Articolo a cura di Naomi Panariello.
“Sullo sport, il fatto che non abbia detto nulla non vuol dire che non è importante.
È un mondo profondamente radicato nella nostra società, ed è stato fortemente colpito.
Questo governo si impegna a preservare e sostenere il sistema sportivo italiano anche per il suo valore sociale, educativo, formativo e salutistico” Mario Draghi.
Ascolto il discorso del neo premier Mario Draghi alla Camera dei Deputati.
Circa 60 secondi catturano la mia tensione e concentrazione.
Un minuto in cui il Presidente del Consiglio dei Ministri parla del comparto sportivo.
Pochi? Forse sì. Però di impatto. C’è un impegno e il riconoscimento del giusto valore che lo sport ha.
Lavoro in un impianto sportivo, per me il più bello che esista. Perché non c’è niente di più bello di casa tua.
Circa un anno di tira e molla. Un anno lontano dal mio lavoro.
Io sono la receptionist con la treccia, così mi chiamano i tesserati, perché Naomi non lo ricorda mai nessuno, forse i bambini. Sì, loro non sbagliano mai. I ragazzi e gli adulti e i meno giovani sempre. Ma a me sta bene.
Quando quello che fai per lavoro sposa i tuoi valori; quando esso stesso ha una valenza sociale, educativa, formativa e salutistico il tempo del distacco lo avverti in maniera esponenziale.
In questo ultimo anno ci hanno invitato a vivere ( sopravvivere) eliminando il superfluo, a concentrarci sull’essenziale.
Io mi sono impegnata, sto resistendo. Tuttavia, ancora oggi, il mio concetto di essenziale rimane molto vicino al benessere, fisico ma soprattutto dell’anima.
Il valore dello sport che in quei 60 secondi è stato menzionato fa parte del mio non superfluo e il mio valore di benessere è e resta essenza dello sport.
Una popolazione sana conviene a tutti, oggi più che mai. E lo sport rende sani.
Lo sport non deve essere per pochi ma deve essere per tutti.
Vostra, Naomi.