno alla fine del mese di Febbraio 2021.
Fino alla pronuncia Sun Yang può riprendere ad allenarsi e a gareggiare.
