Swimming Australia, secondo il Daily Telegraph, ha un “piano B” per le selezioni della squadra olimpica che parteciperà ai Giochi di Tokyo la prossima estate.
I trials australiani sono programmati per essere svolti dal 12 al 17 giugno ad Adelaide.
L’incontro di selezione per Tokyo ci sarà dunque sei settimane prima dell’inizio dei giochi olimpici. Rispetto agli altri anni, la manifestazione si svolgerà circa due mesi più tardi. Nel 2016, ad esempio, i Trials australiani per Rio de Janeiro si sono tenuti dal 7 al 14 aprile 2016. L’incontro di selezione per le Olimpiadi di Londra nel 2012 si svolse a Marzo.
Considerato che siamo ancora nel bel mezzo di una pandemia, Swimming Australia ha valutato che, con i trials fissati a Giugno, ci sarebbe stato poco margine di errore in caso di contagio o di restrizioni di viaggio. A Giungo sarebbe stato inoltre troppo tardi per organizzare un altro evento di qualificazione.
In questo contesto si inserisce il “Piano B”.
Il “Piano A” richiede che i nuotatori debbano raggiungere nelle gare olimpiche ai trials una delle prime otto posizioni nel ranking mondiale stagionale. Una procedura che ai Campionati del Mondo del 2019 mise quasi fuori rosa nei 400 stile Mack Horton.
PIANO B
Il Piano B entrerà in gioco solo se i Trials verranno cancellati.
In questo caso, saranno considerati per la convocazione, i tempi nuotati al Gold Coast (14-18 aprile) e al Sydney Open (13-16 maggio).
Ad oggi, non è stata decisa nessuna particolare misura precauzionale per gli atleti che parteciperanno ai trials. In particolare, non è ancora stato imposto l’obbligo del test prima di arrivare all’incontro.
Alex Baumann, a capo di Swimming Australia, ha dichiarato:
“E’ solo un consiglio medico. Abbiamo un ambiente COVID abbastanza sicuro in questo momento. Non siamo nella stessa situazione degli Stati Uniti e del Canada. Speriamo che continui così. Non sentiamo di dover cambiare gli standard di qualificazione o regolare il numero di atleti”.
Dall’inizio della pandemia nel febbraio 2020, l’Australia ha registrato 29.002 casi di COVID. Con circa 25,5 milioni di abitanti, il dato rappresenta lo 0,1% della popolazione.
Detto questo, l’Australia inizierà la campagna vaccinale soltanto alla fine di Febbraio, in ritardo rispetto agli altri paesi.
Il 2 marzo, il governo ha esteso il divieto di viaggio internazionale per altri tre mesi, fino al 17 giugno 2021.
Attualmente ci sono circa 39.000 cittadini australiani che sono bloccati all’estero, impossibilitati a tornare a casa a causa delle restrizioni.