In Spagna, dopo l’aumento dei casi di contagio da coronavirus COVID-19, diversi comitati regionali della nazione hanno deciso di chiudere definitivamente la stagione 2019-2020. Regioni autonome come l’Andalusia o l’Aragona si sono unite a Madrid e alla Catalogna per chiudere i calendari delle gare per la stagione in corso.
La nazione ha visto l’aumento dei casi Di contagio nell’ultimo mese. I funzionari governativi hanno però affermato che il picco non può essere associato a una seconda ondata in termini di nuove diagnosi (La Vanguardia.)
La Catalogna, ha stabilito un protocollo speciale che permetterebbe un ritorno sicuro alle competizioni. Il nuovo codice prevede essenzialmente quattro punti fondamentali:
- l’auto-responsabilità
- Distanziamento sociale ed uso di mascherine
- gruppi stabili e permanenti
- tracciabilità.
Nuove e rivedute procedure sono state inserite anche per il nuoto in acque libere, anche se tutte le competizioni sono state cancellate o sono in attesa di essere riprogrammate.
Nelle ultime settimane, il numero di focolai attivi sul suolo spagnolo è aumentato in modo esponenziale. Secondo l’emittente spagnola Radio Televisión Española (RTVE), il Ministero della Salute della nazione ha individuato un totale di 483 focolai attivi.
In totale sono stati documentati 1.153 nuovi casi nell’arco delle ultime 24 ore. Questi numeri sono anche maggiori rispetto al periodo di Marzo, quando si è attuato il lockdown in molte nazioni europee.
L’Aragona e la Catalogna, di conseguenza, sono state identificate come regioni ad alto rischio a causa del rapporto di nuovi casi pro capite. Tale designazione ha portato la Federazione Nuoto catalana a partecipare ad una manifestazione pacifica. Il fine è di impedire la chiusura dei centri di allenamento anche con i casi COVID-19 in aumento. “Lo sport non si ferma”, hanno ribadito.