2025 NOVA SPEEDO GRAND CHALLENGE
- May 23-25, 2025
- William Woollett Jr. Aquatics Center Pool, Irvine, California
- Long Course Meters (50 meters)
- Results on Meet Mobile: “2025 CA 29th NOVA-Speedo Grand Challenge”
- YouTube Livestream
In un mondo dello sport dominato da giovani promesse e carriere lampo, la storia di Gabby Rose rappresenta un’eccezione rara e ispirante. A 47 anni, l’ex olimpica è tornata a gareggiare ad altissimi livelli, e il suo risultato nei 100 rana al 2025 Speedo Grand Challenge ne è l’ennesima dimostrazione.
Con un crono di 1:08.77, Rose ha chiuso la prima giornata di gare a Irvine con un tempo che sfiora il suo attuale primato personale (1:08.32). Non si tratta di una nuotata simbolica o nostalgica, ma di una prestazione concreta e competitiva in un evento che funge da banco di prova per le qualificazioni mondiali statunitensi.
Una doppia carriera olimpica
Gabrielle Elaine Franco Rose è un nome storico del nuoto internazionale. Nata in Brasile e naturalizzata statunitense, ha preso parte a due edizioni dei Giochi Olimpici con due bandiere diverse: nel 1996 con il Brasile, nel 2000 con gli Stati Uniti. Nella sua prima carriera era una specialista di farfalla, stile libero e misti, con all’attivo medaglie ai Mondiali in vasca corta e ai Pan Pacifici nei primi anni 2000.
Tra il 2002 e il 2003, ha contribuito alla conquista di due ori mondiali in staffetta, oltre a diversi podi individuali in vasca corta. Poi, il ritiro. Un addio lungo quasi vent’anni.
Il ritorno dopo due decenni
Il ritorno di Gabby Rose alle competizioni è avvenuto nel 2022, quasi in sordina, in una gara locale a Irvine. Allora nuotò il 100 rana in 1:12.93, un tempo già sorprendente per una nuotatrice inattiva da vent’anni. Ma quel risultato era solo l’inizio.
Nel 2024, ai Trials Olimpici USA, Rose si è spinta fino alla semifinale nei 100 rana, chiudendo in 10ª posizione assoluta con 1:08.32. Si è anche qualificata per la semifinale nei 200 rana (16ª con 2:30.44).
Una sfida alla logica
Gabby Rose non gareggia per nostalgia o per un ritorno di fiamma, ma con il rigore di un’atleta d’élite. Il suo ritorno è stato supportato da un allenamento scientifico, grande disciplina, e una condizione fisica invidiabile. Le sue prestazioni non sono esibizioni, ma risultati cronometrati che reggono il confronto con atlete di 20 o 25 anni più giovani.
In un momento storico in cui l’età media degli atleti di vertice tende ad abbassarsi, Gabby Rose sta dimostrando che la longevità agonistica è possibile, se alimentata da passione, metodo e resilienza.