Il destino di palestre, piscine e centri sportivi sembra appeso ad un filo.
Il nuovo DPCM da un lato “salva” lo sport, o quantomeno i luoghi per praticarlo, dall’altro tuona come un ultimatum.
Ieri sera il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giuseppe Conte, attraverso una conferenza stampa in diretta televisiva e sui social media, ha esposto i punti chiave del nuovo provvedimento.
SPORT INDIVIDUALI
SONO CONSENTITI:
- gli sport individuali e di squadra riconosciuti a livello nazionale o regionale dal Coni, dal Comitato paralimpico e dalle Federazioni sportive nazionali.
- Presenza di spettatori: 200 al chiuso, non oltre i 1000 all’aperto
- Obbligo di misurazione della temperatura all’ingresso
- Distanziamento sociale
- Obbligo di indossare la mascherina
PALESTRE E PISCINE
Le palestre, le piscine ed i centri sportivi rimangono aperti. Vi è un “ma”.
Il premier Giuseppe Conte ha espressamente dichiarato che a partire da oggi le palestre e le piscine avranno una settimana di tempo per adeguarsi e far rispettare i protocolli di sicurezza.
Trascorsa questa settimana, lo stesso primo ministro ha dichiarato che ove non venissero rispettati i protocolli, si provvederà alla chiusura.
Il presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli ha commentato oggi le dichiarazioni del premier Conte (fonte Federnuoto)
“Sono perplesso su come è stata posta ieri in conferenza stampa dal presidente del consiglio Giuseppe Conte la questione delle piscine e delle palestre, perché non vanno accomunate”.
“Tutti i gestori di piscine hanno speso centinaia di migliaia di euro per mettersi al passo con le regole, tramite sanificazioni, prenotazioni, ingressi contingentati, dietro c’è un costo enorme. C’è sempre stato il rispetto delle norme da parte di tutti, non si capisce come mai si è andati a individuare proprio queste categorie”.
Barelli si è espresso contro la genericità delle parole di Conte. Barelli ha chiesto un incontro con i Ministri di competenza affinchè vengano chiariti se siano validi i protocolli già emanati.
PROTOCOLLI EMANATI E APPLICATI
Il 4 Maggio 2020, il Governo italiano ha pubblicato le linee guida per consentire la riapertura degli impianti sportivi.
Appena 3 giorni dopo, il 7 Maggio, la Federazione Italiana Nuoto emanava il primo compendio che conteneva le misure di prevenzione da rispettare in piscina.
MISURE DI PREVENZIONE
Le misure di prevenzione del contagio sono:
- distanziamento sociale (1 metro tra gli operatori sportivi; 2 metri tra gli atleti)
- l’igiene delle mani (anche per il tramite dell’utilizzo di distributori automatici di detergente) e delle superfici
- prevenzione della dispersione di droplets tramite l’utilizzo di mascherine e visiere.
- presenze contingentate in acqua per limitare il rischio di contagio.
- Utilizzo di mascherina degli operatori sportivi
MODIFICHE ALLA PRECEDENTE STESURA
Tra le modifiche apportate alla stesura originaria troviamo:
- nelle piscine all’aperto deve essere garantito uno spazio di 8 mq per persona.
- predisposizione di una postazione per la misurazione della temperatura corporea
- nel front office è vietato scambiarsi telefoni e/o tablet
- Considerare l’opportunità di evitare la doccia dopo l’attività fisica.
- Gestione dei casi sintomatici. Realizzazione di un luogo dedicato all’isolamento ove ricoverare temporaneamente coloro che dovessero manifestare insorgenza di sintomi riconducibili a Covid-19 durante le attività sportive. Messa a punto di una procedura per la gestione dell’operatore sportivo o di altra persona presente nel sito sportivo che dovesse manifestare sintomi riconducibili a Covid-19 durante le attività sportive.
CERTIFICAZIONI DEGLI ATLETI
Tutti gli Atleti devono essere in possesso della specifica certificazione di idoneità agonistica (DM 18/02/82) o non agonistica (D.M. 24/04/13). Gli atleti vengono divisi in due gruppi in base a una autodichiarazione attestante la presenza ovvero l’assenza di infezione da SARS-COV-2 e di rischi di contagio per gli altri per quanto di propria conoscenza:
- Atleti COVID+ accertati e guariti e atleti che abbiano avuto sintomi riferibili tra i quali, a titolo non esaustivo, temperatura corporea > 37,5 °C, tosse, astenia, dispnea, mialgie, diarrea, anosmia, ageusia.
- Atleti COVID- e atleti asintomatici nel periodo della pandemia.
GESTIONE DEI CORSI
La gestione dei corsi nuoto e acquafitness viene così regolata:
- Attività natatoria genitore-bambino (3 mesi – 3 anni): L’attività si svolge con un genitore in acqua, con mascherina, che sostiene e manipola il bambino. L’istruttore, anch’esso con la mascherina, opera fuori dall’acqua.
- Attività natatoria genitore-bambino (3 anni – 6 anni): istruttore, dotato di mascherina, preferibilmente fuori dall’acqua. Laddove necessario l’istruttore può operare in acqua con la mascherina.
- Bambini e ragazzi (6 – 14 anni): Istruttore fuori dall’acqua con mascherina. Minimo 7mq per ciascun allievo. In una tipica corsia 25×2 m dovrebbero trovare spazio un massimo di 7 allievi. Rapporto massimo istruttore/allievi: 1 a 7.
- Adulti (oltre i 14 anni): Istruttore fuori dall’acqua, con mascherina. Rapporti spazio acqua/corsisti e istruttore/allievi: 1 a 7.
- Attività di fitness in acqua: istruttore fuori dall’acqua, dotato di mascherina, che conduce la classe. Rapporto spazio acqua/corsisti: minimo 7 mq per ciascun allievo.