C’era una data segnata sul calendario, quel giorno cerchiato in rosso così intensamente da sembrare più importante di tutto il resto dell’anno. Un giorno atteso, preparato, immaginato infinite volte.
Dentro quel momento c’erano mesi di sacrifici. C’erano le sveglie prima dell’alba, il freddo della piscina che ti taglia la pelle ma mai la determinazione.
C’erano i sabati sera a casa, le domeniche passate tra le corsie, i chilometri nuotati con la stessa costanza di un battito del cuore.
Ogni bracciata, ogni virata, ogni respiro era diretto a un unico obiettivo: quel tempo limite.
E poi, la gara.
Il massimo sforzo, l’adrenalina che ti scorre nelle vene, il cronometro che scatta.
Tocchi la piastra e alzi gli occhi. Il numero è lì, chiaro, innegabile. Ma non è quello che speravi.
Eppure, qualcosa dentro di te sorride. Perché il vero traguardo non era solo quel tempo. Era la strada che hai percorso per arrivare fin lì.
Era il coraggio di provarci ancora, la forza di credere nel tuo sogno anche quando sembrava scivolare via.
Quel limite mancato non è una sconfitta, è la miccia che accende una nuova fiamma.
Ora sei più forte, più determinato, più affamato.
Ora sai che la prossima volta sarai ancora più vicino, che quel tempo non è un muro invalicabile, ma solo un’altra tappa nel tuo viaggio.
I campioni non sono quelli che non sbagliano mai, ma quelli che sanno rialzarsi ogni volta. E tu, adesso, sei pronto a dimostrare che il meglio deve ancora venire.