Adam Peaty ha un segreto nascosto?
La storia dell’evoluzione tecnica nel nuoto è solitamente un equilibrio fra le ricerche che ogni allenatore o squadra o federazione o gruppo di studio fa e quello si vede fare da altri atleti.
Le grandi competizioni sono un’importante opportunità di vedere come gli altri nuotatori interpretano le diverse soluzioni tecniche.
L’analista
La maggior parte delle volte le differenze fra i diversi atleti sono dovute a tipologie o livelli di allenamento, di forza o di potenza differenti.
Altre volte sono nuove soluzioni tecniche. Qualche volta non è tutto così chiaro.
In questi casi rimane un’unica possibilità: rivolgersi “all’analista”.
L’analista è l’uomo dietro le quinte.
Di solito è possibile incontrarlo prima dell’inizio della manifestazione, ma assolutamente mai durante.
A volte si può scorgere mentre rientra in hotel con tutta l’attrezzatura.
La sua collocazione naturale è nella parte più alta delle tribune.
Lo si può sentire parlare o prendersela con le sue telecamere e computer, di sicuro lo si può sentire urlare “STATE SEDUTI…” verso le persone davanti a lui… ma questa è un’altra storia.
In breve, ogni allenatore ed atleta considera l’analista come il proprio consigliere speciale, sempre pronto a dare loro il consiglio giusto sopportato da precisi e indiscutibili dati.
L’analista non teme nessun tipo di domanda!
- Mi puoi dire come faccio a vincere la mia gara?
- Perché quell’atleta è più veloce del mio?
- Dalle batterie alle semifinali devo migliorare 1 secondo nei 100m, mi dici come fare?
Queste le domande più frequenti che l’analista si sente rivolgere
Moto o bicicletta?
Al momento c’è qualche atleta che normalmente è più veloce dei propri avversari, ma solo uno che crea un divario enorme.
È come se lui guidasse una motocicletta e gli altri andassero in bicicletta.
Lui è Adam “the Rider” Peaty.
Soprattutto in vasca lunga la differenza fra lui e gli altri è veramente grande.
Non è facile provare a spiegare questo prodigio.
L’analisi di tempi parziali ed intermedi, frequenza ed ampiezza di bracciata ci mostrano che è di sicuro più veloce degli altri, ma il risultato non l’unica cosa che dobbiamo capire.
È importante spiegare “perché” e “come” è possibile raggiungere questo risultato
Raccolta dati
Per poter capire meglio la differenza fra Peaty e gli atri nuotatori ho provato una tipologia di analisi diversa dalla comune analisi di gara:
The Coordination timing evaluation – La Valutazione della sincronia coordinativa.
Ho cronometrato le varie fasi della bracciata e del colpo di gambe e ho sincronizzato fra di loro le diverse azioni, includendo la fase di scivolamento.
Ho misurato gli atleti nel secondo e nel quarto 25 metri di gara.
I valori visualizzati sono la media di tre cicli di nuotata.
Il report mostra il tempo e la percentuale delle varie fasi nel ciclo di nuotata. Uno dei parametri principali è lo scivolamento, espresso sia in secondi che in percentuale nel ciclo.
Ho definito e cronometrato tre fasi della bracciata:
- La fase propulsiva – the propulsive pull – Dalla presa dell’acqua all’inizio del recupero
- Il recupero – the recovery pull – dall’inizio del recupero all’estensione delle braccia in avanti
- La fase passiva – the passive pull – dall’estensione delle braccia alla presa successiva
Tre fasi per il colpo di gambe:
- La fase di recupero – the recovery kick – dalla flessione delle ginocchia all’inizio della fase propulsiva
- Fase propulsiva – the propulsive kick – dall’inizio alla fine della fase propulsiva
- La fase passiva – the passive kick – dalla fine della fase propulsiva all’inizio della fase di recupero successiva
Ho misurato anche il ritardo fra la bracciata e il colpo di gambe, frequenza e ampiezza di bracciata, velocità i sicuramente anche lo scivolamento.
Ho analizzato l’incredibile record del mondo che Adam Peaty ha realizzato nella seconda semifinale nei 100 metri rana in Corea questa estate. Per facilitare la lettura e l’interpretazione dei dati, considerato che non in tanti sono esperti di questa tipologia di analisi, ho analizzato anche tutti gli altri atleti della stessa gara, in modo da poter confrontare i dati raccolti.
- puoi vedere tutti i dati cliccando qui
Il segreto
Questi dati ci mostrano qualcosa di veramente interessante e ci aiutano a spiegare le incedibili abilità di Adam Peaty.
Inoltre, un’attenta lettura del report ci fa vedere la reale differenza tra Peaty e il resto del mondo.
Primo aspetto da considerare è lo scivolamento, sia il tempo che la percentuale.
Adam Peaty scivola più di ogni altro nuotatore.
Questo parametro è fondamentale, soprattutto se consideriamo la frequenza di bracciata, la più alta della semifinale.
Solitamente quando la frequenza aumenta lo scivolamento diminuisce. Questo aspetto è sicuramente la grande differenza.
Cerchiamo di capire come Adam Peaty riesce a realizzare questo tipo di scivolamento e di potenza in acqua.
Analizzando i tempi di bracciata e di colpo di gambe possiamo vedere subito che il recupero della bracciata di Peaty è il più veloce.
Se consideriamo la fase propulsiva del colpo di gambe notiamo che Peaty, anche in questo dettaglio, è assolutamente il più veloce del gruppo.
Entrambi questi parametri sono assolutamente funzionali alla propulsione.
video courtesy Stefano Nurra
La bracciata
L’esecuzione della bracciata di Peaty è straordinaria.
Riesce a ridurre il tempo della fase di recupero senza perdere l’efficienza propulsiva: questo è il motivo per cui riesce ad avere più tempo per scivolare.
Alcuni video subacquei, che si possono trovare su youtube ci mostrano come Adam riesce a dirigere il movimento di recupero delle braccia solo ed unicamente in avanti, riducendo al minimo l’attrito frontale.
Un altro dettaglio interessante è l’equilibrio fra le varie fasi della bracciata.
Il recupero di Adam Peaty è più veloce della fase propulsiva.
Riesce ad invertire la consueta proporzione fra la durata di queste due fasi – solo Fabio Scozzoli ha la stessa proporzione ma con un tempo di recupero molto più lento.
La percentuale di durata della fase passiva della bracciata è la più lunga del gruppo e questo significa che l’equilibrio di tutta la bracciata è completamente diverso dagli altri.
Tutti questi aspetti sono rivolta alla ricerca di un maggior scivolamento, senza assolutamente perdere efficienza propulsiva, quindi per poter sfruttare la grande forza applicata in una migliore posizione idrodinamica.
Il colpo di gambe
Il colpo di gambe è assolutamente sbalorditivo.
Adam riesce a spingere molto velocemente ed efficacemente.
La fase propulsiva del colpo di gambe è la più veloce di tutto il gruppo, mostrando una grande potenza nell’azione.
Con questa soluzione, non soltanto estremamente potente, riesce a risparmiare delle frazioni di secondo che riesce poi ad utilizzare per scivolare, riesce quindi ad utilizzare il colpo di gambe al meglio.
Anche la percentuale della durata della fase passiva della gambata e la più lunga di tutto il gruppo. Koseki Yasuhiro risulta vicino a questi valori ma la sua frequenza di bracciata è decisamente più lenta.
Ancora una volta tutti i dati e la coordinazione analizzata mostrano ulteriormente l’intenzione di voler scivolare.
Dai video subacquei è possibile vedere il colpo di gambe estremamente stretto in modo da essere molto veloce.
Questa si dimostra una soluzione molto interessante soprattutto quando le frequenze di bracciata sono alte.
La coordinazione
Con questa tipologia di grafici è possibile osservare la sincronia fra la bracciata e il colpo di gambe (le due linee orizzontali sono sincronizzate).
E’ quindi possibile verificare le diverse fasi della gambata in funzione della bracciata.
Un parametro fondamentale è l’intervallo fra la fine del recupero delle braccia e l’inizio della parte propulsiva della bracciata (sync).
La valutazione di questo aspetto è fondamentale per studiare la coordinazione fra braccia e gambe e la continuità dell’avanzamento.
Teoricamente un buon ranista dovrebbe essere in grado di aumentare la frequenza senza perdere la capacità di scivolare – ovviamente lo scivolamento sarà minore.
Per essere più precisi, quando un atleta aumenta la frequenza, dovrebbe velocizzare la bracciata, anche se non necessariamente tutte le varie fasi, ma di sicuro la fase di scivolamento.
A questo punto lo scivolamento sarà ridotto, ma se la frequenza è molto alta questa soluzione non sarà più abbastanza per evitare un tempo di scivolamento negativo.
Per continuare a scivolare in modo positivo è fondamentale modificare la coordinazione in funzione della coordinazione.
Più aumenta la frequenza più il colpo di gambe dovrebbe essere anticipato rispetto alla bracciata, in modo da evitare un tempo di scivolamento negativo e mantenere una buona continuità di avanzamento.
Adam Peaty è il migliore del gruppo a realizzare tutto questo. La differenza rispetto agli altri è grande, per la maggior parte dei ranisti risulta un aspetto molto difficile.
L’evoluzione della coordinazione è la strada verso il successo.
CONCLUSIONI
Il segreto di Adam Peaty è…
un’incredibile precisione tecnica supportata dalla sua abilità di tenere in considerazione tanti piccoli dettagli, forse non a conoscenza di tutti.
Non riesco a pensare che sia possibile raggiungere una tale precisione senza un lavoro specifico in questa direzione, non posso che non complimentarmi con Adam Peaty, con la sua allenatrice Melanie Marshal e con ogni analista e allenatore che lavora o che ha lavorato con lui.
P.S.: parlando al mio computer mi ha suggerito di analizzare anche la finale…per la felicità dei più dataholics.
STEFANO NURRA
Analyst of Turkish Swimming Federation
Analyst of Energy Standard
Owner and Founder of Swim Lab