Le bollette energetiche sono alle stelle anche in tutto il Regno Unito. Come in Italia, le piscine e le strutture per il tempo libero sono a rischio chiusura.
Per affrontare la crisi, l’amministratore delegato di Swim England, Jane Nickerson, ha scritto una lettera aperta al nuovo Primo Ministro Liz Truss, chiedendo l’intervento del governo.
Nella lettera, disponibile qui, Nickerson “esorta [il] governo a riconoscere l’entità del problema che affligge le piscine e le strutture ricreative e a fornire con urgenza il sostegno finanziario necessario per salvaguardare il futuro di queste strutture vitali”.
La lettera, con la richiesta di sovvenzioni governative, è stata pubblicata il 6 settembre 2022, prima della morte della Regina Elisabetta II. Dalla sua morte, avvenuta l’8 settembre, il Regno Unito è in lutto. Il lutto nazionale durerà circa 17 giorni. Il 19 Settembre, inoltre, giorno dei funerali della Regina, sarà una giornata ufficiale di lutto nazionale.
Questo comporterà un probabile rallentamento delle attività governative.
LE PRECEDENTI RICHIESTE
Non è la prima volta che Swim England chiede aiuto al governo durante questa crisi energetica.
Nel giugno 2022, Swim England si è unita a una coalizione di organizzazioni che speravano di ricevere fondi dal governo per contribuire ad alleviare la pressione finanziaria derivante dall’impennata dei costi energetici. Già all’inizio dell’estate, centinaia di strutture ricreative pubbliche rischiavano la chiusura.
Ora la crisi ha messo a rischio un numero ancora maggiore di strutture.
Il Telegraph Sport riporta che l’85% delle aziende pubbliche per il tempo libero rischia di chiudere alcune o tutte le proprie strutture nei prossimi sei mesi. Gli aumenti delle bottate sono arrivati al 200%. Si prevede un ulteriore aumento (fino al 240%) per il prossimo anno.
Truss ha annunciato che metterà a punto un piano per affrontare la crisi energetica. Tuttavia, a causa del periodo di lutto nazionale, è improbabile che il piano venga annunciato prima della prossima settimana.
APPELLO AL GOVERNO ANCHE IN ITALIA
Anche in Italia l’aumento dei costi energetici sta mettendo in ginocchio migliaia di realtà che rischiano la chiusura definitiva.
Sul punto, è tornato anche il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli.
“In un paese peninsulare è evidente l’importanza di saper nuotare. Per imparare sono necessarie piscine, tecnici formati, capacità di insegnamento che si apprendono.
Tutto questo rischia di diminuire sensibilmente come dimostra la chiusura di circa 250 impianti natatori sui 2000 operativi a causa del covid e dei rincari energetici.
Un dramma che colpisce la società in maniera trasversale. Persone che hanno perso il lavoro. Utenti di ogni età e condizione di salute che non possono più svolgere attività motoria o riabilitativa.
“E’ necessario un intervento”
Continua Barelli: “E’ necessario un intervento se non risolutivo, che almeno attenui la condizione emergenziale in cui vivono i gestori di impianti, prevalentemente di piscine”. (dichiarazioni su Federnuoto).
Mi aspetto che nel Decreto Aiuti 2 vi siamo misure rilevanti al servizio dello sport
Lo sport merita rispetto e attenzioni adeguate.
Gli europei élite e master hanno generato un indotto di circa 300 milioni e portato a Roma oltre 25.000 persone.
Lo sport in Italia incide per il 3% sul PIL.
Appassiona la metà della popolazione e coinvolge direttamente 15.5 milioni di praticanti.
Solo il nuoto potrebbe raggiungere i 6 milioni con la previsione di un incremento di oltre 500.000 persone grazie all’esposizione dei campionati europei.
Lo sport è salute e il nuoto lo ha appena dimostrato”.