Visti dall’alto siete meglio di come vi presentate.
Vi vediamo scalzi, bagnati, con la sacca dei giochi che di giochi ne ha sempre pochi.
Piena di attrezzi maledetti come la cavigliera o il pull buoy ed attrezzi miracolosi come le amate pinnette, che rendono il lavoro di gambe fattibile invece di morire dietro ad un cronometro.
IL CRONOMETRO.
Passate una intera vita a rincorrere quelle lancette colorate che sembrano andare a velocità doppia durante i lavori frazionati.
Una vita di corsa sempre in salita, ma uno sport il nuoto che fa parte di quelle attività definite INDIVIDUALI.
INDIVIDUO.
In effetti è il singolo al centro di questi sport.
Dove la meritocrazia, l’impegno, l’occasione ed il risultato sono messi in risalto dalle capacità di uno solo.
Uno e Solo. In effetti sembra vero.
Visti dall’alto di una tribuna siete soli.
Avanti ed indietro, una riga nera come spalla, occhi fissi verso l’allenatore e costantemente sotto pressione. Stimolati di continuo a dare di più e a fare di meglio, perché vi si chiede ciò che altri non sono in grado di fare.
Vi si chiede di trovare la forza dentro di voi.
VISTI DALL’ALTO.
Sempre da lontano e con rispetto vi si guarda. Perché faticate una vita per un solo attimo di felicità e ripetete questo in modo così naturale e maniacale che meritate davvero rispetto.
Un errore però lo commettono quelli che vi osservano dall’alto.
Si fermano all’apparenza.
Visti dall’alto sembrate non soffrire, tutto appare facile.
Braccia e gambe coordinate che solo a guardarvi ispirate apparente serenità. In realtà avete un conflitto interno senza uguali.
Non potete distrarvi.
Non potreste farlo quasi mai perché il vostro corpo e’ la vostra macchina e deve essere sempre al meglio delle sue possibilità per farvi fare la differenza.
Visti dall’alto non si nota la fatica di chi ha le lacrime dentro agli occhi e la luce dentro al cuore. Ho notato come cercare di nasconderle, mescolandole all’acqua e girandosi di scatto.
Da quassù la spalla che vi ha fatto penare per mesi sembra in perfetta sintonia con tutto il corpo.
La bocca che emerge dall’acqua sembra accennare addirittura ad un sorriso, dietro al respiro affannato e ad una smorfia di dolore.
E’ come quando ti affacci dal finestrino dell’aereo. La città sembra silente e tranquilla avvolta dalle nuvole e dai colori chiari del cielo. Non si vede dolore, né tormento. Tutto sembra perfetto solo perché stiamo fissando un attimo da lontano e dall’alto.
In acqua però, nel basso, ci siete voi.
Non importa quanto appariate perfetti visti dall’alto. E’ dal basso che siete partiti ed in questa dimensione ritroverete chi siete davvero.
Non perfetti, ma individui.
Non dall’alto, ma dal basso vi dobbiamo rispettare.
Le vostre imperfezioni, i vostri dolori, le vostre lacrime saranno ciò che vi appagherà di più.
Più di uno sguardo, più di una parola.
Rispetto per voi che dal basso ed in silenzio, fate rumore per arrivare in alto.
VALENTINA LUCCONI
Ex atleta professionista di nuoto dal 2006 al 2011, appassionata di economia, di sport e di tendenze, trova importante la comunicazione e lo scambio di opinione per la crescita personale ed aziendale. Allenatrice di nuoto squadra agonistica Vela Nuoto Ancona e membro del Gruppo Amici per lo Sport di Falconara (associazione che si occupa in forma volontaria di organizzare eventi sociali e sportivi sul territorio marchigiano). Ama viaggiare, il buon cibo e lo sport.
Citazione preferita: ‘’Fosse stato semplice, lo avrebbe fatto qualcun altro‘’.
Nella carriera agonistica ha collezionato 27 Medaglie ai campionati Italiani (di cui un Oro ed un Bronzo a livello assoluto), 5 medaglie ad eventi internazionali e 3 record italianicategoria Juniores.
Come atleta Master ha conquistato 4 record italiani in vasca corta (50-100-200 dorso e 200 misti). I record italiani in vasca lunga sono due: 100 e 200 dorso. Campionessa italiana 2017 nei 100 e 200 dorso.
Campionessa Mondiale a Budapest nel 2017 nei 100 e 200 metri dorso, con Record dei Campionati.