Andrea Toniato Lascia Il Nuoto Agonistico: Elogio Alla Dedizione

Quanto segue non ha nessuna intenzione di risultare imparziale, emotivamente distaccato oppure obiettivo.

ELOGIO ALLA DEDIZIONE

Andrea Toniato un giorno mi ha spiegato cosa mi piace del nuoto, e di chi lo fa.

Eravamo a Praga, Eurojunior 2009. Io con la rana non ho mai avuto niente a che fare, è uno stile per pochi eletti. La velocità si ottiene solo grazie a un equilibrio molto fragile, non è mai solo una questione di forza. Quella volta però, pur trattandosi di rana, mi sono emozionata come non avevo fatto mai. Andrea un paio di giorni prima aveva sbagliato la sua gara, i 50. Stando ai tempi di iscrizione era il favorito per la vittoria.  Ricordo bene il suo sorriso a denti stretti sul podio, a guardare Aleksandr Triznov, sul gradino più alto. Secondo. Occasione sprecata.

Probabilmente quel 50 era la carta migliore nel suo mazzo durante la manifestazione. Restavano però i 100, più lontani dalle caratteristiche naturali di Andrea, e lì il favorito era proprio Triznov. Non aggiungerò epicità alla vicenda con la cronaca al cardiopalma della gara. Non serve. Andrea ha vinto. 1:00. 97 che valse a lui il nuovo Record Europeo Giovanile e la certezza, a me sugli spalti, che in questo sport non si possa dare nulla per scontato.

A volte serve un clic.

Credo che quel giorno una parte del suo  cervello abbia iniziato, grazie anche a quel risultato, a credere possibile la costruzione di un 100 rana ad alto livello, a spostarsi dalla zona di comfort della vasca secca per guardare oltre. Credo, e se così non fosse vorrei comunque che mi venisse lasciata questa illusione, che il seme che lo ha portato alle Olimpiadi di Rio sia stato piantato in quel momento.

La stagione 2016 di Andrea, è stata il frutto di un meticoloso e logorante lavoro. Fisico e mentale. In quei mesi il suo standard è stato preciso, ripetitivo, quasi ossessivo. Ha confermato lo stesso tempo per almeno 10 volte. Un minuto e 40 centesimi. Uno sforzo lungo il doppio, rispetto alle sue caratteristiche naturali da velocista. Una gara nuotata a memoria, con lo stesso numero di bracciate e la stessa frequenza, un vestito cucito su misura da indossare per un’occasione speciale.

La più speciale.

Pazienza, precisione, rispetto per il lavoro proprio e altrui. Sono caratteristiche che aiutano a fare di un atleta un professionista e di un uomo una brava persona. Ad ogni squadra serve un capitano e il Team Veneto ne ha avuto uno silenzioso, discreto e sempre disponibile a regalare qualcosa di sé agli altri. Capitano che in questi giorni ha deciso di ritirarsi dal nuoto agonistico.

Grazie Andrea.

E dopotutto, se la mia partenza dal blocco è buona lo devo a lui.

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About Aglaia Pezzato

Aglaia Pezzato

Cresce a Padova e dintorni dove inizialmente porta avanti le sue due passioni, la danza classica e il nuoto, preferendo poi quest’ultimo. Azzurrina dal 2007 al 2010 rappresenta l’Italia con la nazionale giovanile in diverse manifestazioni internazionali fino allo stop forzato per due delicati interventi chirurgici. 2014 Nel 2014 fa il suo esordio …

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