In un momento storico in cui i confini tra etica e spettacolo nello sport si fanno sempre più labili, la voce di chi lavora ogni giorno con gli atleti al più alto livello diventa essenziale. Massimo Meloni, tecnico di riferimento del nuoto internazionale e allenatore del primatista mondiale e medagliato olimpico Noe Ponti, ha deciso di condividere pubblicamente la sua posizione su un tema che sta facendo discutere il mondo sportivo globale.
Lo fa con parole chiare, forti, necessarie. Parole che non cercano il consenso, ma difendono un principio: quello di uno sport che non si piega, che non accetta scorciatoie, che continua a credere nel valore formativo della fatica e nella dignità della prestazione pulita.
Lo Sport: un VALORE da difendere
Negli ultimi tempi, si è affacciata sulla scena sportiva una nuova iniziativa denominata “Enhanced Games”, che propone competizioni in cui l’uso di sostanze dopanti è non solo permesso, ma addirittura incoraggiato.
Gli organizzatori sostengono che, sotto controllo medico, tali pratiche possano rappresentare un’evoluzione dello sport, sfruttando i progressi scientifici per superare i limiti umani.
Tuttavia, questa visione solleva profonde preoccupazioni etiche e sanitarie. La Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (FIMS) ha espresso una ferma critica, sottolineando i rischi per la salute degli atleti e l’incompatibilità di tali pratiche con i principi fondamentali dello sport.
Lo sport pulito è molto più di una competizione: è una scuola di vita. Insegna il valore del sacrificio, la disciplina, il rispetto delle regole e la capacità di affrontare le sfide con integrità. Permettere l’uso di sostanze dopanti mina questi valori, trasmettendo un messaggio pericoloso, soprattutto ai giovani atleti, che potrebbero essere indotti a credere che il successo si ottenga attraverso scorciatoie e non con l’impegno e la dedizione.
Inoltre, l’uso di sostanze dopanti comporta seri rischi per la salute, anche se somministrate sotto supervisione medica. Gli effetti a lungo termine possono essere devastanti, e nessun controllo può garantire la totale sicurezza.
Lo sport dovrebbe essere un esempio di lealtà, equità e rispetto. Dobbiamo proteggere questi valori e rifiutare qualsiasi iniziativa che li comprometta.
Per questo, ci auguriamo che le autorità sportive internazionali e nazionali prendano una posizione chiara e determinata, adottando misure severe contro chi promuove o partecipa a tali competizioni. Atleti che scelgono consapevolmente di fare uso di doping dovrebbero essere allontanati in via definitiva dalla pratica sportiva, per salvaguardare l’integrità dello sport e tutelare le nuove generazioni.
Sosteniamo lo sport pulito, per il bene degli atleti, dei giovani e della società intera.