L’ultimo ordine esecutivo firmato oggi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha riportato al centro del dibattito internazionale la questione della partecipazione degli atleti transgender nelle competizioni sportive femminili. L’ordine stabilisce che il genere di un individuo venga riconosciuto unicamente in base al sesso assegnato alla nascita e vieta l’accesso ai programmi sportivi femminili per chi è stato registrato come maschio alla nascita. Inoltre, la misura prevede il ritiro dei finanziamenti federali alle scuole che consentano agli studenti transgender di competere nelle categorie femminili.
Il provvedimento, firmato simbolicamente nel National Girls and Women in Sports Day, si inserisce in un contesto politico acceso, con la National Collegiate Athletic Association (NCAA) che ha già annunciato la volontà di adeguarsi alle nuove direttive.
Charlie Baker, presidente dell’NCAA, ha dichiarato che la decisione contribuirà a stabilire standard chiari ed uniformi a livello nazionale, evitando discrepanze tra le diverse legislazioni statali.
Impatto sulle Olimpiadi di Los Angeles 2028
L’ordine esecutivo non si limita alle competizioni interne agli Stati Uniti, ma punta a esercitare pressioni sul Comitato Olimpico Internazionale (IOC) affinché riveda le proprie normative sulla partecipazione degli atleti transgender nelle gare femminili. Il Dipartimento di Stato e il Dipartimento per la Sicurezza Interna saranno incaricati di valutare l’ingresso negli USA di atleti transgender che intendano gareggiare alle Olimpiadi, con l’obiettivo dichiarato di prevenire eventuali casi di “frode sportiva”.
L’IOC, che fino ad oggi ha lasciato alle singole federazioni internazionali la gestione dei criteri di eleggibilità, potrebbe essere costretto a rivedere la propria posizione, soprattutto con l’avvicinarsi del cambio di leadership previsto per marzo. Tra i candidati alla presidenza, Sebastian Coe e Johan Eliasch hanno espresso opinioni chiare sul tema. Coe, presidente di World Athletics, sostiene un approccio basato sulla scienza, che consenta la partecipazione di atleti transgender solo se la transizione è avvenuta prima della pubertà. Eliasch, invece, propugna una netta separazione tra sport maschile e femminile, permettendo la competizione nelle categorie femminili solo a chi è nato biologicamente donna.
Quali Conseguenze per lo Sport Femminile?
L’introduzione di queste nuove misure avrà un impatto significativo sullo sport a livello globale. Mentre alcuni sostengono che sia necessario proteggere l’equità nelle competizioni femminili, altri vedono questi provvedimenti come discriminatori e potenzialmente dannosi per l’inclusione nello sport.
L’International Swimming Federation (World Aquatics) ha già sperimentato una categoria open per atleti transgender, ma finora ha trovato scarsa adesione. Con le Olimpiadi di Los Angeles 2028 all’orizzonte, la necessità di stabilire regolamenti chiari e condivisi diventa sempre più urgente, soprattutto ora che gli Stati Uniti si preparano a ospitare il più grande evento sportivo del mondo.
Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere in che direzione si muoverà il Comitato Olimpico Internazionale, ma una cosa è certa: lo sport femminile è destinato a subire cambiamenti significativi, con ripercussioni che potrebbero ridisegnare il futuro dell’inclusione nello sport agonistico.